LETTURA DI UN’IMMAGINE: La Maddalena penitente Olio su tela (1893) di Adolfo Tommasi

La Maddalena penitente Olio su tela (1893) di Adolfo Tommasi
Collezione privata – Livorno

Questo dipinto del pittore livornese Adolfo Tommasi (Livorno, 1851 – Firenze, 1893) rappresenta una giovane donna inginocchiata, nuda dalla cintola in su, nell’atteggiamento di chi chiede umilmente perdono; vediamo il profilo del suo bel volto e la sua testa inclinata verso la sua destra, ha i lunghi capelli rossocastani sciolti che le ricadono sulla schiena che non vediamo e sulle spalle. Il busto della giovane è per tre quarti girato verso lo spettatore mentre le braccia scendono lungo il corpo e si congiungono sulle ginocchia coperte da una specie di saio marrone chiaro da cui esce il suo piede sinistro. Le mani sono intrecciate, o meglio, si tengono una con l’altra. La figura si staglia su uno sfondo oscuro forse una grotta, il luogo è indefinito e deserto, comunque inospitale. Il pittore gioca sul contrasto tra la figura accarezzata da una luce soffusa che ne mette in evidenza l’incarnato e il profilo del volto triste ma non disperato. Se non ci fosse una piccola croce di legno davanti a lei, a nessuno verrebbe in mente che si tratta di Maria Maddalena, una delle tre donne (le tre Marie) che seguirono Gesù nel suo ultimo viaggio a Gerusalemme. Tommasi ritrae “dal vero” una figura femminile a lui contemporanea, e la colloca in uno spazio e in un tempo inventati, non reali, inesistenti, se non nell’opera di un artista livornese quarantaduenne al culmine della sua fama e  ormai  padrone dei suoi mezzi espressivi che ha immaginato una sua Maddalena penitente alla quale sarebbe impensabile negare l’assoluzione di tutti i suoi peccati. Ogni allusione a peccatrici nostre  contemporanee che si autoassolvono condannando i nemici è puramente casuale.

Fulvio Sguerso

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.