RAGGUAGLI FILOSOFICI SU DIEGO FUSARO II

Prima parte                       Seconda parte

E veniamo agli aspetti più controversi, contraddittori e francamente deliranti per un filosofo che con il suo  Bentornato Marx! Rinascita di un pensiero rivoluzionario (Bompiani, 2009), aveva ridato argomenti e speranza  a una sinistra liquida, allo sbando e disarmata di fronte al famoso “pensiero unico dominante” nella post-modernità tecnocapitalistica e liberaldemocratica,  in un orizzonte globale considerato ormai definitivo, in una società governata dalle ferree leggi del mercato finanziario, quindi dal meccanismo “oggettivo” e inarrestabile del ciclo produzione-consumo e consumo produzione, senza alcun riguardo per la salute dell’umanità e del pianeta. Giustissimo. Se non che con il pamphlet Difendere chi siamo. Le ragioni dell’identità italiana (Rizzoli, 2020) , il suo Bentornato Marx viene di fatto  convertito da Fusaro stesso, con un clamoroso salto all’indietro,  in Bentornato Hegel: “Difendere chi siamo significa opporre resistenza rispetto a questo moto proprio della globalizzazione che si determina sul piano culturale come cosmopolitismo, cioè come  falsa idea secondo cui per essere cittadino del mondo bisogna rinunciare alla propria identità particolare. Il libro è un tentativo di difendere le ragioni dell’identità italiana e quindi di tutte le identità , che hanno tutte diritto di esistere in una concezione dell’umanità intesa hegelianamente come universale concreto”. Con buona pace del Manifesto del partito comunista di Marx ed Engels del 1848! In questo suo nuovo orientamento filosofico, Fusaro dichiara di seguire le tracce del filosofo Costanzo Preve e della sua critica al politicamente corretto, all’antifascismo in assenza di fascismo, alla teologia olocaustica brandita in difesa di Israele e contro i palestinesi e del suo superamento delle categorie novecentesche di destra e sinistra. Ma apriamo ora l’imbarazzante capitolo dei rapporti di Fusaro con la politica politicante: nel 2019 si candida sindaco alle comunali di Gioia Tauro con la lista “Risorgimento Meridionale per l’Italia”, attestandosi all’ultimo posto.

Diego Fusaro

Nella stessa tornata elettorale era stato designato dal candidato sindaco del  M5S di Foligno come assessore alla cultura in caso di sua affermazione, ma i pentastellati non arrivano nemmeno al ballottaggio. Sempre nel 2019 fonda, insieme a Francesco Toscano, il partito di orientamento sovranista e populista “Vox Italia”. Il 28 febbraio 2021 il partito cambia denominazione, il nuovo nome è tutto un programma: “Ancora Italia per la Sovranità Democratica”. In quell’occasione, tuttavia, avviene una scissione per opera del segretario nazionale Giuseppe Sottile e successiva confluenza in “Italexit” di Gianluigi Paragone Il 9 giugno 2022 aderisce ad Ancora Italia la senatrice no vax e no green pass Bianca Laura Granato, del gruppo parlamentare di “Alternativa”. Ma non basta: Fusaro è uno dei seguaci italiani di Aleksander Gel’evic Dugin, che ha incontrato insieme  a Gianluca Savoini, esponente di estrema destra che  non si è peritato di ostentare la sua ammirazione per Adolf Hitler.

La dottrina eurasiatista prevede  la creazione dell’Eurasia, una nazione estesa dal Portogallo alla Russia, sotto l’egemonia russa. Nella sua propaganda filorussa, Fusaro sui suoi profili social ha diffuso la notizia falsa che il presidente ucraino Zelensky farebbe uso di cocaina. Tra l’altro, si è dichiarato contrario al decreto legge n. 73 del 2017 relativo agli obblighi vaccinali in quanto, secondo lui, sarebbe eccessivo  e ad esclusivo ritorno economico delle multinazionali farmaceutiche. Riguardo alla pandemia di Covid-19 , ha sostenuto che le misure di prevenzione sanitaria adottate dal governo conterrebbero tecniche di controllo sociale e ha paragonato l’uso della mascherina al marchio biblico della bestia, associato al numero 666.  Ha partecipato a manifestazioni no vax organizzate dalla formazione neofascista Forza Nuova, insieme ad Alessandro Meluzzi, Povia, l’arcivescovo complottista e sedavacantista Carlo Maria Viganò e il noto avvocato delle cause perse Carlo Taormina. Nel 2022 partecipa a un incontro in appoggio ai neofascisti condannati per l’assalto e la devastazione della sede nazionale della CGIL  a Roma.

Andrea Cionci e Fusaro

Nel dicembre 2022 Fusaro fa proprie le tesi del giornalista di Libero Quotidiano  Andrea Cionci contenute nel libro Codice Ratzinger , secondo le quali papa Benedetto XVI non si sarebbe mai effettivamente dimesso da papa: avrebbe, secondo questa teoria, rinunciato all’esercizio del ministerium ma non al munus  di papa, rimanendo quindi legalmente solo ed unico papa, così che papa Francesco diviene di fatto un antipapa. Per di più, sempre secondo questa teoria, Benedetto XVI da quando ha rinunciato al ministerium comunicherebbe, tramite un codice segreto ad uso di una élite di cattolici tradizionalisti,  la notizia che il vero papa è ancora lui, ma presentandosi in superficie come un sostegno a papa Bergoglio.  Alla morte di Benedetto questa teoria confluisce nelle varie correnti cattoliche  sedevacantiste; Fusaro ha dato voce più volte sul proprio canale YouTube ad Andrea Cionci e ad altri complottisti; in una di queste trasmissioni “fuori dal coro” il Nostro ha paragonato papa Francesco all’Anticristo e a Gorbaciov, in quanto porterebbe alla rovina la Chiesa Cattolica così come l’ultimo presidente sovietico portò alla rovina l’Unione Sovietica; inoltre sostiene che anche la politica delle porte aperte all’immigrazione sia anticristica, dal momento che Gesù dice: “Bussate e vi sarà aperto”, il che non avrebbe senso se prima le porte non fossero state chiuse.

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Tutto questo è argomento del saggio La fine del cristianesimo: la morte di Dio al tempo del mercato globale e di Papa Francesco , Edizioni Piemme, 2023; nel quale Fusaro, nel lanciare il suo J’accuse contro la fede liquida e il progressismo compromissorio di Papa Francesco, commette il passo falso di arruolare Pier Paolo Pasolini tra i sedevacantisti e i tradizionalisti cattolici anti Concilio Vaticano Secondo, nemici giurati del pontificato di Bergoglio, approfittando della circostanza che il  poeta è morto,  assassinato da “ignoti” al Lido di Ostia il 2 novembre 1975. Certamente Pasolini aveva denunciato la deriva materialista e consumista della società del cosiddetto “benessere” solo al vil guadagno intesa, ma non per questo avrebbe mai condannato l’ecumenismo solidaristico di  Papa Francesco, lui, così terzomondista e tante volte accusato di pauperismo per i suoi romanzi ambientati nelle borgate romane ormai scomparse! Se non che Fusaro non è nuovo ai passi falsi: nel maggio 2022 annuncia di aver ricevuto il Premio Margherita Hack a Venezia  presso la Biennale d’Arte (Padiglione Spoleto) per meriti nella ricerca filosofica e per la capacità di pensare controcorrente. Nondimeno diversi osservatori hanno fatto notare che in realtà il premio sia assegnato dall’associazione “Pro biennale”, che non ha niente a che vedere né con i luoghi né con le iniziative della Biennale stessa. Oltre a ciò , è stato fatto notare che nei siti della Biennale non eseste nessun padiglione Spoleto e che ad organizzare il Premio Margherita Hack è stata un’agenzia privati denominata “Prometeo”, diretta da Salvo Nugnes, già manager di personaggi come Vittorio Sgarbi, Katia Ricciarelli, Romina Power e la stessa Margherita Hack. In conclusione, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, indicato come uno degli enti patrocinatori del Premio in un comunicato del 2018, non è mai stato contattato o coinvolto nella manifestazione e quindi il logo dell’Istituto è stato usato indebitamente. Altro episodio non commendevole: nei suoi profili social ha diffuso la notizia falsa secondo la quale il Green Pass sarebbe stato bloccato automaticamente nel caso in cui un cittadino risultasse moroso riguardo alle tasse o a qualche multa. Questo per dire fino a che punto si fosse spinta l’avversione parossistica di Fusaro nei confronti di quella che chiamava “l’infame tessera verde”, strumento a suo dire (e per la verità non solo suo) incostituzionale di controllo, stigmatizzazione e repressione del dissenso. A vantaggio di chi? Ma del capitalismo terapeutico, o meglio, del Leviatano tecnosanitario e del Grande Reset globale che ci sta preparando il nuovo totalitarismo tecnologico e biopolitico  (cfr. Golpe globale. Capitalismo terapeutico e Grande Reset, Edizioni Piemme, 2021).

E adesso che il green pass non serve più e  anche il controllo sociale e la criminalizzazione del dissenso no vax  non sono che un brutto ricordo, che fine ha fatto il Grande Reset? Ecco, mi piacerebbe ascoltare la risposta a di Diego Fusaro a questa domanda, ma so che è uno dei miei tanti  desideri vani (come quello di sapere perché il prof. Lisorini, che non lascia passare una domenica senza pubblicare il suo editoriale politico-filosofico su “Trucioli savonesi”, ha ignorato il mio articolo La morte apparente di Remo Bodei uscito sulla medesima rivista online  la domenica precedente a quella in cui ha affermato di aver appreso la triste notizia da un necrologio di non so quale quotidiano della provincia di Livorno. Misteri dell’animo umano).

Fulvio Sguerso

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