Dello scrivere locale Noi piccoli scrittori della domenica siamo tutti disperati. Nel senso letterale del termine: senza speranza. Gettiamo la nostra Opera Immortale nel grande marasma della carta stampata senza nulla pretendere, se non una piccola notorietà condominiale.
Biblioteca perfetta Chi progetta una biblioteca, chi la amministra, chi la conduce su mandato dell’amministrazione locale, deve pensare a come portare gli utenti dentro la biblioteca, tutti, anche quelli che non sanno cos’è e come funziona.
Scuro e stirboro: un giallo a quattro mani in salsa valbormidese
Antiche tradizioni contadine in festa Una volta si faceva festa per distaccarsi dal lavoro. Soprattutto il faticoso e mal pagato lavoro dei campi
Appartenenza all’orto Troviamo quello che ci fa andare d’accordo, non cerchiamo mai quello che ci fa litigare
Erbe anarchiche Terminate le piogge primaverili, insieme ai prati si risvegliano i vecchietti raccoglitori
Trinchesvaine Per dire che un lavoro era mal fatto mio padre diceva: “Alla trinchesvaine”
Poesia nel dialetto Non stiamo a fare tante distinzioni tra lingua, dialetto, parlata, gergo o cos’altro vi piaccia. Qui parlo delle parole e del modo di concatenarle che ho sempre da sempre sentito nelle mie valli (mie nel senso che sono io di loro pertinenza).
Il vigile urbano
Schénfia! Mangiare identifica un’etnia, una popolazione. Cosa si mangia e come lo si mangia permette di tracciare dei confini, delle prossimità, una sorta di mappa delle genti. Più tardi è venuto il concetto di nazione, con i suoi confini sacri ben tracciati (e inventati).