VIRTUS VITIUM ATTERIT”
La pestilenza, dal latino ‘pestilentia’, epidemia di peste come la chiamò Boccaccio “la mortifera pestilenza” veniva sempre interpretata nel passato come un castigo di Dio per qualche gravissima colpa degli uomini.
Per il cristianesimo le maggiori colpe provengono dai VIZI capitali ovvero i 7 peccati capitali. Dal latino ‘vitium’: mancanza difetto, abitudine deviata che si contrappone alla VIRTU’: Superbia, Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, Accidia. Tutti ben conosciuti e celebrati da Dante Alighieri. Quindi per essere perdonati e perché la pandemia cessi bisogna che “LA VIRTÙ SCHIACCI IL VIZIO”.
IL nostro grande ceramista Giacomo Boselli* celebrò questo concetto esprimendolo in modo eccellente con alcuni suoi Trionfi da tavolo. Vi presento quindi queste sue opere in biscuit; se ne conoscono tre:
Questa conservata a Palazzo Rosso a Genova (Musei Civici genovesi)
Questa ad Albissola Marina nella Villa Durazzo Faraggiana
e la terza, forse la migliore, spero vi faccia piacere sapere che è di proprietà del sottoscritto che l’ha trovata in un’importante asta pagandola ‘bene’
L’Ordine dei Medici di Savona sta impegnandosi in maniera veramente esagerata per difendere i cittadini e anche gli operatori sanitari tutti in questa disperatissima operazione di vaccinazione anti covid a tappeto, che purtroppo ha esaltato le gravi carenze di un Sistema Sanitario Nazionale che negli ultimi anni è stato dissennatamente privato di risorse economiche.
Forza Ordine!!!!
*Giacomo Boselli (Savona, 5 dicembre 17 44 – Legino, 3 novembre 1808) è stato un ceramista italiano. Apprese dal padre, esperto ceramista, i segreti del mestiere. Si recò tuttavia anche a Marsiglia per imparare le tecniche che, in quella città, andavano di moda. Verso il 1768 aprì la propria fornace, che produceva soprattutto maiolica e ceramica, imitando i pezzi di Marsiglia ma anche quelli di Wedgwood.
In società con Giuseppe Robatto produsse anche oggetti di porcellana a pasta tenera e biscuit, in particolare figurine e gruppi centrotavola (detti trionfi) per la nobiltà. Erano opere di gusto neoclassico e di soggetto mitologico o storico.
L’opera più tipica di Giacomo Boselli è il tempietto neoclassico rivestito di maiolica che costruì per il proprio giardino e che nel 1930 fu spostato nei giardini Dante Alighieri di Savona.
È deceduto il 3 novembre 1808 (e non il 6 novembre come spesso riportato) nella sua villetta di campagna, sita nei pressi della Parrocchia di S. Ambrogio, a Legino.