Idrogeno

L’Idrogeno sarà la fonte energetica più importante
e più sicura che l’intera umanità  avrà a disposizione
 per il prossimo avvenire
DIALOGO COL MIO “ALTER EGO”
(chiamato semplicemente “ALTER”)

CINQUANTACINQUESIMA PARTE
 

L’Idrogeno sarà la fonte energetica più importante e più sicura che l’intera umanità  avrà a disposizione per il prossimo avvenire
DIALOGO COL MIO “ALTER EGO”
(chiamato semplicemente “ALTER”)

CINQUANTACINQUESIMA PARTE

ALTER: Finalmente, Aldo! Oggi, ci confronteremo sul tema dell’IDROGENO, vale a dire della Fonte Energetica più importante e più sicura che l’intera umanità  avrà a disposizione per il prossimo avvenire!

ALDO: Questa tua perentoria affermazione mi sembra alquanto esagerata, caro Alter!

A mio modo di vedere, la Strada dell’Idrogeno è ancora lunga e, soprattutto, costosa!

ALTER:  No, Aldo! Leggi semplicemente il Titolo di questo Articolo, a firma di Gianni Parrini, comparso sul Quotidiano “La Stampa” in data 10 Marzo 2010:

“PRENDI IL SOLE E LA PIOGGIA

UNISCILI CON IL NANOTECH

E AVRAI IDROGENO PULITO”

Come vedi, siamo partiti da lontano, ma siamo ormai giunti in vista del Traguardo  Finale!

Ho ancora sotto i miei occhi lo splendido trattato di Jeremy Rifkin “ECONOMIA ALL’IDROGENO”, che, tu, anni fa, mi avevi concesso in prestito e che io, ovviamente, non ti ho più restituito.

Alla pagina 257 di questa Pubblicazione, tutti i nostri amici potranno ritrovare il SOGNO DI ORTWIN RUNDE, il quale, invitando i suoi concittadini di Amburgo  ad immaginare che cosa avrebbe significato, in termini di qualità della vita, l’uso esclusivo dell’IDROGENO, come carburante per i trasporti, così concludeva:

“le strade sarebbero silenziose: solo il rumore del rotolamento dei pneumatici e il soffio del vento, invece del rombo degli scappamenti.

La città sarebbe pulita, perché le emissioni inquinanti sarebbero pressoché ridotte a zero.

I pedoni, a passeggio sui marciapiedi, avrebbero una migliore disposizione d’animo e i turisti  non eviterebbero le strade, rifugiandosi nei locali e nei negozi,  potendosi godere limpidi tramonti all’aria aperta.”

Tu non puoi immaginare la mia felicità, Aldo!

IL SOGNO DI ORTWIN RUNDE STA DIVENTANDO CONCRETA REALTA’!

ALDO: Io comprendo e condivido il tuo entusiasmo, Alter, ma ti consiglio di rimanere con i piedi per terra, perché la strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa!

Smettila di sognare  e cerchiamo di ragionare, Alter!

Sulla superficie terrestre e nell’atmosfera è quasi impossibile trovare IDROGENO allo stato libero e puro ed è, quindi, impensabile il suo utilizzo a scopo energetico; diversa è la situazione in alto, a 100 Chilometri dalla superficie della  Terra, dove l’IDROGRENO diventa il principale componente della Cromosfera Solare e degli Spazi Siderali.

ALTER:  Beh! Ma noi non possiamo salire a quelle altezze per captare l’IDROGENO!


La Centrale ad Idrogeno a  Fusina (Venezia)

ALDO: Certamente, Alter!

Non a caso, Jeremy RifKin ha individuato (ma sarebbe più corretto dire: profetizzato) le modalità della sua produzione,  ATTRAVERSO L’ELETTROLISI DELL’ACQUA (vale a dire nella sua scomposizione in IDROGENO e OSSIGENO) utilizzando, come metodologia per l’effettuazione del processo elettrolitico, l’impiego di energie  rinnovabili e pulite.

Una volta scomposto dall’ OSSIGENO, l’IDROGENO può essere conservato ed utilizzato a scopo energetico.

ALTER: Ma…scusami, Aldo! Ho appreso da te, in data 28 gennaio 2010, che anche il METANO (dotato della formula chimicaCH4) può essere utilizzato per la produzione di IDROGENO, attraverso la sua scomposizione dal CARBONIO!

ALDO: Questa strada è sconsigliata, Alter!

Ti cito, in proposito, il pensiero del Prof. Guido Brusca del Dipartimento di Ingegneria Chimica dell’Università di Genova, il quale ha recentemente affermato che l’IPOTESI DELLA PRODUZIONE DI IDROGENO, ATTRAVERSO L’UTILIZZO DEL METANO VA SCARTATA,  perché, al contrario dell’impiego dell’Acqua, il metano conduce alla scomposizione di CARBONIO e, quindi, alla generazione di ANIDRIDE CARBONICA, Con  conseguente accentuazione dell’Effetto-Serra sulla nostra biosfera.

Inoltre, occorre ricordare che la disponibilità in natura del METANO è limitata; l’ENERGY POWER RESEARCH INSTITUTE (EPRI) sostiene, infatti, che dopo il 2020, questa disponibilità non sarà sufficiente a soddisfare la domanda complessiva di elettricità, per cui puntare sul metano per la produzione di IDROGENO  potrebbe rivelarsi insensato.

 ALTER: Tuttavia, se l’ACQUA rimane l’unica risorsa naturale per generare IDROGENO allo Stato Puro, dimmi perché, sino ad ora, le tecnologie impiegate  (anche le più sofisticate) non hanno condotto a risultati concreti o, comunque, significativi!

ALDO: In estrema sintesi, posso dirti che esistono, tuttora, delle DIFFICOLTA’ DI NOTEVOLE ENTITA’ PER OTTENERE IDROGENO, PARTENDO DALL’ACQUA.

Possiamo così elencare queste difficoltà:

–  TECNOLOGIA ANCORA INADEGUATA PER CREARE, IMMAGAZZINARE E CONSERVARE L’IDROGENO.

– LE CELLE A COMBUSTIBILE, ATTUALMENTE IMPIEGATE A QUESTO SCOPO, APPAIONO, TUTTORA, POCO AFFIDABILI E, PER DI PIU’, ECCESSIVAMENTE COSTOSE.

– DI CONSEGUENZA, ESISTONO PROBLEMI (ANCORA INSOLUTI) SOPRATTUTTO PER IL TRASPORTO E LO STOCCAGGIO DELL’IDROGENO.

Ma, debbo dirti francamente che questi ostacoli non debbono eccessivamente preoccupare, perché si tratta  di difficoltà tecniche, superabili attraverso la continua evoluzione tecnologica

ALTER:  Ma…Aldo, io non capisco la natura di questi ostacoli!

Come sai, io sono un attento lettore di quotidiani! Ed allora ti faccio notare che sono comparse, recentemente, notizie riguardanti:

– UNA CENTRALE AD IDROGENO IN PROVINCIA DI VENEZIA (“IL SECOLOXIX” DEL 9-4-2008)

– IMPIANTI DI PRODUZIONE DI IDROGENO:  11 NEL NORD E CENTRO ITALIA (“LA STAMPA” 8-6-2008)

– DISTRIBUTORI DI IDROGENO E DI MISCELA IDROGENO-METANO: OTTO  NEL NORD E CENTRO ITALIA (“LA STAMPA” 8-6-2008)

– AUTOVETTURA A METANO + IDROGENO (“LA STAMPA” 16-7-2008)

– Addirittura su “IL SECOLOXIX” del 18-11-2008 è comparsa la foto di una MOTONAVE AD IDROGENO! Eccola:


Come possibile tutto questo? Come è possibile conciliare queste innovative e concrete realizzazioni con gli ostacoli da te frapposti?

 ALDO: Non devi fare confusione, Alter!

I casi, da te ora citati, si riferiscono ad impianti effettivamente alimentati da IDROGENO, ma quest’ultimo proviene dal Metano o, addirittura, da altri Combustibili Fossili (vedi, ad esempio, il caso della Centrale, ubicata in Provincia di Venezia, basata su di un ciclo energetico combinato CARBONE-IDROGENO); in questi casi, ovviamente, si dovrebbe parlare di ALIMENTAZIONE ENERGETICA IBRIDA, basata, cioè, su fonti energetiche eterogenee e non già unicamente sull’IDROGENO allo stato libero e puro.

La nostra discussione odierna, se ben ti ricordi, deve tralasciare l’Ipotesi Ibrida (per le motivazioni magistralmente espresse dal Prof. Guido Brusca, precedentemente citate) ed, al contrario, deve partire dal presupposto che LA MATERIA PRIMA PER GENERARE L’IDROGENO DOVRA’ ESSERE L’ACQUA E CHE IL PROCESSO ELETTROLITICO PER SCINDERE L’IDROGENO DALL’ OSSIGENO DOVRA’ ESSERE PROVOCATO DA ENERGIE RINNOVABILI (SOLARE O EOLICA O GEOTERMICA) SEGUENDO, DUNQUE, LA METODOLOGIA INDICATA DA SETH DUNN NEL SUO TRATTATO “HYDROGEN FUTURES”.


Mario Pagliaro

ALTER: Ma, allora, caro Aldo, dobbiamo ritornare all’Articolo de “La Stampa” del 10 marzo 2010, che io ti ho portato in visione.

In questo servizio  giornalistico, viene fatto riferimento allo studio condotto dal Team MARIO PAGLIARO (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e ATHANASIOS KONSTANDOPOULOS. Lascio a loro la parola:

Oggi, grazie all’applicazione della nano chimica alle tecnologie per la conversione della radiazione solare, siamo in grado di rendere il processo economicamente conveniente.

Le metodologie per sfruttare l’idrogeno sono due:

– La concentrazione della radiazione

– L’uso di pannelli fotovoltaici abbinati ad un elettrolizzatore.

. La prima tecnologia rappresenta un’ottima soluzione per generare quantità massicce di idrogeno, utili per alimentare grandi centri abitati e industrie.

In questo caso, i raggi del sole vengono concentrati per mezzo di specchi (chiamati “ELIOSTATI”) su un nano-materiale catalitico, che già a 800° c scinde l’acqua in idrogeno e ossigeno, in un processo termochimico chiuso, ad alta efficienza.

. La seconda opzione prevede l’uso di pannelli fotovoltaici associati a un elettrolizzatore: così si genera idrogeno da usare come combustibile, per auto e imbarcazioni.”

Questo studio e l’avvento delle tecnologie, ora descritte, dimostrano, caro Aldo, che l’ECONOMIA DELL’IDROGENO E’ ORMAI ALLE PORTE.

Ti ripeto: si sta avverando il Sogno di Ortwin Runde!

ALDO: Ma…giunti a questo punto, viene a riprendere vita, in questo nostro stanco Mondo, anche la figura di Jules Verne, Scrittore che tanto ho amato, durante gli anni della mia adolescenza.

ALTER: Ma perché Jules Verne? Quale interesse può, oggi, generare in noi questo romanziere, alla luce dell’argomento che stiamo discutendo?

ALDO: E’ presto detto, Alter!

Nel lontano 1874, Egli scrisse il Romanzo “L’ISOLA MISTERIOSA”.

Questo libro narra le avventure di cinque Nordisti che, durante la guerra civile americana, fuggono da un campo di prigionia sudista a bordo di un pallone aerostatico. Spinti fuori rotta da una tempesta, atterrano su una piccola isola, dopo un viaggio di 7.000 miglia.

Un giorno, mentre cercano di immaginare il futuro dell’Unione, uno dei membri del gruppo, un marinaio di nome Pencroff, domanda all’ Ingegnere Cyrus Smith, cosa potrebbe accadere al commercio ed all’industria americana, se finisse il carbone.

Che cosa si brucerà al posto del carbone?” domanda Pencroff.

L’Acqua” risponde Cyrus Smith, sorprendendo tutti. E prosegue spiegando: “L’acqua scomposta nei suoi elementi costitutivi…e scomposta, senza dubbio, dall’elettricità che sarà diventata, allora, una forza possente e maneggevole…

Sì, amici, io credo che l’acqua sarà un giorno impiegata come combustibile, che l’idrogeno e l’ossigeno, di cui è costituita, utilizzati isolatamente o simultaneamente, offriranno una sorgente di calore e di luce inesauribili e di un’intensità che il carbone fossile non può dare…

L’ACQUA E’ IL CARBONE DELL’AVVENIRE”.

ALTER: Anno 1874? Definire stupefacente questo racconto è dire poco!

Questa è una profezia!

ALDO: Beh, Alter!  Torniamo a noi!

Dovremmo concludere la conversazione di oggi, sotto la luminosa luce di un sereno ottimismo.

E, tuttavia, Alter, io vedo, innanzi a me, due ombre, che mi fanno presagire un avvenire tormentato ed oscuro!

ALTER: E quali sono queste due ombre?      

ALDO: Eccole, Alter!

LA PRIMA SI CHIAMA: PENURIA IDRICA PLANETARIA.

Non  vi è dubbio che, negli ultimi cinquant’anni, la disponibilità d’acqua potabile, per ogni abitante della Terra si è più che dimezzata (da 16.800 metri cubi all’anno 7.300) e che, nei prossimi vent’anni, ne perderemo un altro terzo.

Sorge spontanea una domanda: di fronte a questa drammatica e sconvolgente situazione, come potrà l’umanità, nella sua interezza, dedicare una parte consistente del proprio patrimonio idrico alla produzione di Idrogeno per finalità energetiche?

LA SECONDA SI CHIAMA: PRIVATIZZAZIONE DEL BENE-ACQUA.

Già oggi stiamo assistendo a questo fenomeno  e lo stiamo sottovalutando; pensa, Alter, cosa succederà, nel prossimo Futuro, quando l’Acqua diventerà effettivamente il Carbone ed il Petrolio dell’avvenire!

Ancora una volta, ci accorgeremo che il CAPITALISMO SA SOLTANTO PENSARE   DI ACCUMULARE PROFITTI (CON MEZZI PIU’ O MENO LECITI), MA NON SA ASSOLUTAMENTE DISTRIBUIRE.

Spetta a tutti noi, caro Alter, IL COMPITO DI “RIGLOBALIZZARE”,IN POLITICA COME IN ECONOMIA, CERCANDO, INCESSANTEMENTE, LA VIA PER REALIZZARE, IN CONCRETO, IL SOGNO DI UNA NUOVA SOCIETA’, NELLA QUALE LA LIBERTA’ DI CIASCUNO SIA LA CONDIZIONE DELLA LIBERTA’ DI TUTTI.

24 Marzo 2010                                      ALTER E ALDO PASTORE

 

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