Israele sola democrazia del vicino oriente?

epa11291339 The Palestinian Civil Defense recovers 50 bodies from what they are calling a mass grave inside Nasser Hospital in Khan Yunis, Gaza April 21, 2024. More than 34,000 Palestinians and over 1,450 Israelis have been killed, according to the Palestinian Health Ministry and the Israel Defense Forces (IDF), since Hamas militants launched an attack against Israel from the Gaza Strip on 07 October 2023, and the Israeli operations in Gaza and the West Bank which followed it. EPA/HAITHAM IMAD

La democrazia di Israele, quella che molti Stati continuano a riconoscergli, funziona così, che basta un sospetto per sparare sul sospettato, e se il sospettato non è solo, ma vicino ad altri non sospettati, pazienza per i non sospettati che si trovavano lì e per i quali forse giungeranno le scuse e la rassicurazione che verrà aperta una indagine formale. Che spesso si chiuderà subito o non si chiuderà mai.
Oppure si chiuderà invocando la legittima difesa del soldato o del colone dotato di M16 contro il contadino palestinese con pericolosa zappa al seguito o bambino con in tasca lo schiaccianoci.
A testimoniarlo report e filmati indipendenti ( ancora una volta straordinari quelli della bravissima giornalista de “La Stampa” Francesca Mannocchi, la quale non manca mai di fornire la versione di entrambe le parti relative alle vicende trattate ).
Tutto per Israele può ( e conviene abbia ) il sentore di essere un pericolo, e tutto perciò può essere vietato, censurato, punito, taciuto o tacitato.
Andare a raccogliere le olive, e quindi per lavoro uscire da quelle case sovente blindate per difendersi  dai pogrom dei settlers, e in particolare dalle pietrate dei loro bambini mandati avanti perché, in quanto minori e a differenza dei minori palestinesi, non sono perseguibili per legge, può essere esiziale.
Significa rischiare l’arresto, o essere bersagliati da coloni che con la divisa si mimetizzano da soldato, talché chi viene fermato si trova nella difficile situazione di non sapere se deve o meno obbedire a quanto gli è intimato.
Anche laddove i palestinesi non subiscono espropri, di frequente devono subire la distruzione dei pozzi per l’acqua agricola e potabile, le azioni punitive notturne e a volte anche diurne dei settlers che scendono ( i loro insediamenti sono infatti generalmente costruiti in alto, nella posizione più favorevole per dominare i villaggi palestinesi ) a mettere in atto le loro intimidazioni, spessissimo sotto gli occhi dei soldati dell’esercito, che fingono di non vedere.
Ora accade una cosa un po’ bizzarra: che gli ebreo-israeliani a chi contesta loro il diritto di stare in Palestina, ricordano che invece il diritto ce l’hanno perché nel 1947 l’ ONU glielo ha riconosciuto, ma pure che i coloni ebrei continuano ad appropriarsi di terre e demolire case palestinesi, e a costruirne di proprie, nonostante le reiterate condanne a colonizzare dell’…ONU ! Forse c’è qualcosa che non torna…

Inoltre l’esercito impedisce la libera circolazione disseminando posti di blocco, attuando estenuanti controlli sul trasporto merci e strozzando la già disastrata economia gazawi e cisgiordana, il che significa disgregare la coesione sociale della comunità.
Arresta senza mandato, senza fornire le ragioni dell’arresto e senza permettere la presenza di un avvocato.
E non sono queste nemmeno le cose più eclatanti.
Si pensi a quanti giornalisti sono stati uccisi nonostante la scritta “PRESS” a caratteri cubitali sui loro giubbotti. I giornalisti non ebrei infatti non sono graditi, sicché dobbiamo accontentarci di sapere le cose da cellulari fuori controllo o da qualche ebreo che continua a mettere la Verità davanti alla verità dello Stato Maggiore, o da chi è costretto comunque a dirla perché sarebbe troppo difficile nasconderla, come quando sono stati trovati centinaia di corpi ( anche di bambini e donne ) di cui alcuni legati con le mani dietro la schiena, seppelliti nello spazio antistante l’ospedale “Nasser” di Khan Yunis.

Il tutto sdoganato come fuoco amico tra palestinesi e palestinesi, o come errore o danno collaterale che in una guerra può sempre capitare.
Persino può capitare di uccidere senza volere sulla spiaggia di Gaza due persone munite di straccio bianco sventolato in aria, e senza volere manovrare una ruspa che scava una fossa e in quella senza volere le copre con la sabbia, cioè le insabbia.
Fatto di cui niente si sarebbe saputo se Al Jazeera non fosse riuscita a riprendere l’involontario occultamento di cadavere, e ne avesse pubblicato le immagini. 

Fulvio Baldoino

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