LEZIONE FRANCESE

Finché lo diceva o scriveva qualche tapino, come il sottoscritto, non arrivava neppure alle orecchie del governo; o se arrivava era solo un disturbo di fondo, un noise, come si usa dire in cosmologia; ma se lo afferma un ministro dell’interno francese, allora si indossano i panni del patriota e si oppone il gran rifiuto. “Tajani abortisce il suo viaggio a Parigi e pretende le scuse della Francia”. Bum! Audace mi piace!
Patriottismo di maniera a parte, perché mai la Francia avrebbe insultato l’Italia? Per aver detto chiaro e tondo ciò che ormai da mesi è sotto gli occhi di tutti: la politica migratoria del governo Meloni è un disastro; o, per usare il linguaggio diplomatico, “è inadeguata”.

Foto del settembre 2019. Ma potrebbe essere di qualsiasi altra data, sino ai giorni nostri. Gendarmi francesi bloccano e rispediscono in Italia migranti clandestini. Il Trattato di Schengen per la Francia è lettera morta. Oltralpe il pugno duro; da noi mano tesa. D’altronde, buona parte di loro siamo andati noi stessi a prenderli, persino in acque africane. Persino con Meloni e Salvini al governo

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Semmai, ci sarebbe da obiettare “da che pulpito arriva la predica”. Da una Francia che ha scatenato un vespaio per una nave, una, che l’Italia ha osato respingere tempo fa, costringendola ad attraccare a Marsiglia e sbarcare là un numero di migranti ben inferiore a quelli cui siamo ormai abituati noi, e che la Francia ha subito in gran parte smistato qua e là in Europa. Dalla stessa Francia che sigilla con manipoli di poliziotti i reciproci confini e ci rispedisce nottetempo coloro che sono avventurosamente riusciti ad eludere la sorveglianza anche se minori soli, violando ogni trattato [VEDI].
Ecco, da Macron & Co non accettiamo voti in condotta. Ma, detto ciò, bisogna riconoscere che quel ministro ha colpito nel segno, ha detto la verità; e Tajani ha poco da fare l’eroe offeso: questo governo si è rivelato persino più morbido di quello precedente, pur tanto criticato. Non saprei che voto dare ad un governo che, senza obbligo alcuno, manda la Guardia Costiera a scandagliare, ben oltre l’area di sua competenza, le acque libiche e tunisine, per essere ben certa che non un migrante fallisca il suo tentativo di violare i nostri confini e venga portato su un comodo naviglio militare dove intendeva approdare.
A volte, anzi spesso, quando avanzo critiche, sono roso dal dubbio di aver esagerato, che la realtà sia meno cruda di come la dipingo. Altrettanto spesso, a posteriori, mi accorgo di aver quasi scritto sotto ispirazione divinatoria, tanto i fatti mi hanno dato ragione, e anche oltre.

Una delle tante tendopoli che stanno costellando lo Stivale. Zone franche dove vigono regole straniere, popolate di fantasmi sconosciuti alle nostre autorità, covi di delinquenza forzata, non avendo redditi legali e dovendo “arrangiarsi” parassitariamente: come zecche sul nostro corpo sociale

Nel mio ultimo articolo lamentavo che nelle grandi città ci sono zone che i migranti clandestini hanno trasformate in propri ghetti: quasi enclave dei propri Paesi d’origine. Non hanno cominciato così anche cinesi, indiani e bengalesi, con i primi che hanno cinesizzato addirittura interi quartieri, come a Milano e Prato?
Forse, pensavo non potesse estendersi questa progressiva fagocitazione del nostro territorio anche agli africani. Invece, leggo che è proprio ciò che sta avvenendo. Prima si impossessano di una porzione di città o di campagna, e poi la nostra legge lì non esiste più, soppiantata dalla loro, che è una legge di clan mafiosi e di caporalato. Leggere questo articolo per rendersi conto che è ormai la pura verità, a macchia di leopardo su tutta la penisola. [VEDI]

Due navi della Marina Militare australiana speronano una nave ONG che non ha obbedito agli ordini. La foto è reale, ma vien fatta passare dai nostri media come “decontestualizzata”, insomma fake, come viene bollata ogni notizia o foto scomoda. [VEDI] Leggi sotto

< Rientrati nel porto più vicino, i clandestini imbarcati in una seconda nave e rispediti al mittente. La nave ONG è stata sequestrata per la demolizione e l’equipaggio arrestato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Il comandante, oltre ai vari reati contestati a tutti, ha ottenuto l’aggravante della recidiva e gli è stato revocato il diritto di navigazione nelle acque australi. L’armatore della ONG è stato condannato a risarcire le spese di riparazione dei due mezzi militari. Pragmatismo, serietà, tolleranza zero. Da noi, in Italia, Rachete viene invitata all’università per tenere lezioni ed ospite retribuita nei talk show radical chic > 

Ho letto sbigottito che oltre 50.000 individui stazionano nella sola Milano, senza che le autorità ne conoscano l’identità, il Paese di provenienza, eventuali carichi penali. Costoro scorrazzano indisturbati e non hanno altro modo per vivere che rubare e comunque delinquere, fino al borseggiamento, alla rapina e allo stupro, con la certezza di farla franca, visto che le leggi valgono solo per gli italiani, anche grazie all’incomprensibile tolleranza dei giudici nei loro confronti. [VEDI]
Come risultato, siamo tutti più insicuri, abbiamo paura del prossimo, ci rinchiudiamo negli interni di casa ed auto, lasciando che gli esterni diventino regno dei delinquenti.
Abbiamo votato a destra per ottenere ascolto nei piani alti. Cocente delusione. Cosa aspettano i “fascisti”, secondo la ridicola definizione delle sinistre, a mostrare il pugno di ferro, bloccando l’invasione e respingendo a casa loro quanti hanno pensato che l’Italia sia il paradiso di profittatori e delinquenti.
Invece sono lì, tremebondi, limitando la loro azione all’annullamento di un viaggio a Parigi e mettendosi al petto la medaglia di patrioti da operetta. E stavolta non possono neanche dire “lo vuole l’Europa” o sventolare lo spread spacciandolo per una catastrofe naturale. Al limite possono solo lagnarsi del disinteresse di Bruxelles, la cui miopia è tale che non capisce neppure che l’Italia è il confine meridionale del continente europeo, e come tale andrebbe protetto dagli intrusi con le unghie e coi denti.

Non ci vuole un genio per capire che l’Italia, per la sua conformazione geografica, è la nazione con la maggiore esposizione agli sbarchi di clandestini. Eppure, i Paesi del Nord, i “virtuosi”, ci considerano solo come territorio cuscinetto, paracolpi. Per poi sigillare le frontiere alpine e sentirsi al riparo

La Meloni ha ripetutamente affermato di essere riuscita a convertire gli eurocrati a cambiare registro in tema immigrazione illegale. Illusione, dolce chimera. Dietro quegli eurocrati ci sono le stesse nazioni che hanno ampiamente dimostrato di non volere migranti tra i piedi, continuando a tergiversare sulle nostre proposte di modifica dell’ormai vetusto Trattato di Dublino, che in pratica disconosce l’esistenza di un’Europa unita, se non nella moneta e nella finanza.
Perché mai quei governi dovrebbero permettere ai loro rappresentanti a Bruxelles di comportarsi diversamente dalle loro stesse politiche miopi?

La strana coppia. Guardia Costiera e navi ONG spesso si intralciano a vicenda per imbarcare quanti più migranti possibile, indifferenti al loro destino una volta arrivati in Italia. Il beau geste iniziale scade poi a calvario per loro e degrado per l’Italia

L’Europa, a dispetto dei nobili enunciati degli europeisti, è una giungla tale e quale era prima dell’ultima guerra; cambia solo la facciata, il politically correct, ma la sostanza è rimasta immutata. Divide et impera, dicevano i latini. E ne hanno approfittato cosche di negrieri che si stanno arricchendo a spese del nostro degrado e sfarinamento sociale, utilizzando l’Italia quale in realtà hanno saputo trasformarla, con l’ignavia dei nostri governanti e gli interessi di altrettante cosche nazionali: un Paese allo sbando, ma proiettato dai negrieri a persone senza più nulla da perdere come la terra del loro riscatto. E queste vi sbarcano convinte di aver trovato una terra di conquista, etnica, culturale, religiosa. Ma anche come terra dove far valere, in prospettiva, se non oggi, la legge coranica.
Le sinistre plaudono: è questo che volevano, dietro gli aulici discorsi dei loro corifei. Si illudono che i clandestini saranno loro futuri voti. Per questo inneggiano allo ius soli.
Abbiamo eletto questo governo per porre fine a tutto ciò. Gli illusi adesso siamo noi.

Marco Giacinto Pellifroni   7 maggio 2023

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One thought on “LEZIONE FRANCESE”

  1. Marco Giacinto, anche guardando gli ultimi avvenimenti, non puoi pensare che il resto di Europa ci tratti differentemente da un gregge di pecore dove basta un breve abbaiare di cane (Europa) per far rientrare nel mucchio qualsiasi pecora che stia uscendo dal mucchio. Ecco perché Tajani invece di fare l’offeso dovrebbe rendersi conto che ci hanno solo preso per quello che (purtroppo) siamo. E il popolo francese può deriderci perché è avanti 100 anni.

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