Politici e Vescovi

 

I politici che riveriscono vescovi e cardinali, in processione con la fascia
THE  BAGNASCO’S  POLICY
…Semmai applichino, col buon esempio di vita, i principi del Vangelo

I politici che riveriscono vescovi e cardinali, in processione con la fascia
THE  BAGNASCO’S  POLICY
…Semmai applichino, col buon esempio di vita, i principi del Vangelo

Il cardinal Bagnasco, dirigente politico di primo piano del Vaticano, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è entrato a gamba tesa (fallo da espulsione) –metaforicamente s’intende- nella tenzone elettorale per le amministrative in corso che, come sempre avviene da molti anni, si è trasformata  in una specie di referendum, pro o contro il governo in carica, questa volta indetto dai berleghisti per confondere e nascondere il  fallimento di ogni loro asserita politica.

Così facendo, si crea una cortina fumogena  che sottrae alla vista i veri problemi della nostra società, e si finisce col parlare solo di scafati  personaggi, dei loro problemi personali e giudiziali, dei cattivi magistrati che li perseguitano ed altre berleghinate  di questo genere.

  Ci dispiace, e lo diciamo senza ombra di ironia, che il Cardinal Bagnasco abbia approfittato dell’occasione per deviare il discorso dalla gravissima situazione in cui versa il nostro Paese (ne ha parlato, per carità, ha persino spezzato una lancia a favore del  commercio al minuto nei caruggetti  liguri…) e sbattere la pedata sulla regione Lazio, con un attacco diretto alla Bonino che, come tutti sanno, ha sempre lottato per i diritti civili e, in particolare, per quelli della donna.  Una battaglia che le fa onore da qualsiasi parte la si voglia considerare.

La regolamentazione di legge (come comprendono e sanno tutti coloro che riescono a superare,almeno nel loro intimo sentire, l’ipocrisia pseudo religiosa di corredo negativo della nostra Storia, dall’Unità d’Italia ai diritti civili), non è un invito all’aborto, ma una condizione necessaria per sconfiggere la grande piaga dell’aborto clandestino che tante vittime ha falciato nel nostro paese nei secoli passati.

   Ma che gliene importa delle vittime dell’aborto clandestino alla C.E.I.?

   E perché l’esimio prelato non ha detto anche di non votare per i divorziati o per coloro che sostengono il divorzio?  Ma come ? Ce ne sono tanti nelle fila che contrastano la Bonino, ce ne sono anche tanti pro Bonino. Abbiamo esempi di altissima pregnanza costituzionale campioni di tale istituto che governa la “cessazione degli effetti civili del matrimonio” . Si è dimenticato il Cardinal Bagnasco ( forse allora era troppo giovane) della grande battaglia contro il divorzio affrontata dal Vaticano? Della lunga notte del 1° dicembre 1970 in cui alla Camera  dei  Deputati il progetto laico del “Divorzio” passò, col voto di una maggioranza trasversale che trovò conferma nella popolazione investita dal successivo referendum?  Ma come, non sono più scomunicati i divorziati ? Possono accedere a tutti i sacramenti ? O forse, pur permanendo la condanna , tenuto conto dei personaggi implicati e che tanto si professano “cattolici” , non è il caso di rimestare in cotale marmitta ?

   D’altra parte, pensandoci bene, l’augusto mitrato ha tutte le ragioni di permettersi simili interventi. Egli ha visto, devoti davanti a sé, per restare a Genova, i maggiori candidati alle elezioni regionali, da Biasotti a Burlando, ad assessori, parlamentari ecc.  per la demagogica festa di San Giuseppe che, si sa, era uno che si sudava il pane, era un  falegname .

   Tutti lì, penosamente genuflessi ad ascoltare e raccogliere le sue “direttive” che, elegantemente, egli asperge loro ex cathedra : “Non scoraggiare che intende creare posti di lavoro, attraverso un’applicazione più fluida e rapida del sistema burocratico (ma scusi, Eminenza, GUARDI CHE PIU’ FLUIDI E RAPIDI  DEGLI INTERVENTI DELLA C.D. PROTEZIONE CIVILE DOVE L’APPALTO E’ UN OPTIONAL NON CE NE SONO , li abbiamo già visti in atto e in evoluzione, al tintinnar di manette)”.

Sotto questo profilo si risparmi, Eminenza, anzi ,magari veda, qualora lo ritenga  opportuno, se non sia  il caso di riflettere sul  richiamo ai principi di correttezza e trasparenza che dovrebbero sempre  reggere la cosa pubblica.

   Quando questo pezzo sarà leggibile avremo, per fortuna, quasi alle spalle anche  la tornata elettorale e le stucchevoli contrapposizioni che, con i limiti imposti ad un serio confronto,  siamo costretti a subire per strada e per posta.

   Noi non facciamo previsioni anche se abbiamo, in merito, le nostre idee, com’è ovvio.

    Vorremmo però che , comunque vada, la politica riprendesse un poco di dignità perché la sua perdita rischia di ammazzare la Democrazia . Non vorremmo quindi più sentir parlare di fatti personali,  non vorremmo che i nostri rappresentanti –di qualsiasi istituzione e colore- vadano ad ascoltare inviti di prelati alti o bassi in ogni e qualsiasi sede, che la Storia della nostra Unità fosse correttamente rievocata dando il giusto peso alla Chiesa  Cattolica che l’ha sempre avversata accordandosi, poi, in profondità, solo con il fascismo del quale non ha condannato mai le nefandezze.

Vorremmo che il rapporto con i preti fosse corretto e si intensificasse con quelli  (e sono tanti) che non  fanno eleganti apparizioni nei Palazzi Vaticani e non trinciano anatemi, ma che, insieme e a difesa dei sofferenti, degli immigrati, degli emarginati e dei veri credenti, lottano e rischiano la stessa loro vita per la difesa dei diritti dell’uomo, contro tutte le mafie e i razzismi governativi e non.

   Vorremmo che i nostri politici, di qualsiasi parte, la piantassero lì di riverire vescovi e cardinali, di andare alle processioni, magari con la fascia tricolore, e semmai, sentendosi  tanto religiosi, applicassero e vivessero di più, ogni tanto leggendolo, i principi esposti nel Vangelo.

   E, per piacere, smettiamola anche  di parlare di cattolici e non: siamo stati tutti battezzati senza che nessuno ci avesse chiesto la nostra opinione e tanto basta.

Ma, il battesimo non nasce invece come atto consapevole e voluto dal battezzando ? (vedi   Matteo 3- 13:  “Allora Gesù arrivò dalla Galilea al Giordano, da Giovanni, per essere da lui battezzato.”)

    BELLAMIGO

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