Savona, presentato il nuovo progetto di Palazzo Santa Chiara

Grande partecipazione di pubblico per la presentazione del nuovo progetto che coinvolge Palazzo Santa Chiara a Savona; l’iter di valorizzazione del bene, iniziato durante l’amministrazione di Federico Berruti, è proseguito con l’amministrazione Caprioglio ed è arrivato fino ad ora sotto la guida di Marco Russo.

“Questo è un giorno importante dal punto di vista della continuità amministrativa poichè questo progetto è iniziato nel 2013 ed ha avuto una lunga attuazione”, dichiara il segretario generale Lucia Bacciu, “e sotto l’amministrazione Berruti tutto questo ha preso il via per la valorizzazione del patrimonio con una sinergia tra pubblica amministrazione, agenzia del demanio e Sovrintendenza”.
Stessa soddisfazione da parte di Marco Russo, sindaco di Savona :”La giunta ha approvato il progetto preliminare che deve essere presentato alla città e Palazzo Santa Chiara è un simbolo per la sua storia e collocazione; il suo rilancio è un momento importante e simbolico. Abbiamo depositato il progetto a novembre ma viene da lontano e ringrazio tutti coloro che hanno collaborato. I progetti importanti richiedono tempo per la loro complessità e la città deve essere unita nel sostenerli; oggi è un punto di arrivo importante ed i lavori del PNRR devono essere fatti entro il 2026 ma questo progetto è già definito ed in breve sarà esecutivo.

Abbiamo percorsi partecipativi importanti e Palazzo Santa Chiara sarà un luogo fondamentale per il futuro visto che ospiterà una biblioteca moderna molto importante come polo culturale e sociale”.
“Ringrazio il sindaco Russo dicendo che la continuità amministrativa è fondamentale ed i grandi progetti hanno bisogno di tempo, un tempo superiore ai cinque anni di una legislatura”, afferma Federico Berruti, primo cittadino dal 2006 al 2016, “ricordando che nel 2006 l’Autorotà Portuale fece un progetto per Palazzo Santa Chiara ma poi non se ne fece nulla. Si pensò anche a sistemarvi alcuni uffici pubblici rammentando come il mio predecessore Ruggeri chiese uno studio ad IPS; nel 2010 la norma sul federalismo demaniale prevedeva il trasferimento senza oneri di alcuni beni demaniali ai comuni affinchè fossero valorizzati e Palazzo Santa Chiara non era incluso. Grazie alla collaborazione tra enti riuscimmo a firmare un accordo e con le due successive amministrazioni si è andati avanti nell’iter”.

“Rivolgo un sincero grazie a Marco Russo poichè quello di oggi è un momento importante per Savona”, sottolinea Ilaria Caprioglio, sindaco dal 2016 al 2021, “dicendo che nel 2016, nonostante fosse un periodo difficile, abbiamo messo un altro tassello all’accordo di valorizzazione. Abbiamo rimodulato la valorizzazione e volevamo portare a Palazzo Santa Chiara una sorta di front office degli uffici comunali ma a causa della pandemia abbiamo dovuto rifare l’accordo di valorizzazione mettendo altri due importanti tasselli; abbiamo partecipato ad un bando e sono arrivati i fondi necessari. La fattibilità è fondamentale per progetti amministrativi di questo tipo così come la continuità amministrativa”.
“Il progetto è importante ed il processo partecipativo permette di tutelare il monumento”, evidenzia l’architetto Canziani, “facendolo vivere e trasformarlo in un bellissimo polo culturale”.

“La storia di questo progetto è notevole”, commenta l’assessore alla cultura Nicoletta Negro, “ed abbiamo raccolto una sfida enorme poichè il patrimonio culturale deve essere vivo. Abbiamo in programma di realizzare tante cose per le nostre strutture tra cui il San Giacomo”.
“Abbiamo aperto il palazzo a Natale ed i fondi del PNRR ci fanno ben sperare”, ricorda Ilaria Becco, assessore alla rigenerazione urbana, “e stiamo facendo un percorso molto importante per stabilire le responsabilità. Il PNRR impone un calendario molto serrato visto che le opere devono essere finite entro marzo 2026 e stiamo facendo un percorso coinvolgendo scuole ed associazioni; progetti di questo tipo devono essere condivisi con la città e le trasformazioni sono già assorbite poichè sono conosciute”.

Russo, Caprioglio, Berruti e Ruggeri

“Sono onorato di fare questo progetto”, riprende il responsabile dei lavori, “e l’edificio è strategico per la città di Savona. Palazzo Della Rovere a Savona è come Palazzo Ducale a Genova che è sempre presente per la cultura; il progetto nasce nel 2013 e la valorizzazione è stata fatta con il Ministero della Cultura, un impegno che il comune ha dovuto attuare per avere il bene. Lo spazio della biblioteca deve essere vissuto dai giovani ma il palazzo deve diventare un luogo urbano inserito in una zona storica; il progetti di fattibilità tecnico-economica è importante ed il tempi del PNRR ci impongono di lavorare velocemente”.
“La morfologia del palazzo è importante visto che è un’aggregazione di diversi lotti e gli spazi più ampi possono avere un uso flessibile mentre alcuni spazi saranno maggiormente riservati; ci saranno ben 3800 metri quadri per la biblioteca ed è fondamentale riaprire il collegamento tra Via Pia e Piazza del Duomo ma l’Archivio Storico può essere valorizzato”, conclude l’architetto Mangini.

Gli assessori Branca, Di Padova, Negro e Pasquali

I locali del piano fondi saranno spazi utilizzabili per l’attività di iniziativa pubblica o privata (come attività culturali o commerciali, servizi pubblici); spazi per laboratori o esposizioni per 270 metri quadrati (anche residenze temporanee per artisti e uno spazio per prove musicali e video), magazzini. Al piano terra si troverà una caffetteria con le salette per attività culturali, la biblioteca, uno spazio per lo studio autogestito (aperto anche di notte), sportelli informativi e spazi per i giovani. Il cortile interno sarà un giardino urbano e servirà a collegare la darsena e il centro città oltre che potersi muovere all’interno del palazzo stesso.

L’architetto Andrea Canziani

Al piano ammezzato, negli spazi più belli e conservati, troverà sede il fondo antico, in questi spazi sarà possibile conservare e consultare in autonomia e tranquillità i documenti più preziosi posseduti dalla attuale biblioteca. Al primo piano sono previsti luoghi per bambini e per ragazzi: luoghi di lettura informali, studio individuale e di gruppo, attività culturali, uffici interni con una saletta per riunioni. Saranno aperte le antiche logge sangallesche per ospitare spazi di lettura.

L’Assessore Becco

Lungo le pareti troveranno collocazione i libri di uso corrente, attualmente presenti nella torre libraria e le novità. Sarà garantita un’ottima connessione per consentire a tutti la consultazione online e inoltre facilitare l’accesso a tecnologie e banche dati delle quali tutti possono così usufruire. Il secondo piano continuano i servizi bibliotecari ma aumentano gli spazi che possono essere utilizzati autonomamente. Il piano terzo è utilizzabile in modo totalmente autonomo per attività varie programmate dalla biblioteca o in modo autonomo da altri soggetti. All’ultimo piano si trova solo la torre d’angolo totalmente autonoma per accessi e servizi. L’utilizzo previsto è per attività a carattere pubblico o privato: uffici, servizi pubblici, attività culturali connesse alla biblioteca.

SELENA BORGNA

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