UNA VULGATA DA SFATARE. ‘LA CROCETTA FATTA SALTARE DAI CELLESI!’





Per verità! Per Celle, per i cellesi e i pochi ‘çellaschi’ d’allora rimasti! E per la Storia!

La vulgata è quella che siano stati dei Cellesi, presunti partigiani, a causare lo scoppio del promontorio della Crocetta, per il noto fatto di aver ucciso uno dei tre tedeschi rimasti di guardia (il Tenente Winckler, delle Guardie di Frontiera, non SS) e ferito il secondo, accorso.
E con il terzo che, sentiti gli spari e accorso anch’egli e vedendo l’accaduto, non ha esitato a correre all’imbocco a est dov’era di guardia e lanciare bengala rossi, di pericolo, chiedendo rinforzi. Bastò poco a far accorrere una squadra di pontieri già in colonna verso nord. La ‘frittata’, per non usare un drammatico eufemismo, era fatta! Sono bastati due colpi sparati da degli sciagurati, senza alcun pro- getto, apparentemente non loro, non avendo fatto altro, o di chi li avesse mandati!

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Frattanto i pontieri, collegati in fretta i detonatori dell’esplosivo nelle nicchie nella galleria ferroviaria interamente minata, forse non tutte le trenta come abbiamo già scritto, ne provocò lo scoppio. Squadra che si era fermata, mentre procedeva nella colonna verso il Giovo e Sassello, in ritirata per arrivare nella Valle Padana, passare le Alpi e raggiungere la Germania, così come da tutta l’Italia centro settentrionale. Tutto meglio descritto nei numeri dal 26 al 29/APR 2015-DIC 2016 de ‘a Civetta’, con testimonianze di Giovanni Berruti, dello scrivente e di altri. Unici scritti di questa vicenda, che è la più grave ad aver colpito il litorale ligure, e avvenuta proprio il giorno della liberazione!
Una bieca ironia della sorte…o altro… contro Celle?
Pr quanto andiamo a raccontare non giochiamo di fantasia, prendiamo i fatti come avvenuti, per quanto di nostra diretta conoscenza avendoli in parte vissuti, e come sentiti e recepiti, non essendovi alcuna nota ufficiale al riguardo, eccetto il ‘memoriale’ di Berruti: scritto privato ma di valenza pubblica nella sua funzione di interprete assoldato dal Comando Tedesco del contingente di Celle. Nessuna altra fonte ha riportato il fattaccio, né minima relazione o resoconto rinvenuto per quanto formalmente tentato di accerta- re presso l’Archivio Storico, l’Associazione Nazionale Partigiani sede di Savona, e pure presso la neocostituita sezione di Celle, che avrebbe dovuto acquisire tutti gli atti riguardanti la località. Altresì nulla presso l’Archivio Storico Comunale. Argomento tabù, bandito e silenziato! Solo passa-parola di nomi cellesi dello sparatore, addirittura più d’uno, sussurrati nella vulgata popolare e nient’altro. Nessuna inchiesta, nessuna pubblica discussione o/e ufficiale trattazione negli anni appena successivi. Solo racconti di testimonianze del vissuto, di chi scrive e riprese dai libri del Prof. N. Russo e del Cap. G.B. Mezzano (anch’esse pubblica- te da ‘a Civetta’ nei numeri su ci- tati). Aggiungendo il monumentale ‘Cellesi e çellaschi int’a stoia e int’a memoia’ (Cellesi e cellaschi nella storia e nella memoria), pubblicato del 1997.
CONTINUA

Pierino Ratto da A Civetta

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