Le torri di savona

  LE TORRI DI SAVONA

 Turi de Sann-a

LE TORRI DI SAVONA

Turi de Sann-a

 Da un vecchio Lunaju da Campanassa riportiamo la descrizione  e le foto delle antiche torri Savonesi

Torri per la maggior parte dimenticate dai savonesi e dall’Amministrazione comunale.

Ricordiamo che solo qualche anno fa, gruppi di volenterosi dell’Associazione A campanassa  portavano in giro i turisti e i savonesi a visitare queste storiche torri

  

TORRE DEL BRANDALE “CAMPANASSA”

Uno dei simboli, insieme con la Torre della Quarda – Torretta, della città di Savona, la Torre del Brandale è citata per la prima volta in un documento del maggio 1178, come Turris perforata, ma sicuramente esisteva già da secoli. All’inizio del 1300 iniziò il suo lento e progressivo passaggio al Comune terminato circa mezzo secolo dopo. Nel 1552 fu stabilito e subito dopo eseguito, l’abbassamento a circa la metà (da 50 a 25 metri) della Torre, per non disturbare le difese della fortezza del Priamàr costruita un decennio prima. La torre fu parzialmente rialzata (circa 5 metri), nel 1583. Tra l’estate del 1931 e l’aprile 1933, la Torre del Brandale fu riportata alla sua primitiva altezza, su iniziativa dell’Associazione “A Campanassa”, che vi ha sede dal 1924, anno della sua fondazione. In cima alla torre è documentata, fin dal 1349, la presenza della grande campana il cui suono era, ed è regolato da norme assai severe. La Campana oggi sulla Torre è quella fusa nel 1931 ed ha un peso di circa 15 quintali.

 

 

 

TORRE GUARNERO

Sulla piazza del Brandale, davanti al Palazzo dell’Anziania, la più a sinistra delle due alte e slanciate costruzioni, è la torre Guarnero. Più arretrata rispetto alla piazza del Brandale ed al porto prospettava un tempo sulla Chiappinata, l’asse principale della città medievale che dalla contrada dei Nattoni, l’odierna via Pia tra piazza della Maddalena e il Brandale, risaliva in curva verso la collina del Priamàr e l’antica Cattedrale. La torre, mozzata anch’essa nel 1552 come la vicina torre Corsi per non disturbare le difese della fortezza del Priamàr appena costruita, fu isolata dopo il bombardamento del 30 ottobre 1943 e le demolizioni del dopoguerra. Si presenta oggi per poco più di metà della sua altezza costruita in pietre squadrate come la vicina torre dei Corsi, la parte terminale è invece in laterizi. Sulle facciate alcune interessanti monofore mentre il tetto è una bassa e larga cuspide.

 

 

 

 TORRE DEI CORSI

Davanti al Palazzo dell’ Anziania ed alla Torre del Brandale spiccano due alte torri.

Quella posta più a destra, guardando il Brandale, è  la torre detta dei Corsi, la cui costruzione si fa risalire al XII secolo. Come la vicina torre del Brandale fu abbassata dai genovesi nel 1552 per non disturbare le difese della fortezza del Priamàr appena costruita. Inserita, fino alla seconda guerra mondiale, nel fitto tessuto urbano della città medievale, fu isolata dopo i danni del bombardamento del 30 ottobre 1943 e ledistruzioni del dopoguerra. La parte terminale di circa un metro e mezzo era in laterizi sino alla fine degli anni ’ 70. Al termine del proprio mandato, 1980, il sindaco Carlo Zanelli, la fece demolire perchè pericolante, ne fece recuperare i mattoni, per procedere alla ricostruzione. Chi gli succedette non provvide, e la Torre è ancora oggi

in attesa di sistemazione. Sulla sommità prosperano arbusti. Oggi, quindi, si presenta a pianta pressoché quadrata, dalla conclusione irregolare ed interamente costruita in pietre squadrate, con colori che vanno dal grigio scuro al bianco. Sulla sua facciata si osservano alcune monofore dall’ aspetto lungo e stretto.

 

 

 

TORRI ACCANTO AL BRANDALE

Nella parte posteriore del complesso del Brandale, tra questo e l’oratorio dei Beghini si possono individuare alcune torri. La casa torre indicata come Cassari Salineri, nel Registro della Caratata (1530) censita con un valore di 500 lire di Genova. Appoggiata al Brandale, la torre Gambarana, costruita completamente in mattoni rossi ed oggi in cattive condizioni. Del valore di 100 lire di Genova nel 1530, registrata sotto il nome di Manina Gambarana, era, allora, da molti anni di proprietà di questa famiglia. I basamenti in massicce pietre, rimasti in piedi solo per l’altezza di circa tre metri, dietro il Brandale e per poco più di un metro sull’altro lato, verso l’oratorio dei Beghini, riferibili ad altre due torri, si possono osservare nella stessa area.

 

 

 

 CASE TORRE IN VIA OREFICI

In via Orefici, tra piazza dei Della Rovere e piazza del Brandale, esiste un brano dell’antico tessuto medievale di case torre. Gli edifici, essendo prezioso l’affaccio sulla via pubblica, si sviluppavano su lotti molto stretti e moltiplicavano lo spazio estendendosi in altezza. Alla sommità degli alti edifici, sopravvissuti a tutte le demolizioni, esiste ancora una torre in laterizi, oggi con tetto spiovente verso via Orefici, l’antica contrada Aurifabrorum o Fravegaria.

 

 

 

  TORRE GHIBELLINA

Alta e massiccia torre che prospetta oggi sul lato a ponente di piazza Salineri, spazio ricavato dopo il bombardamento della darsena del 30 ottobre 1943 e le demolizioni del dopoguerra. Nel Registro della Caratata, il più antico documento catastale conosciuto della città, risulta appartenente ad un certo Antonio Barberino per un valore di 300 lire di Genova e si affacciava, allora come oggi, sulla Quarda Superiore. Il nome attuale, torre ghibellina, le deriva dai merli presenti alla sommità. Le facciate, alcune intonacate, rivelano sugli altri lati i laterizi utilizzati per costruirla. Sul tetto spicca una costruzione rotonda conclusa da una piccola cupola con banderuola.

 

 

 

 TORRE ALIBERTO

Sull’altro lato di via Quarda Superiore rispetto alla torre Ghibellina, si eleva la torre Aliberto. Nel 1530, lo si ricava dal Registro della Caratata, risulta appartenente ad Antonio Aliberto, per un valore di 300 lire di Genova. La torre è appoggiata, sul lato verso la Torretta al palazzo Gavotti e sul lato opposto al palazzo Sacco, in pietra nella parte inferiore è conclusa, alla sommità, da un tratto realizzato in mattoni ed è bucata da alcune monofore e da una piccola e suggestiva finestra.

 

 

 

  TORRI DI PIAZZA SALINERI

Osservando piazza Salineri dalla vecchia darsena si possono individuare altre due torri oltre alla torre ghibellina ed alla torre Aliberto. Si tratta

di costruzioni inserite nel perimetro dell’isolato di palazzo Gavotti, oggi appartenente in parte al convento delle suore dell’Immacolata. 

La prima, emerge dall’edificio che prospetta su piazza Salineri ed è realizzata in pietre e mattoni, la seconda, più a sinistra e più arretrata rispetto a via Quarda, è realizzata in mattoni.

 

 

 

 TORRE DELLA QUARDA “TORRETTA”

Uno dei simboli, insieme con la Torre del Brandale – “Campanassa”, della città di Savona, la Torretta sorse intorno al 1322, quando fu costruita parte della cinta muraria. Era molto più alta di oggi, circa una volta e mezza, la parte più in alto fu demolita nel giugno 1527, temendo che durante un assedio dei genovesi, la parte superiore potesse precipitare sui difensori. Nel 1825 fu demolita la cinta muraria lungo la darsena, ma la Torretta rimase in piedi. Negli ultimi anni dell’Ottocento l’antica torre fu raggiunta da via Paleocapa, prolungata da via Pia al porto. Vi fu chi allora propose di demolirla, perché impediva la vista del mare, ma i suoi difensori furono più forti e da quel momento divenne uno di simboli della città. Nel corso dei secoli fu conosciuta con diversi nomi: Torre del fanale, della darsena, della Marinetta, di Santa Lucia, Leon Pancaldo, e più recentemente Torretta.

 

 

 

 TORRE SANSONI

In via Pia, poco prima di giungere sulla piazza del Brandale, si oltrepassa un portico. Sopra il portico si innalza, all’incrocio con via Sansoni, l’omonimo palazzo e l’omonima torre. Il palazzo ospitò Pio VII per dieci giorni, nell’agosto del 1809, all’inizio della sua prigionia savonese per opera di Napoleone. L’edificio era allora di proprietà del sindaco di Savona, Egidio Sansoni, che si offrì di accogliere temporaneamente l’illustre ospite. La torre, recentemente ristrutturata, domina l’ultimo tratto di via Pia, sovrastata, a pochi metri di distanza, dalla torre del Brandale.

 

 

 

 CASA – TORRE DI PIAZZA VACCIOLI

In fondo a via dei Cassari, in posizione leggermente rialzata si osserva una casa torre in mattoni. Qui era l’antica contrada di Malcantone o dei Foldrato che collegava l’attuale spazio di piazza Vaccioli con via Untoria, attraverso l’odierna via Forni. La costruzione in parte intonacata ed in parte in mattoni a vista è scandita da numerose finestre e da ringhiere di aspetto moderno.


 

 

 CASA – TORRE SALINERI

A pochi metri dal complesso del Brandale, accanto all’oratorio del Beghini sovrasta quello che oggi è indicato come archivolto Guglielmo Savonese, nell’antico quartiere del Malcantone. Oggi la casa torre ha l’aspetto di uno stabile di civile abitazione. Probabilmente la sua origine è medievale, trovandosi al centro di una delle più antiche zone edificate della città. Era sicuramente presente nel 1530, quando è indicata come di pertinenza del fu Stefano Salineri, per un valore di 500 lire di Genova.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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