Batteri resistenti agli antibiotici

 
PILLOLE DI SALUTE di Giorgio Menardo
Da Il Letimbro
BATTERI RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI

 

BATTERI RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI

“La Bbc (la tv di stato britannica) ha dedicato un ampio servizio al caso di un uomo che ha contratto, nel sud est asiatico, una forma di gonorrea che si sta rivelando resistente agli antibiotici con i quali, finora, si è sempre curata. 

La gonorrea è una infezione a trasmissione sessuale che dall’avvento degli antibiotici aveva smesso di fare paura perché  facilmente guaribile con un breve trattamento di questo tipo. 

 Il caso osservato in Inghilterra è il primo al mondo che non guarisce con gli antibiotici comunemente usati contro questo batterio finora molto sensibile. Le autorità sanitarie britanniche hanno dato grande rilievo alla notizia nel tentativo di contenere la diffusione di un germe contro il quale si ci sente disarmati. Il batterio responsabile della “supergonorrea”, come è stata definita l’infezione osservata in Inghilterra, è solo uno dei tanti germi diventati, negli ultimi anni, resistenti alla terapia antibiotica. Questi farmaci furono degli autentici salvavita quando si resero disponibili negli anni Quaranta del Novecento, ma oggi essi si stanno letteralmente suicidando.

Più un antibiotico è usato, più alta è la probabilità che i batteri sviluppino resistenza contro quel farmaco, rendendolo inefficace l’antibiotico-resistenza è un problema sempre più preoccupante, restringendosi progressivamente l’arsenale degli antibiotici efficaci le malattie infettive diventano una minaccia sempre più difficile da fronteggiare.  

Più di 23mila americani muoiono ogni anno a causa di infezioni resistenti agli antibiotici. Se i germi resistenti continueranno a crescere al ritmo osservato fino ad ora, si stima che nel 2050 moriranno dieci milioni di persone ogni anno per malattie causate da germi resistenti: un vero incubo. 

 


 

Alla fine del 2016 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha promosso un’iniziativa coordinata a livello mondiale per contrastare il fenomeno della resistenza agli antibiotici.  Il cardine di questa iniziativa è limitare al massimo l’abuso di questi preziosissimi farmaci. Mentre i paesi ricchi negli ultimi I5 anni sono riusciti a diminuire del 4% l’uso degli antibiotici i paesi poveri lo hanno aumentato del 75%. Tra i motivi che fanno crescere a dismisura l’uso degli antibiotici nei paesi in via di  sviluppo vi è il fenomeno dell’urbanizzazione: nelle baraccopoli sovraffollate delle periferie delle grandi città, spesso si beve acqua inquinata con conseguenti infezioni da febbri tifoidi curate con antibiotici, sempre a causa dell’urbanizzazione e dell’utilizzo di combustibili “sporchi” si respira aria inquinata con conseguente aumento di infezioni respiratorie che richiedono l’uso di antibiotici. 

Continuando su questa strada, ha affermato il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’antibiotico-resistenza ci farà tornare indietro al tempo nel quale le persone avevano il terrore delle comuni infezioni e rischiavano la vita anche per piccole operazioni chirurgiche. 

Cosa possiamo fare per non far regredire il mondo all’era pre-antibiotica? Innanzitutto non ammalandoci di malattie infettive che guariscono solo con gli antibiotici: la più potente arma di prevenzione di massa a nostra disposizione sono i vaccini: basti ricordare che delle cinquemila persone colpite da morbillo l’anno scorso in Italia la metà è stata ricoverata in ospedale per complicanze infettive e curata con antibiotici, lo stesso dicasi per le infezioni delle vie aeree evitabili con il vaccino anti-influenzale ed anti-pneumococco e l’elenco potrebbe continuare con molti altri esempi. Gli antibiotici devono essere usati con estremo rigore solo quando a prescriverli è il medico, mentre purtroppo si sta assistendo a una sempre più ampia autoprescrizione pericolosissima per la comunità e per l’individuo.”

Giorgio Menardo 

 IL LETIMBRO   E’ in edicola  il numero di Luglio

 

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