L’episodio più noto della guerra di mina e contromina è quello celebre in cui nel 1706 Pietro Micca, soldato minatore delle truppe sabaude, perse la vita facendo esplodere una mina nelle gallerie di contromina della Cittadella di Torino, per impedire ai granatieri francesi di penetrare nel cuore delle difese torinesi. Le gallerie di Torino sono contemporanee di quelle di Savona.
Le gallerie scoperte sotto ai giardini del viale Alighieri si sviluppano per oltre 300 metri: il tratto più lungo è costituito dalla galleria “magistrale”, dalla quale si dipartono tre gallerie “capitali” (perpendicolari rispetto alla principale) che sbucavano nel fossato della Fortezza, oggi interrato.
Il percorso sotterraneo è molto suggestivo, con le anse e le curve che la galleria presenta, seguendo le punte delle fortificazioni esterne del Rivellino S. Barbara e della Controcroce (le cui strutture sono ancor oggi parzialmente conservate sotto ai giardini): dalla “galleria magistrale” si sviluppano verso l’esterno (in direzione opposta alla Fortezza) gallerie minori, più basse, che conducono ai fornelli da mina, piccoli ambienti voltati a semisfera (come un forno), già predisposti ad ospitare mine contro gli scavi del nemico.
Sono ben poche in Italia e nel mondo le gallerie di contromina perfettamente conservate come quella di Savona; solo quelle di Torino sono percorribili dal pubblico, a cura del Museo “Pietro Micca”.
La galleria di contromina di Savona sarà oggetto di un progetto di recupero, che la Consulta Culturale Savonese e il Gruppo Speleologico Savonese stanno predisponendo con il dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Savona (ing. Luca Pesce), nell’ambito del progetto di restyling dei giardini pubblici del Prolungamento (finanziamento POR-FESR della Regione e della Comunità Europea, per l’importo di tre milioni di euro): si pensa di ripristinare i tre punti d’ingresso della galleria, aperti nel muro di controscarpa del fossato, tre metri sotto al livello dei viali e dei giardini.
La galleria di contromina potrà quindi in futuro essere aperta a visite guidate aperte al pubblico.
Una caratteristica unica della galleria di contromina della Fortezza di Savona è quella di presentare brevi gallerie secondarie raccordate con gli antichi pozzi delle case che sorgevano tra l’abitato attuale e la Fortezza, abbattute per la costruzione della Fortezza: da lì (più che dalle cisterne) i soldati attingevano l’acqua per l’alimentazione quotidiana e per resistere in caso d’assedio.
In corrispondenza dei pozzi le gallerie secondarie si piegano come un tubo di stufa.
Allo stato attuale delle ricerche, questa è una caratteristica unica, presente solo a Savona.
In un punto la galleria di contromina esplorata nei giorni scorsi ospita anche la condotta di un ruscello sotterraneo, che drena l’acqua corrente in direzione del torrente Letimbro.
Un tratto di circa tre metri della galleria di contromina è stato purtroppo tranciato dagli scavi del Depuratore, ma il Soprintendente Arch. Giorgio Rossini, insieme con la responsabile per il Savonese (arch. Rossella Scunza) della Soprintendenza per i Beni Architettonici della Liguria, hanno chiesto l’impegno del Consorzio del Depuratore perché (a sue spese) sia restaurato e ripristinato il tratto di galleria tranciato: richiesta prontamente esaudita dall’ingegnere-capo del Comune di Savona, Luca Pesce, che per tale prossima necessità si è fatto rilasciare un impegno scritto firmato dal presidente del Consorzio Depurazione (ing. Ferro).
La scoperta della galleria e la sua esplorazione e documentazione hanno quindi portato a un risultato eccezionale, non solo nel contesto cittadino, ma nazionale ed europeo e soprattutto ne consentiranno prossime visite turistiche e culturali.
Rinaldo Massucco
P.S. Proprio lo scorso venerdì sera il Gruppo Speleologico Savonese DLF e il Civico Museo Archeologico hanno organizzato una visita guidata alla scoperta delle gallerie e dei cunicoli del “Priamàr Sotterraneo” con appuntamento alle ore 20,30 presso l’ingresso della Fortezza, sul ponte di corso Mazzini.
La visita era a numero chiuso (max. 80 partecipanti): necessaria la prenotazione presso il Museo ( tel. 019.822.708,
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).
A fine mese di aprile inizierà il corso di speleologia del Gruppo Speleologico Savonese DLF, che tra i propri interessi non ha solo le aree carsiche e le grotte, ma anche i sotterranei artificiali del Savonese e quelli del Priamàr in particolare.
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