UNA VULGATA DA SFATARE. ‘LA CROCETTA FATTA SALTARE DAI CELLESI!’ (Terza parte)
La popolazione era apparentemente tranquilla, e pure quella dell’area più vicina, che era stata rassicurata di poter andare a dormire in casa da annunci ad alta voce per le vie del centro storico preceduti da suono di tromba, e con passa-parola alle due famiglie abitanti sopra il promontorio tra cui quella di chi scrive, che ne è testimone
– A questo punto, per logica, lo scoppio del promontorio, di interruzione dei collegamenti stradali e ferroviari con la Francia onde fermare o rallentare l’avanzata delle truppe di terra alleate, oggettiva- mente non aveva più̀ gran scopo per i tedeschi in fuga e già̀ lontani. Oltrechè con i primi contingenti anglo-americani, dai grossi mezzi semoventi, già a pochi chilometri da Savona ed infatti, giunsero a spianare il cumulo della ex Crocetta nei primi giorni dopo lo scoppio. E le truppe della V Armata avanza- te dal sud già̀ nei pressi di Genova. E dunque, con i tedeschi ammassati in colonne in ritirata, dove la logica di far saltare la Crocetta? Giusto. Ma perchè aver lasciato militari di guardia?
– In situazioni e momenti di peri- colo, di salvezza della vita e di particolari tensioni la logica cade da sola, per la prima domanda. “Per farla saltare comunque”, è la tesi di molti riguardo alla seconda. Subito però ribattendo: “Perché́ non averlo fatto al ritiro di tutto il con- tingente cellese? Poco più di una quindicina di uomini, ormai sulla punta dell’Omo quando è avvenuto lo scoppio”? Difficile dar risposta perché́ non siamo strateghi militari e non siamo tedeschi, con tutti i ‘contro’ e i ‘pro’. Stante che alcuni
di essi hanno aiutato gli abitanti delle case vicine alla Crocetta ad allontanarsi in fretta (vi sono testimonianze…) invece di fucilarne dieci secondo la nota regola…(Via Fiasella docet). Pensando male, forse ci voleva un pretesto..? Che è puntualmente arrivato…!
Sin qui per il quadro generale, visto dalla parte degli invasori (ex alleati) ormai in ritirata.
Ora da quella che avrebbe dovuto essere dei difensori: C.L.N., partigiani cellesi (da elenco ufficiale 26 volontari ma nessuno ‘in montagna’ e dunque dove…?), altri partigiani, altri volontari…
– Dallo scritto di Berruti, sulle alture sovrastanti il promontorio ci sarebbero stati 100-200 partigiani, a difendere la Crocetta, pronti a scendere a prenderne possesso con le buone o con le cattive, e i bengala visti dalla mamma del- lo scrivente erano stati interpretati come annuncio del loro imminente o avvenuto arrivo. Invece…
Inoltre, da una testimonianza raccolta dallo stesso da una moglie “quella notte il mio, e tutti gli altri mariti non erano nel letto…”: notte precedente la Liberazione e tutti a difendere la Crocetta…?
Continua al prossimo numero della Civetta: “Chi ha sparato e chi ha fatto saltare il Rifugio”
Pierino Ratto da A Civetta