La scrittura può diagnosticare la demenza

La scrittura può diagnosticare
la demenza

La scrittura può diagnosticare la demenza

 

Da testi ma anche da brevi frasi si può capire se chi l’ha scritti si sta ammalando di demenza.

In Canada un gruppo di scienziati analizzando il diario di una signora deceduta a 90 anni e ammalatasi di Alzheimer a 84, ha scoperto che la donna quando era sana scriveva le frasi in prima persona omettendo il pronome “io”, come si fa parlando. Ma quando si è ammalata ha cominciato a mettere “io” sempre, secondo le regole grammaticali, come se si trovasse ancora alle elementari. Questo indicherebbe che la sua mente stava perdendo alcune delle sue facoltà. Quindi l’analisi della grafia può essere usata come uno strumento diagnostico. 

Dimostrato che la scrittura è tra le attività motorie compromesse nelle malattie neuro degenerative alcune Università italiane hanno messo a punto un’applicazione di intelligenza artificiale in grado di individuare se nella scrittura di una persona siano presenti le caratteristiche di patologie neurodegenerative come la malattia di Parkinson e quella di Alzheimer.

I test sono ancora sperimentali ma i risultati sono positivi, se verranno confermati basterà una serie di esercizi di scrittura e di disegno per poter individuare l’evoluzione della malattia. 

In questo modo si potrà ottenere una diagnosi precoce con la possibilità di ritardare gli effetti di queste malattie e di migliorare la qualità della vita dei pazienti.

 

 T.S.

 

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