Category Archives: Pier Franco Lisorini

Potere, opinione pubblica e responsabilità dei media

La retorica della democrazia Democrazia si dice in tanti sensi, nessuno dei quali corrisponde a qualcosa di concreto. L’espressione in sé sta a significare potere del popolo, realisticamente traducibile in potere della maggioranza, un potere che è praticabile, a dir tanto, al livello di un

Lo scandalo di un generale che pensa

In un Paese in cui il libero pensiero è fuorilegge Penso che Stefano Zecchi sia un filosofo quanto io sono un astronauta e non gli assegno nemmeno titolo e ruolo di intellettuale, perché fino a prova contraria ogni essere umano è fornito di intelletto.  Per

Il trionfo del nihilismo

A distanza di quindici anni mi capita di tornare a Roma. Lo faccio senza entusiasmo perché nonostante sia passata tanta acqua sotto i ponti del Tevere non ho ancora elaborato il fastidio e la frustrazione per la mano che nella calca della metro si era

La verità sul voto francese

e il deserto della politica italiana Secondo la Vulgata la Francia è la patria della democrazia  e del peuple souverain.  Sovrano sì ma non certo assoluto perché tenuto a bada da un superiore livello di sovranità – la cui legittimazione rimane un mistero – che

Combattere i nazisti di fantasia per coprire i nazisti veri

e cercare l’antisemitismo nel posto sbagliato Tanto rumore sull’inchiesta  di Fanpage sull’organizzazione giovanile di FdI.  La chiamo inchiesta anche se del giornalismo d’inchiesta non ha nulla: con un metodo mutuato dall’Ovra o dal KGB,  armati di un solido pregiudizio strabico e preoccupati della tenuta della

Il mercimonio delle riforme

Dalla padella del riformismo di sinistra alla brace di quello di destra Le riforme epocali sbandierate dalla Meloni e dai suoi scagnozzi, al di là del merito e dei punti di vista, nascono su un terreno viscido  e malsano.  La Meloni, che non sarà un’aquila

Piccolo è bello

fuori l’Italia dall’Ue I risultati delle elezioni per il rinnovo del parlamento dell’Ue non hanno sancito l’avanzata delle destre né, per quel che riguarda l’Italia, il trionfo di Giorgia Meloni ma il de profundis della democrazia. Nelle elezioni politiche del 1968 l’affluenza alle urne fu

L’ovvietà che paga e l’ovvietà che si paga

La Meloni e Borghi  alle prese col truismo Nell’anno della beatificazione di Matteotti anche la nipote, sulla scia di tutta la stampa democratica, ha voluto testimoniare la palingenesi dell’erede del Msi, che riconoscendo pubblicamente che il deputato socialista fu massacrato da una squadraccia  di fascisti