UNA VULGATA DA SFATARE ‘LA CROCETTA FATTA SALTARE DAI CELLESI!’ ( quarta parte)

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UNA VULGATA DA SFATARE ‘LA CROCETTA FATTA SALTARE DAI CELLESI!’
Per verità! Per Celle, per i cellesi e i pochi ‘çellaschi’ d’allora rimasti! E per la Storia!
Testimonianza nel N. 26 di chi scrive: ‘Io c’ero!’

ENIGMA SCOPPIO ‘RIFUGIO’ CHI HA L’HA FATTO SALTARE? E PERCHE?

Il ‘Rifugio’. Il tratto di galleria di forse 50 mt. di fronte all’arrivo in salita di Via Prati oltrepassata la Via Aurelia, scavata sotto Via Crovara, di proprietà del sovrastante già Albergo Excelsior, ora condominio con ascensore per accesso diretto. Così chiamato ‘rifugio’ dal tempo di guerra, e forse già dalla ‘prima’, quale unico riparo per gli abitanti della zona e del centro ad accorrervi al primo suono di sirena o rombo di bombardieri su Savona.

– Al primo buio scendono da Sanda, strada o frazione, alcuni facinorosi… Partigiani, si dice. Quanti non si sa, e stante che non ci sono più tedeschi in giro, il contingente cellese si era compattato e avviato verso Varazze, si appostano facilmente sullo slargo al piano della Via Aurelia davanti al Convento, sul terrazzo della casa degli Ossola-Olivieri, merlato verso mare, a un tiro dalla stazione. Di qui, verso le 23, partono i colpi che uccidono il tedesco di guardia, feriscono l’altro, accorso, e il terzo lancia i bengala rossi che avvertono di pericolo-soccorso i colleghi appena partiti. Poi degli sparatori, uno o più, non si sa altro. Se ne stanno lì acquattati o se ne vanno? Non risulta nulla al riguardo. Sparano, uccidono e basta. Una bravata fine a se stessa con il tremendo esito, senza vite umane ma che avrebbero potuto essere una decina di cellesi messi al muro, i primi trovati all’immediato ritorno di un gruppo di tedeschi, secondo la loro re gola di guerra. Per fortuna nulla di ciò. Solo un gruppo di pontieri con ordine di far saltare il promontorio e…addio Crocetta! E dei partigiani, o presunti tali, tra cui lo saratore?

Non s’è saputo né visto nulla! Silenzio per tutto il resto della notte.

Non, dunque, operazione militare preparata e gestita, di difesa e di guerra, cioè di sangue dove, ucciso uno, si vanno a neutralizzare gli altri due, di cui uno ferito, magari uccidendoli – si perdoni il cinismo – e si prende possesso di stazione e galleria, andando all’uscita ad est, ostruendone l’accesso con tutto quanto trovato in giro. Se si fosse, invece, trattato di un’operazione minimamente preparata, materiale approntato nelle vicinanze e discesa dalle alture dei 100-200 partigiani (di cui scrive Berruti (*), a bloccare l’uscita ad ovest della galleria del Buffòu e appostarsi sulla Via Aurelia, perché pontieri e rinforzi non potevano arrivare che da quella parte.

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– Niente di tutto questo. Nessun segno da parte dei partigiani. I cellesi tutti dormivano sonni tranquilli e sicuri di svegliarsi il giorno dopo ‘liberi’, quando ai primi albori gli abitanti di Via Consolazione sono stati avvertiti da grida impazzite che la Crocetta stava per saltare in aria. Tutti fuori a correre su per Via Colla, verso la Parrocchia e Via Sanda. Ignare e sicure invece le due famiglie, una dello scrivente, con genitori e fratello e sorella, abitanti sulla Crocetta a dormire il sonno della quiete prima della tempesta, giunta tremenda alle 5 e 15! Fortunatamente noi cinque e i tre componenti di un’altra famiglia tutti usciti indenni dallo scoppio!

– S’è saputo, anzi letto, il giorno dopo e scritto dai rappresentanti dell’autorità costituita dopo la liberazione, tra cui facenti parte del C.L.N. che, pur essendovi uomini disposti a prendere parte a conflitti a fuoco, con tanto di dichiarazione firmata, non vi erano armi e munizioni in paese ma giacenti

alle Colonie, Milanesi o Bergamasche!!! Ma i Partigiani avrebbero dovuto essere armati con armi proprie a difendere la Crocetta? O no? Sennò a far che e per che cosa essere nelle alture sovrastanti?

– Su periodici e quotidiani, alla ricorrenza dei 70 anni s’è letto: su Il Secolo XIX 9.9.2015, che ‘il 25 aprile 1945 il Santuario della Crocetta crolla sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale …e verrà bombardato proprio nella stessa data che sancisce la liberazione italiana dai nazifascisti… il dramma si consumò quando i tedeschi erano già partiti con inizio da tafferugli scoppiati nei pressi della stazione ferroviaria tra alcuni uomini armati e i militari rimasti in paese (tre, a guardia di stazione e galleria) …il capo cade a terra senza vita e i nazifascisti (tedeschi!) fanno partire razzi per richiesta di rinforzi…e tornati sui propri passi fanno partire una violenta rappresaglia verso i rivoltosi (quale rappresaglia e quali i rivoltosi…?) e innescano la serie di mine poste presso la colline della Crocetta; e su Il Letimbro, luglio 2016 ‘Celle Ligure. Non fu ascoltato l’appello per salvare la zona dei Piani con la chiesa più antica di Celle, il Santuario di N.S. della Crocetta: “mani italiane (!?) avevano installato nella galleria del treno presso la Via Aurelia una potente mina che puntualmente venne fatta brillare dai tedeschi in fuga il 25 aprile 1945, per fortuna senza vittime umane’. Su ‘il Giornalino di Varazze’ Gennaio 2016: ‘Settant’anni di mistero. Silenzio da sempre, o sommessi sussurri riservati, del ’si sa ma non si dice…’.
CONTINUA

Pierino Ratto da A Civetta



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