GLI SPOTORNO ‘I GAMBADÜA’. GUGLIELMO SPOTORNO (nona parte)
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GLI SPOTORNO ‘I GAMBADÜA’. GUGLIELMO SPOTORNO (nona parte)
“L’ho proposta, venne messa in produzione e usci da MIRAFIORI nera, appunto, colore mai usato a quei tempi da FIAT, con mie indicazioni, alquanto seguite devo dire, dandole un tocco di eleganza e sportività. L’interno tutto in tessuto Burberry cucito a mano, il volante MOMO, pomello del cambio ridotto in lunghezza in radica, in radica pure parte del cruscotto giocando sul contrasto con il nero esterno, i cerchioni delle ruote fuori serie, la sigla ‘BJ’ (Black Jack) dipinta sullo sportello posteriore della benzina, portachiavi personalizzato in pelle…e altri dettagli minori scelti dal cliente. Dopo un po’ ho chiamato la FIAT a Torino sollecitando, e chiedendo di man- darci alcune ‘BJ’ appena pronte. Mi hanno risposto che, come mi- nimo, avrei dovuto ordinarne 120. Accettai subito, nonostante la perplessità di mio padre!”. Fortuna, fiuto o abilità, fu un successo! “Nel giro di pochi mesi vendemmo le 120 ed altre, e a fine anno il risultato fu di 200 esemplari! Successo commerciale, la ‘BJ’, ed anche social-amatoriale avendo dato origine ad un Club tra i vari proprietari. Poi, l’anno dopo la FIAT uscì con FIAT Targa Oro”.
Grande successo, ma non certo bastevole per la scossa che ci sarebbe voluta alla FIAT, quando modelli stranieri di tutte le mar- che, anche di paesi lontani fino a ieri con economie autarchiche e ballerine, stavano invadendo tutti i mercati del mondo. Mondo in via di turbinose globalizzazioni, con offerte-richieste di veicoli costruiti con materiali in nuove leghe, di maggiori volumi, potenza, prestazioni e sicurezza…
Siamo nel 1988 e Guglielmo ‘Gugi’, prevedendo quanto c’è stato, come appena visto, da tempo si guardava intorno, ad osservare e studiare i nuovi prodotti automobilistici che sfilavano con le più svariate pubblicità in tutte le televisioni, uno spot dietro l’altro. Questo per cercare e progettare un adeguato futuro a figli (4) e nipoti (8), che con FIAT non riteneva più garantito. E così, passando in rassegna tipi e modelli lo attrasse un brand che in quegli anni era quasi sconosciuto in Italia: TOYOTA. Se ne interessò meglio e ne studiò a fondo tutti i vari aspetti della casa e dei prodotti offerti, anche sotto il profilo industriale riguardo a materiali usati e modalità costruttive, riconoscendoli ”formidabili per sempre più aggiornati prestazioni, resistenza e sicurezza”. Cercò e trovò i giusti approcci. Prese accordi e stipulò contratti con i responsabili della casa, il Dott. Massimo Nordio A.D. di Toyota Motor Italia, indi in breve acquisendo, già nel 1992, la con- cessione per Milano e Provincia in capo a se stesso, nella sede costruita ex novo in Viale Fulvio Te- sti 6 Sesto San Giovanni MI. Dov’è ora, e poi divenuta, per quanto in appresso e per evoluzione natura- le, società all’uopo fondata con i figli, la SPOTORNO CAR S.P.A. CONCESSIONARIA TOYOTA E LUXUS.
Continua….
Pierino Ratto da A Civetta