Recensione generale sul grande fotografo russo contempotaneo Emile Gataullin

Emile Gataullin grande fotografo contemporaneo russo, riprende con uno stile inconfondibile gli abitanti e il paesaggio dei villaggi contadini e artigianali della Russia.

Un mondo aperto agli sguardi del passato più nostalgico, molto diverso dalle città, quest’ultime ormai proiettate verso un futuro paragonabile per certi versi al consumismo capitalistico occidentale.
Ecco allora le preziose immagini che rimarranno per sempre nei ricordi storici a dispetto di ciò che accadrà in futuro: giochi dei bambini, semplici, ma frutto di creatività; vita dei campi ricca di vitalità con una atmosfera di speranza per il futuro; locali artigianali ricolmi di segni di professionalità con sguardi in primo piano orgogliosi o meditativi; abitazioni costruite con mani proprie con riprese dei soggetti simili a ritratti da album di famiglia, (con effetti di straordinaria emozionalita’ da vita di famiglia); paesaggi nevosi unici, in bianco e nero, che si fondono felicemente (attraverso una bellezza mai dispersiva grazie al controllo della macchina fotografica), con la cultura del lavoro che permea ogni postura dei personaggi.
Un mondo che col capitalismo russo alle porte sembra destinato a scomparire nei prossimi 20 anni.

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Un genio della fotografia Emile Gataullin, il cui stile documentaristico si sposa con una ricerca della composizione sempre attenta a procurare un effetto estetico sull’occhio.
Un grande artista che é stato trascurato per molto tempo, inspiegabilmente, dai media fotografici occidentali, per lo meno finché il grande fotografo russo non ha cominciato a vincere (recentemente) grossi premi internazionali.
È ciò una sorta di pericoloso pregiudizio, occidentale, verso la cultura russa?
Raccomandabile il libro qui proposto per introdursi efficacemente nella conoscenza dell’arte di Emile Gataullin, in vendita su Amazon.it e da cui è tratta la copertina pubblicata in questo post.

Biagio Giordano 
(fotografo coordinatore della sezione fotografia
dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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