IN ANTEPRIMA ALCUNE IMMAGINI DEI RESTAURI EFFETTUATI A VILLA ZANELLI

Se state leggendo questo articolo e siete interessati al Liberty, forse molti di voi avranno letto anche lo scritto su Villa Zanelli proposto sempre qui su Trucioli Savonesi domenica 4 giugno dallo specialista Andrea Speziali, a suo tempo coautore, con il sottoscritto Massimo Bianco, appassionato di arte in generale e di arte Liberty in particolare, del libro “Savona Liberty Villa Zanelli e altre architetture” (Risguardi editore – 2016). 
In esso Speziali svolge una breve storia dell’edificio e delle sue vicissitudini e riferisce le nuove scoperte da lui stesso fatte sulla villa nel corso di anni di ricerche, anche se altrove, esponendo le medesime informazioni, ci si è ben guardati dal citarlo. 

Speziali a Villa Zanelli

E in proposito il sottoscritto tiene a spiegare che all’epoca della pubblicazione del sunnominato libro, il F.A.I. savonese, committente del volume, per ragioni proprie concesse ai due autori appena cinque settimane di tempo per realizzare il testo e mandarlo in stampa, quando ne sarebbero occorse almeno altrettante in più, rendendogli di fatto impossibile svolgere ricerche approfondite sui vari edifici Liberty lì descritti.  
Nel rimandarvi dunque all’articolo di Speziali (VEDI), dove troverete informazioni più precise e approfondite, ci limitiamo qui a far notare come, a parere dello scrivente, la scoperta in assoluto più importante è stata la conferma ufficiale delle teorie di Speziali stesso sulla partecipazione alla realizzazione di Villa Zanelli (1905 – 1908) dell’archistar torinese Pietro Fenoglio in collaborazione con l’autore già noto e cioè il suo allievo Gottardo Gussoni, risultando, così riferisce Speziali, tale compartecipazione nei progetti originari ancora posseduti da una discendente del capitano Zanelli committente della Villa e che in precedenza erano stati ritenuti perduti. 
Ciò è importante perché Pietro Fenoglio (1865 – 1927) è stato uno dei tre o quattro principali architetti italiani del Liberty, autore di alcuni autentici capolavori. Su tutti, la palazzina Fenoglio – La Fleur in Corso Francia a Torino, a suo tempo giudicata dalla prestigiosa critica d’arte specializzata Rossana Bossaglia “forse il più bell’esempio di architettura Liberty in Italia, certo il più puro nel senso Art Nouveau”. Degna di nota poi, specie per noi savonesi, è la sua pregevole Villa Scott (1902) in corso Lanza, sempre a Torino, perché è l’opera a cui Villa Zanelli a un’attenta osservazione pare maggiormente rifarsi. 

Villa Scott di P. Fenoglio a Torino

La presenza in progettazione di Fenoglio al sottoscritto pare quindi confermare definitivamente Villa Zanelli come massimo capolavoro ligure Liberty, oltre che uno degli edifici più importanti a livello nazionale. 
In proposito sembra però giusto precisare che a Savona sono presenti numerosi altri gioiellini Liberty di grande valore (che in passato ho mostrato e spiegato in alcune visite guidate e per la prossima Art Noveau week tra l’8 e il 14 luglio 2023 io o altri, chissà. M.B.) Essendo ora fuori contesto non è tuttavia il caso di elencarli, a parte quello forse ritenuto maggiormente di spicco, il Palazzo dei Pavoni di Via Paleocapa, progettato da Alessandro Martinengo in un brillante stile Secessione viennese, a cui potrebbe dunque essere assegnata un’ideale medaglia d’oro ligure per quanto riguarda i palazzi condominiali Art Nouveau. 
Ma basta con le chiacchiere, a questo punto, mancando ormai pochi giorni all’inaugurazione ufficiale della neo restaurata Villa Zanelli, vi offriamo qui in anteprima alcune immagini dei risultati ottenuti dai restauratori, in particolare dei soffitti interni, realizzate dall’autore di questo articolo.

Villa Zanelli restaurata, particolare esterno ed interno

Villa Zanelli interno

E se il restauro eseguito merita nel complesso un giudizio positivo, va tuttavia detto che non tutto è andato come si sperava. Sono, infatti, definitivamente perduti, a causa delle gravi infiltrazioni d’acqua passate, alcuni bassorilievi (in parte riprodotti in fase di restauro ma con la tecnica dell’affresco) e il grande affresco che in origine era presente sul soffitto del salone a destra dell’ingresso principale. Lo scrivente deve inoltre riconoscere di non essersi trovato sempre entusiasta durante la sua visita all’edificio avvenuta lo scorso febbraio, a lavori oramai quasi ultimati. 

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Rammentiamo infine la destinazione d’uso della palazzina a hotel, scelta che ha purtroppo portato alla suddivisione forzata di alcuni spazi in nove camere, oltre che all’ovvio adattamento dei restanti alle necessità dovute a tale attività. A pianterreno è stato inoltre realizzato un ampio salone (che poco o nulla peraltro conserva dell’aspetto originario) destinato a mostre sia stabili sia temporanee, tra le quali, si spera, se ne possa svolgere anche qualcuna dedicata a quel Liberty di cui la villa stessa rappresenta un pregevole esempio. Sarebbe interessante, ad esempio, se si potessero esporre qui pezzi di arte applicata Art Nouveau realizzati in Liguria, come ceramiche della ditta albisolese Quaglino – Poggi o mobili dell’ebanista genovese Alberto Issel, di cui il sottoscritto ha mostrato due foto al termine di un articolo dello scorso autunno qui su Trucioli (VEDI). Ma se ne riparlerà eventualmente con chi l’acquisterà, dato che la villa a quanto pare è in vendita.

Villa Zanelli, un altro particolare dei soffitti restaurati

Non ci resterebbe a questo punto che spiegare ai lettori chi esattamente sia Andrea Speziali, ma non occorre, dato che la scorsa settimana dovreste averlo potuto scoprire direttamente da lui in un’intervista. Naturalmente Andrea Speziali, nato nel 1988 a Riccione, dove risiede e che ha conseguito un dottorato all’accademia delle Belle Arti di Urbino per poi scegliere di dedicarsi professionalmente all’Art Nouveau, il suo campo di studi prediletto, per cui ha anche fondato l’associazione Italia Liberty, di cui è tutt’ora presidente, non è perfetto e chi come me lo conosce bene conosce bene anche i suoi difetti, come ad esempio la confusionarietà, ma quello che qui c’interessa è un suo grande pregio: il saper mettere il massimo impegno in tutto ciò in cui crede e che fa. E il sottoscritto è convinto che se il Liberty, di cui è uno dei maggiori esperti italiani (anche se, vista l’ancora giovane età, può senz’altro imparare ancora molto) con a suo attivo una quindicina di libri già pubblicati, stia acquisendo popolarità in Italia, molto del merito sia proprio di Speziali. Peccato solo che non gli sia stato possibile realizzare il museo del Liberty a Villa Zanelli.

Testo e foto di Massimo Bianco

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