Lusignano di Albenga: Cronaca di uno scempio
Lusignano di Albenga
La Ex Fornace Perseghini – Cronaca di uno scempio
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Lusignano di Albenga
La Ex Fornace Perseghini – Cronaca di uno scempio
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Ormai 14 anni fa partiva la costruzione di palazzine legate al progetto di recupero della storica fornace Perseghini, in questi anni si sono alternate numerose società che gestivano il tutto, e i progetti della fornace non si contano nemmeno più. La richiesta di variante urbanistica e la conseguente riformulazione dell’accordo con il Comune ha rallentato e bloccato i lavori, in perenne fase di ultimazione. |
Le società si erano impegnate a realizzare la circonvallazione a monte della frazione e la messa in sicurezza del rio Carpaneo o Carpaneto, a fronte di una trasformazione delle superfici inizialmente previste, da commerciali a residenziali. Per la realizzazione della strada di connessione con la parte alta della frazione e per la ridefinizione dell’assetto dell’alveo del rio Carpaneo o Carpaneto si stanziò una somma tra i 500 e i 600 mila euro, la frazione quindi, secondo il progetto originale doveva avere una via d’uscita dal centro storico, alternativa a quella esistente questa eventualità non ci sarà più, in quanto le somme accantonate per i lavori saranno utilizzate solamente per rettificare la sagomatura del rio Carpaneto. E come si evince dalle immagini i lavori sono iniziati, ma purtroppo ancora una volta bloccati, per alcune discrepanze dal progetto originale, soprattutto per quanto riguarda la deviazione del corso d’acqua, è spuntato così un vistoso ed ingombrante muro, che fa apparire la frazione ingauna come se fosse Gaza o una moderna Berlino, dividendo la parte vecchia con le nuove case aldilà del rio. Non ci soffermiamo sulle responsabilità oggettive di un tale progetto, nè sull’eventuale compromesso fatto in cambio di un aumento di alloggi ed un incremento di box e cantine, anche interrati, ma invece, vorremmo sottolineare la pericolosità intrinseca di questa modifica del corso d’acqua, che ha cambiato completamente il suo percorso naturale, deviandolo pericolosamente ed innalzandolo di parecchie decine di centimetri. Senza dimenticare che molte famiglie originarie del posto da generazioni, non potranno più accedere coi propri mezzi nelle vicinanze delle loro proprietà, tutto per avvantaggiare la società attraverso i volumi del progetto immobiliare e il numero di proprietà da vendere. La strada di collegamento con la frazione doveva essere già progettata e approvata, ma la sua cantierizzazione non è mai avvenuta e chissà mai quando e se avverrà, ancora oggi questa situazione non ha trovato soluzione malgrado le promesse fatte dalle amministrazioni ai residenti, i tanti abitanti del centro storico non vedranno risolto il problema di accesso per i mezzi di soccorso molti di loro dovevano accedere da decenni tramite una stradina lungo il rio, che si trasformava in un torrente con le piogge di stagione. Ora grazie a questo muro, quella stradina è stata cancellata, mentre i lavori bloccati hanno lasciato il muro incompiuto, una situazione di estrema pericolosità per tutta la frazione, si dice sempre che se un’ambulanza trovasse un’auto lasciata al bordo della strada attuale, rimarrebbe bloccata. Ricordando ancora le immagini dell’alluvione del 1994, ci chiediamo come possano essere approvati progetti del genere a discapito della sicurezza ed il buongusto. Comitato famiglie originarie di Lusignano vecchia
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