L’Italia sono loro
In questi giorni tristissimi e mi riferisco al naufragio di Crotone abbiamo potuto toccare con mano la distanza che ha il mondo politico con la vita reale.
Da un lato abbiamo polemiche, dichiarazioni fuori luogo, sciacallaggio politico e liti senza fine che questa settimana ci hanno mostrato tutti i programmi politici.
E come sempre il teatrino della politica ha messo in scena un miserevole spettacolo, dove a fare la parte del leone, si fa per dire, abbiamo visto e ascoltato una innumerevole schiera di pennivendoli schierati come sempre con grande “coraggio” dalla parte del potere.
La lezione che costoro devono imparare gli viene impartita dalla popolazione di Crotone, che con un grande cuore ha contribuito alle operazioni di salvataggio ha mostrato una grande partecipazione commossa al lutto, come se dentro a quel palazzetto dello sport ci fossero nelle bare, i loro figli, mogli, mariti.
Un pescatore con le lacrime agli occhi ha detto: “sono tristissimo perché non sono stato in grado di salvarne neppure uno”
Poi dice: ora vado perché a una madre disperata ho promesso di trovargli il figlio.
La visita composta silenziosa del Capo dello Stato riavvicina il popolo alle istituzioni.
Abbiamo ascoltato e letto le dichiarazioni della politica soprattutto quelle truci, che senza il minimo ritegno ha fatto il Ministro degli Interni.
Secondo voi questo personaggio può continuare a rappresentare noi cittadini e quanta e quale distanza esiste tra il Ministro e la grande partecipazione e umanità delle donne e uomini di Crotone?
Ora senza polemica ma con la certezza di interpretare la maggior parte degli Italiani vogliamo la verità su quanto è accaduto.
2 marzo 2023 – Sono le 21:26 (le 22:26 in Italia), lo stato del mare è forza 4, quando un velivolo Eagle1 di Frontex identifica un natante sospetto. Lo segue, lo analizza usando telecamere, termocamere e strumenti elettronici di intercettazione. E si convince che non è una barca da diporto.
Con il sistema Flying fish è stata intercettata una chiamata satellitare dal natante alla Turchia. Una persona sul ponte. Gli oblò di prua sono aperti, con significative tracce termiche dagli oblò che indica, possibili persone sottocoperta”. Sintesi: è una barca che porta migranti. Per ore l’imbarcazione stracarica naviga verso la costa e nessuno la segue. Sfortunatamente, prima che raggiunga la costa, trova scogli e l’impatto è fatale. Nessuno può più aiutare quei disperati.
Non vogliamo colpevolizzare nessuno ma per noi, per le vittime, per i parenti, vogliamo sapere la verità.
Perché nessuno è intervenuto?
E la vogliamo sapere nel più breve tempo possibile.
E pretendiamo un Intervento della politica Italiana, Europea affinché queste cose non succedano mai più.
Nessuno critica il ministro perché ex questurino, questa roba fa parte della solita retorica che questo governo adopera in grande quantità, ma un uomo delle istituzioni deve saper moderare i termini evitando di avvelenare un clima già sufficiente pesante per i tanti morti.
Qualcuno in questi giorni mi ha chiesto perché vuoi le dimissioni del ministro degli interni?
La risposta e fin troppo facile, lui e i suoi atteggiamenti sono lontani anni luce dalla vera Italia, rappresentata dalle donne e uomini di Crotone.
Condivido anche in questo caso parola per parola. Non aggiungo altro perché in questo articolo di Roberto Paolino c’è tutto quello che penso e sento anch’io. Però due domandine le voglio fate lo stesso, non all’autore dell’articolo ma ai lettori di “Trucioli savonesi”:” Chi può mai dissentire dalla lettera e dallo spirito di questo articolo?”. E: “A quale tipologia dell’umano possiamo ascrivere gli eventuali dissenzienti?”. Grazie. Un saluto da Fulvio Sguerso