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Ieri
BERLUSCONI-GHEDDAFI LA VERA STORIA DI UNA STRANA COPPIA
14/12/2010
“NEGLI ULTIMI TRE ANNI I RAPPORTI italo-libici hanno fatto repentini e inaspettati passi in avanti. Se prima Italia e Libia si guardavano con rancore e sospetto a causa di recriminazioni post-coloniali e contenziosi commerciali, ormai sono diventati due amici e soci in affari che si scambiano intime e calorose cortesie. La ritrovata amicizia italo-libica è evidente sul piano sia politico sia economico, ma è forse nella retorica pubblica che si nota maggiormente il cambiamento di toni rispetto al passato. Basta ricordare che fino al 2007 ogni 7 ottobre il governo di Tripoli celebrava la cosiddetta Festa della vendetta contro gli italiani, anniversario dell’espulsione degli italiani dalla Libia avvenuta quasi quarant’anni fa”.
Tirato in ballo per le sue responsabilità nella partecipazione italiana ai raid aerei sulla Libia del 2011, il presidente emerito Giorgio Napolitano risponde finalmente con maggiore chiarezza rispetto a precedenti uscite, riconoscendo la contrarietà di Silvio Berlusconi a quella guerra. Ricorda che il Cavaliere stava per dimettersi da presidente del Consiglio pur di non dare il suo sassenso all’intervento armato contro Gheddafi. E che non lo fece con «un atto di responsabilità da riconoscergli ancora oggi». Aggiungendo, comunque che, ovviamente, la decisione di far partire i caccia militari «spettava al governo», anche se «con il consenso della presidenza della Repubblica».
Poi, le cose sono andate come sappiamo.
Meloni e il Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune
Oggi
Meloni è giunta a una cooperazione infrastrutturale Italia-Algeria. Il nostro Paese punta a un ruolo di leadership nel Mediterraneo. Confindustria firma una partnership con il Consiglio del Rinnovamento economico algerino per la spinta alle pmi, con l’intesa anche fra le Agenzie spaziali nazionali Asi e Asal.
Il Presidente Meloni ha annunciato che fra i nuovi settori di cooperazione con l’Algeria ci sono le infrastrutture, comprese quelle digitali, il biomedicale, le telecomunicazioni. E ciò al netto della collaborazione tra le piccole e medie imprese. Nel corso della conferenza stampa con il presidente dell’Algeria Abdelmadjid Tebboune.
Aggiunge che l’Italia si sta concentrando moltissimo sul fronte mediterraneo.
E in questa logica l’Algeria, nel Nord Africa, è il partner più stabile, strategico e fondamentale. “Quando si parla di piano MATTEI si allude a un modello di sviluppo , come modello di cooperazione , come simbolo. C’è grande voglia di Italia e noi non vogliamo farci desiderare”.
Il piano Mattei, auspicato e messo in atto da Meloni, prevede un modello virtuoso di collaborazione e di crescita fra la UE e le nazioni africane anche per bloccare il dilagare del radicalismo islamista sopratutto nella regione subsahariana. Per recuperare, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il nostro ruolo strategico nel Mediterraneo.
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Ricordo bene quando ne parlava Berlusconi, che, purtroppo, per le ragioni che ben conosciamo, non è riuscito a portare avanti e tanto meno a termine.
È la prima visita di Meloni nel paese da quando è a capo del governo, ed è considerata di grande importanza perché dallo scorso anno l’Algeria è il principale fornitore di gas all’Italia. Fino all’aprile del 2022 l’Italia importava circa il 40 per cento di tutto il gas di cui aveva bisogno dalla Russia, ma come conseguenza della guerra in Ucraina e delle sanzioni occidentali le importazioni di gas russo si erano ridotte moltissimo (anche se non azzerate del tutto). Il governo guidato allora da Mario Draghi aveva quindi fatto alcuni accordi per aumentare le importazioni di gas dall’Algeria (già allora l’Algeria era il secondo fornitore di gas per l’Italia).
Durante ilviaggio in Algeria ha visitato ilGiardino dedicato a Enrico Mattei.”Un onore e un orgoglio omaggiare un grande italiano – molto amato anche qui – che con ingegno e lungimiranza contribuì fortemente alla crescita industriale della nostra Nazione nel dopoguerra” Ha previsto inoltre, viaggi in nord Africa nelle prossime settimane.
Speriamo che questa volta il lavoro vada a buon termine.
Carla Ceretelli