GLI SPOTORNO ‘I GAMBADÜA’.  GUGLIELMO SPOTORNO




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GLI SPOTORNO ‘I GAMBADÜA’.  GUGLIELMO SPOTORNO

Ma le vendite di nuovo e usato sempre! Questo più d’incarico del fratello Gianni, e il ‘Gugi’ l’occhio sulle ‘quattro ruote’, di sua passione trasmessagli dal padre, non mancava mai. Sì per venderle, ma pure per osservarne pregi e difetti, segnalati al settore tecnico della FIAT, per correzioni e migliorie. Una, la Ritmo ’Black Jack’ già ricordata.
‘Gugi’ riprende: TOYOTA. “A questa realizzazione ed in così poco tempo non posso tralascia- re di ricordare con grande riconoscenza lo straordinario considerevole materiale aiuto avuto, non contributo a restituire, ma ritaglio dai fondi del consistente budget disponibile per il marketing annuale della ditta. Spontanea messa a disposizione dal Dirigente d’Italia, di ben 200 mila Euro, nell’intuizione della politica commerciale di TOYOTA, che parrebbe far a pugni con la massima che “Si sa quanto esce dalla porta ma non quello che rientrerà dalla finestra. E la nostra lungimiranza su chi crediamo meritevole – continuò – credo in Lei e Le affido TOYOTA!” Non ebbe a pentirsene e non mancò occasione per elogiarmi.” Infatti in poco tempo SPOTORNO CAR TOYOTA divenne la prima Concessionaria in Italia, azienda d’ambito privato, ancorchè agli inizi soffrendo la mancanza di particolari estetici e sportivi dei modelli, non in sintonia con gusti e preferenze italiane e ben rilevati dalla sensibilità artistica di Guglielmo.

Vi mise mano con l’apporto del professor Heinz Waibl docente di ‘Visual design’ al Politecnico di Milano, ‘costringendo’ TOYOTA a curare gli interni e facendo eliminare quelli che diceva essere ”veri laghi di plastica grigia”. Basta ricordare la ‘Carina’, la trasformazione del RAV nell’auto di ‘Gastone il fortunato’ e ”aver creato uno dei claim pubblicitari più famosi in Italia: ‘Yaris piccolo genio’ e la ‘Corolla’ di Lexus”! Per tutto questo e per i grandi risultati ottenuti, un giorno dal primo responsabile in Europa, Norio Kitamura, mi viene recapitata una lettera in carta tipo pergamena scritta nei tipici caratteri originali giapponesi, gli ideogrammi. Evidente la soddisfazione ma, ancor più la sorpresa non potendo però sapere il significato di tuti quei curiosi segni. Mi recai al Consolato Giapponese e mi feci ricevere da un funzionario per farmeli tradurre. Ed egli subito, guardandomi diritto negli occhi e perentorio: “Chi è Lei? Come ha potuto ricevere un tipo di lettera come questa?” Mi qualifico ed egli, divenuto gentile e pure ossequioso, mi spiega la rarità di siffatta modalità che nel mondo giapponese viene riservata solo a persone di altissimo livello e considerazione!” Grande la sorpresa, pure sua, per la lettera ad un non giapponese, scritta a mano in caratteri originali, particolare che a tutta prima era sfuggito al ‘Gugi’!
Questo, e tutto il resto, è storia.
Quella della Spotorno Car, la storia dell’auto in 80 anni e che va oltre!
“Una cavalcata fatta di coraggio, determinazione e capacità. Quattro generazioni di ‘venditori di lamiere’ con la benzina nel sangue. Generazione che ora torna a rinnovarsi!”
Guglielmo ‘Gugi’ Spotorno.

Pierino Ratto da A Civetta

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