Su Mosè come persona e Mosè come eponimia (quarta parte)
Con la morte, con la fatica quotidiana del lavoro e con la sofferenza del parto, l’essere umano sconta il suo peccato di superbia.Egli non si rende chiaramente conto da cosa dipenda tale peccato; evidentemente però lo “sente” se prova vergogna per il suo corpo nudo