Noi umani siamo schiavi di tiranni immortali ma combattiamo i morti

Perciò una politica che si inventa nuovi pensionati, sussidiati, finti invalidi, banche e multinazionali ladre da salvare, prima ché nuovi lavoratori dipendenti e autonomi onesti, per produrre la ricchezza necessaria a mantenere il popolo in vita, è politica incendiaria e genocida.
Questo è ciò che abbiamo avuto in Italia a sinistra e a destra prima del premier Meloni, che giustamente ha limitato la concessione del reddito di cittadinanza ai soggetti realmente inabili o bisognosi.

Un tale diceva: “L’umanità ha un problema. Ogni singolo individuo dovrebbe sentirsi proprietà del Creato, ma è tanto stupido da sentirsi proprietario”.   E mi sa che ha fatto centro!
A suo tempo Dio creò tutti gli esseri viventi (dal dinosauro al virus) schiavi di due tiranni immortali: acqua e cibo; altro che proprietari o peggio sovrani!
In corso d’opera avrà previsto che gli umani, sentendosi padroni del mondo, alla lunga si sarebbero inventati i tiranni mortali e morti da combattere, invece di vivere di duro lavoro nel rispetto dei “tiranni ambientali veri e invincibili“, che da millenni sterminano piante, animali e popoli per fame e sete.

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Gli antichi romani, per garantirsi presente e futuro, si ammazzavano di lavoro costruendo acquedotti di tutte le forme e dimensioni; invece noi italiani del terzo millennio, acculturati a casaccio, non abbiamo né terrore né rispetto dei tiranni ambientali (vedi devastante alluvione in Emilia Romagna) temiamo solo che il premier Meloni a Palazzo Chigi, a nostra insaputa, possa schiavizzarci facendo risuscitare il “feroce tiranno” Mussolini.
Sentendoci sovrani liberi e capaci di autogoverno; al duro lavoro preferiamo una gamma infinita di crimini produttivi e di passatempi per goderci la refurtiva. E i guasti sociali e ambientali di una simile “cultura cleptomane“, ormai sono devastanti e assassini al pari di un diluvio universale.
Se in uno Stato, i soggetti che producono onestamente, non riescono a sfamare tutti quelli che hanno bisogno di mangiare e bere per rimanere in vita; secondo voi è prioritario che la politica accresca il numero dei mangiatori ladri o dei produttori onesti? Ovviamente, anche lo scemo del villaggio, risponderebbe: “servono d’urgenza produttori”.
Chi fa il contrario (e l’Italia è capofila in questo tipo di “politica suicida, mangia padroni onesti“) si predispone alla bancarotta e di Dio non voglia alla guerra civile: (in Francia “le prove” sono già iniziate).
Noi italiani, che del peggio non ci facciamo mai mancare niente, oltre che dei mangiatori lupi della finanza e del mercato, siamo ricchissimi anche di baby pensionati, invalidi finti e sussidiati in Mercedes, che da veri truffatori mangiano tutti “a gratis” dal piatto ormai sfondato di “Pantalone”.
E a quelli, “in un lampo di genio”, la politica ha aggiunto i percettori di reddito di cittadinanza, di cui molti abili al lavoro, ma che aspettano seduti, che mamma Italia (senza fretta) vada a cercargli un lavoro: perché cibo e acqua già gli piovono in bocca senza una goccia di sudore, a norma di legge: (legge per fortuna riveduta e corretta dalla “tiranna fascista Meloni“) e che Dio ce la conservi per altri 100 anni!
Poi, nostro malgrado, dobbiamo aggiungere tutti gli immigrati che desiderano venire in Italia e potremmo benissimo impiegarli per produrre. Ma al meglio gli assicuriamo un pasto alla Caritas o li lasciamo liberi di sopravvivere di illeciti e crimini, a loro insindacabile giudizio e a nostro dissanguamento.
Messa così, la politica sembrerebbe un inestricabile rompicapo per Einstein e persino per Machiavelli, ma in fondo è più semplice ché bere un bicchiere d’acqua.

Per quanti miliardi di variabili culturali e socio politico economiche possa sviluppare un Popolo di 60 milioni di persone libere di fare tutti i danni che desiderano e che da decenni si arricchisce di immigrati da qualunque direzione del pianeta; rientriamo tutti comodamente in due sole categorie:
1)   chi produce ricchezza onesta e pagando tasse sfama la collettività che non può produrre.
2)   e chi, pur essendo abile al lavoro, se non ha voglia di lavorare, mangia dal piatto altrui.
Quindi un popolo entra in difficoltà, (e da lì non esce vivo) se ha abbondanza di mangiatori improduttivi e carenza di produttori contributivi.
Perciò una politica che si inventa nuovi pensionati, sussidiati, finti invalidi, banche e multinazionali ladre da salvare, prima ché nuovi lavoratori dipendenti e autonomi onesti, per produrre la ricchezza necessaria a mantenere il popolo in vita, è politica incendiaria e genocida.
Questo è ciò che abbiamo avuto in Italia a sinistra e a destra prima del premier Meloni, che giustamente ha limitato la concessione del reddito di cittadinanza ai soggetti realmente inabili o bisognosi.
Per non sovraccaricare di costi la collettività produttiva onesta, rischiando una lievitazione pandemica di disoccupati e falliti, in una l’Italia già ricchissima di larghe fasce sociali fuori controllo, di crimini efferati di tutte le razze, nonchè piagata da un debito pubblico cinquantennale spaventoso.
E ora, che Dio ci illumini a diventare umili sudditi del Creato: gran lavoratori, anziché sovrani presuntuosi, sfaticati, ingordi e suicidi.

Franco Luceri da il rebus della cultura

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