Nel 2023 si vota: e la legge elettorale?
Purtroppo a pochi mesi dal voto i partiti nicchiano ed il pericolo è che si arrivi all’ultimo minuto e si produca la solita schifezza.
Deputati e senatori sono stati dimezzati. Dalle ultime elezioni politiche del 2018 è cambiato il mondo. Allora stravinsero i grillini con il 33 per cento dei voti. Da quella data ad oggi vi sono stati tre governi, tutti di maggioranze diverse. Ora presidente del Consiglio è Draghi, un tecnico chiamato da Mattarella a varare una coalizione di unità nazionale. In Parlamento, infatti, non esiste numericamente una maggioranza omogenea. I sondaggi danno numeri decisamente dissimili da quelli del 2018. Oggi viene dato come primo partito quello della Meloni che nelle ultime elezioni politiche raggiunse a fatica il quorum. E’ evidente che serve urgentemente una nuova legge elettorale che sia in grado di permettere la governabilità del Paese. Purtroppo a pochi mesi dal voto i partiti nicchiano ed il pericolo è che si arrivi all’ultimo minuto e si produca la solita schifezza. Oltretutto è da molto tempo che i cittadini non hanno la possibilità di dare una preferenza ad un candidato. Votano liste bloccate, decise dalle segreterie dei partiti. I soliti nomi del circo mediatico. E gli elettori disertano le urne. Sono lontani dal palazzo. Forse servirebbe un forte richiamo del Presidente della Repubblica alle balbettanti forze politiche.
Roberto Caputo da PENSALIBERO