Un dipinto inedito di Paolo Gerolamo Brusco da Savona

L’autore di questa attraente e luminosa tela (cm 71 × 90), in perfetto stato di conservazione, appartenente ad un privato collezionista di Savona, è Paolo Gerolamo Brusco detto Bruschetto (Savona 8-6-1742 – 30-12-1820).
Questo fecondo artista, assai bravo nella pittura ad olio che in quella dell’affresco viene iniziato all’arte, ancora giovane, dal padre Gian battista, noto pittore ceramista in Savona, il quale seppe inculcargli, oltre la tecnica della sua arte, la passione per la pittura da cavalletto assai più vasta ed impegnativa e verso la quale egli si sentiva naturalmente attratto.

Per realizzare questa aspirazione, il Brusco si trasferì ben presto a Roma ove ebbe opportunità di avere maestro il tedesco Anton Raphael Mengs ed il toscano Pompeo Batoni. Di quest’ultimo assimilò l’eleganza ed equilibrata stilistica ed a questa ispirò sempre la sua pittura.
Rientrato definitivamente nella a Savona, il Brusco si specializzò nei dipinti di soggetto sacro che trattò, con ugual bravura, sia ad “olio” che nell’”affresco”, creandosi ben presto, nel vasto arco della Liguria potentina, una buona clientela nell’ambito religioso e laico.
La critica ufficiale dell’epoca, lo annoverò tra i migliori “Pittori Accademici” dell’ultimo scorcio del XVIII secolo.

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Osservando la spontanea freschezza della materia cromatica di questo artista, sempre in perfetta armonia tonale, si rileva, seppur lievemente, forse per una inconscia reminiscenza della sua giovanile esperienza e ceramista, la tendenza a permeare i suoi dipinti di una calda e smagliante velatura che avvolge piacevolmente la superficie delle sue opere.
In questa sua opera, il Brusco ambienta la scena in una ho tipica e chiara visione panoramica dell’entroterra ligure; precisamente a Riva San Bernardo, nei pressi di Savona, ove, una leggenda assai cara al cuore dei fedeli savonesi, vuole che il 18 marzo del 1536 sia improvvisamente apparsa la Madonna al contadino del luogo Antonio Botta.
Nella suggestiva e piacevole composizione, soffusa da un senso mistico e mistico candore, l’autore pone al centro, in primo piano, la soprannaturale apparizione della Vergine, in un atteggiamento di umano ed infinito amore materno verso il contadino genuflesso ai suoi piedi in estetica contemplazione; infine, la scena è lietamente armonizzata da alcuni gruppetti di Angeli che volteggiano festosamente attorno alla Vergine.
Renato Giusto

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