ULTIMA GENERAZIONE [2]

Occupy Wall Street è stato un movimento non violento quanto effimero, cessando di esistere quando il potere decise di inviare la polizia e far sgomberare i manifestanti.
Tuttavia, l’idea non si spense e riprese corpo attraverso movimenti analoghi fino ai giorni nostri.
Merita menzionare per primo “Extinction Rebellion”, internazionale, ma con un maggior numero di attivisti in Italia e UK. [Ultima ora: il movimento si appresta ad inscenare una contestazione in occasione del G7 a Torino su Clima, Energia e Ambiente [VEDI] dal 28 al 30 aprile p. v.]

I militanti propongono “l’istituzione di assemblee cittadine deliberative per affiancare la politica nel prendere decisioni condivise sul futuro di tutti per la crisi climatica, ecologica e sociale”, in sostanza il decentramento decisionale, secondo schemi di ispirazione “sessantottina”, così come le forme di protesta. Purtroppo, non hanno dato buona prova le varie forme di decentramento, con assemblee tanto pletoriche quanto inconcludenti

Dalla sua costola è nato TAX THE RICH (Tassate i Ricchi!)

Iniziativa rivolta ai cittadini europei con l’obiettivo di superare 1 milione di firme per tassare i grandi patrimoni di almeno € 5,4 milioni “al fine di raccogliere risorse da destinare a misure urgenti contro la crisi climatica e a interventi contro le disuguaglianze socio-economiche”

Quella di togliere ai ricchi per dare ai poveri o per opere di interesse generale è vecchia come l’uomo e persino leggendaria (vedi la figura di Robin Hood, come esempio arcinoto); ma i risultati pratici sono stati nulli qualora si sia tentato di ottenerli con le buone maniere, e sanguinosi nei casi di ricorso alla forza mediante sommosse popolari o rivoluzioni. La generosità non alberga in genere nei cuori dei ricchi, che sono semmai più sedotti dal processo inverso, o al massimo, quando ritengono di avere accumulato troppa ricchezza, si atteggiano a filantropi devolvendone una minima parte ad opere mirate o di beneficienza, a mo’ di captatio benevolentiae o/e per un ritorno di immagine e non di rado anche di utili (il rapporto di Bill Gates con l’OMS e le campagne vaccinali, la dice lunga sulla reale bontà delle iniziative di Mr Gates e della sua apposita società umanitaria).
Ultimo della nidiata: ULTIMA GENERAZIONE, che ho usato come titolo del mio articolo.

In tutta sincerità, questi giovani attirano l’attenzione della gente ma non incidono sulle loro abitudini né, tanto meno, sui provvedimenti dei governi. Il loro candore suscita tutta la mia simpatia, ma provocheranno solo qualche sorrisetto ironico nelle alte sfere decisionali. Come dire: “vedete come siamo democratici? Permettiamo il dissenso, purché inoffensivo e nei limiti del bon ton”

La mite ragazza del video considera un traguardo importante l’essere riusciti, come movimento, a parlare col ministro dell’Ambiente, Cingolani, quasi costui disponga di uno spazio di manovra autonomo rispetto alle direttive UE. La passione civile che anima queste nuove generazioni mi ricorda i miei anni verdi, quando anch’io, assieme ad altri “indignati”, alzavamo la nostra voce, nelle piazze, nei convegni e in tutte le manifestazioni auto-celebrative di chi teneva le redini della società.

Roberto Cingolani, Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica. E’ un fisico con un curriculum accademico di tutto rispetto. E, come tale, parla per numeri. Rileva che in Italia ci sono 50 TW di potenza installata, mentre l’obiettivo è di aggiungerne altri 80 nel giro di 9 anni: il doppio dell’incremento attuale. L’ecologia, però, è una tipica scienza interdisciplinare, che non si lascia imbrigliare in rigidi schemi matematici. Che impatto avrebbero sul territorio la costruzione e l’esercizio di 80 TW di impianti “verdi”? La logica è sempre la stessa: produrre energia quanto serve per continuare con questo modello di sviluppo

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Tuttavia, mancava allora e, in buona parte, anche oggi, la visione dei profondi legami tra questo sistema monetario e finanziario e l’aggressione all’ambiente per la frenetica ricerca di nuove risorse per sfamare le fauci della bestia: l’assioma della crescita, indispensabile al mantenimento di un sistema dissipativo e suicida.
Sistema che costringe le associazioni ecologiste alla quotidiana rincorsa delle aggressioni sparse per il mondo, indifferenti ai vari orientamenti politici. La mia casella fi posta riceve ogni giorno gli allarmi per un ecosistema al collasso, per una specie animale in estinzione, per una tribù che ancora resiste all’assedio del mondo “democratico”, prima di sparire, cancellata dal governo centrale, magari allettato dai fondi della banca Mondiale o dell’IMF, onde allinearsi alle nazioni più “avanzate”; col risultato di arricchire i vertici locali e soffocare nei debiti, in valuta pregiata, l’intera nazione. Usura internazionale istituzionalizzata. È il rischio che corre l’attuale “Piano Eni” per l’Africa del governo Meloni, nel caso si tratti di prestiti; mentre, nel caso di dazioni a fondo perduto, sono soldi sottratti ad un’Italia già sofferente in tutte le forme dei servizi pubblici.

***

Ma cos’hanno in comune gli odierni movimenti? Lanciano innanzitutto l’allarme per la pericolosa china lungo la quale sta scivolando il pianeta a causa di un mix di fattori di cui già abbiamo ampie notizie dai media, che non sto qui a ripetere, tanto sono noti.
La filosofia che impronta i loro comportamenti verso le autorità si ispira alle idee di Gandhi e di Thoreau: disobbedienza civile e non violenza, all’interno di un più vasto afflato anarchico-libertario. Una filosofia fatta propria dai movimenti pacifisti, seguita negli ultimi decenni anche in Italia a livello governativo, finendo col fare oggi i bellicosi con una Russia che ai propri armamenti non ha mai rinunciato. Mi ricorda la cavalleria polacca, lanciata a tutto sprone contro i panzertedeschi all’esordio dell’ultima guerra mondiale. Disposti a tutto, anche all’auto-lesionismo, dapprima energetico e in prospettiva bellico, pur di conformarci all’agenda militare e commerciale USA.

Seguendo il solco della disobbedienza civile e della non-violenza si cerca di blandire i potenti, prendendoli dal lato umanitario, applicando alla loro forma mentis la terna libertè, egalitè, fraternitè. Un appello che può aver successo quando si tratta di diritti civili, non quando si chiedono concessioni che intacchino i privilegi di denaro e di potere di lorsignori

Ci sono in sostanza due modi di esprimere il proprio dissenso dalle istituzioni, secondo i principi anarchici: fuggendo dalla civiltà, come già fecero, ante litteram, tanti anacoreti e santi attraverso i secoli, e come decise di fare Henry D. Thoreau nel 1846, dopo aver scritto -nel carcere in cui era stato recluso per essersi rifiutato di pagare una tassa iniqua- “Walden, ovvero la Vita nei Boschi”, diventato in seguito la “bibbia laica” per quanti hanno condiviso questo atteggiamento di auto-esclusione da una società iper-industrializzata e retta sul consumo di massa. Successivamente, Thoreau scrisse un altro libello, “Disobbedienza civile”, fatto proprio da quanti non vogliano arrivare al passo estremo della fuga dalla civiltà e si propongono di cambiarla, come, appunto, i movimenti più sopra accennati.
Fu questa la forma di protesta largamente adottata a partire dalla seconda metà del secolo scorso, con i suoi più celebri interpreti nelle figure di Martin Luther King e Nelson Mandela.
In questi casi si trattava di portare al suo naturale compimento un percorso intrapreso già da lungo tempo e che era in sintonia con la proclamazione di diritti civili che hanno sempre visto la sinistra in prima fila per il loro riconoscimento.
Oggi però si tratta di smascherare e sconfiggere le forze occulte che sono alla base di questo sistema economico-finanziario: la galassia monetaria banco.centrica, che rappresenta la versione moderna dell’Idra di Lerna.

Anfora risalente alla civiltà cretese-micenea, Eracle affronta il mostro della palude di Lerna, dotato di 7 teste, che raddoppiavano se decapitate

Nella mitologia greca, la seconda delle dodici fatiche imposte ad Eracle (l’Ercole latino) dal re di Micene Eristeo, consisteva nello scovare e uccidere l’Idra, mostro dalle sette teste, che spargeva il terrore da una caverna nella palude di Lerna. La lotta e la vittoria finale di Eracle era basata esclusivamente sulla sua forza bruta. E questo è il secondo metodo applicato dalle frange anarchiche più classiche, che ripudiano le vie “gentili” della moral suasion indicate da Thoreau e dai suoi seguaci. Secondo questo filone di pensiero è vano cercare di convincere ricchi e potenti a rinunciare ad almeno parte delle loro ricchezze, e del potere che da esse consegue; quindi, l’unica opzione valida è quella della forza, o con la rivoluzione, cruenta, come sono state tutte le rivoluzioni degne di questo nome, o col gesto isolato di qualche “lupo solitario”, mirato direttamente al vertice della piramide. Ma chi sono i “Paperoni” contemporanei? E quanti di loro potrebbero essere i futuri bersagli di chi ritiene che la loro scomparsa cambierebbe gli attuali assetti globali? Ne parleremo nella prossima puntata, con qualche precedente storico di grande rilievo.

[continua]

Marco Giacinto Pellifroni     28 aprile 2024

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