IL SIPARIO DELLE ELEZIONI

Se mai fosse rimasto qualche dubbio sul totale appiattimento della classe politica europea e americana ai piani di ricerca e sviluppo dei grandi complessi militari-industriali-finanziari d’oltre Atlantico, questo video di Alessandro Di Battista, lo fuga sulla base di dati ineccepibili.

Per trovare notizie che i nostri media, e quindi i politici, ci oscurano, per nascondere il loro servilismo, pari a quello dei vari giornalisti di regime, bisogna ascoltare, pur sottoponendole al vaglio personale, le voci neglette, snobbate o derise, come quella di Alessandro Di Battista, coerente nel suo rifiuto di far parte della compagine di partiti, di governo o di opposizione, che fingono di fare gli interessi della gente, mentre pensano in questi giorni soltanto ad acchiappare le comode e strapagate poltrone di Strasburgo [VEDI]

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Dopo avere sino a poco tempo fa sostenuto, col piglio di chi neppure considera versioni diverse dalla propria, la nefandezza dell’”invasore russo” e il diritto dell’Ucraina alla difesa del proprio suolo, rendendosi oggi conto che questa ennesima presa di posizione, dopo quella sulla pandemia e lo sdegnoso rifiuto di usare materie prime di produzione russa, non convince affatto la frazione di italiani che ancora riescono a non farsi anestetizzare il cervello, gli aspiranti ai fasti di Strasburgo hanno di recente smorzato i toni. Per quello che possa contare ciò che affermano, cercano di catturare i voti dei tanti delusi accarezzandogli il pelo: “date più forza all’Italia nelle sedi che contano”. Peccato che il parlamento europeo, al pari di quelli di altre nazioni, USA in testa, conti come il due di picche.

Fino all’inizio della guerra in Ucraina, avevo sempre additato la grande finanza come il vero motore dietro le decisioni politiche di maggior rilievo economico e sociale. Da un paio d’anni in poi questo motore s’è concentrato sui colossi americani che producono quanto serve ai vari belligeranti. Basta dare un’occhiata alle quote di questi colossi detenute da quegli altri colossi che sono i principali fondi d’investimento, per capire che le più grandi attività speculative puntano oggi sulle crescenti spese militari che ormai gran parte dei maggiori Paesi ha inserito nei propri budget. E allora, vuoi fare un investimento sicuro? Compra azioni dei fabbricanti di armi. Un business che si auto alimenta. Ma ciascuno, nel proprio piccolo, pensa ottusamente di salvarsi il portafoglio, ancor prima della vita.

Un esempio dell’umana follia: questo missile Atacms della Lockeed Martin costa oltre $ 1 milione. [VEDI ] Per giustificarne il costo, si presume che il danno arrecato al nemico sia di gran lunga superiore. Uno scempio della durata di pochi secondi, che sottrae risorse strutturali, sociali e ambientali. Ma Bruxelles prosegue nell’ossimoro di “rimettere ordine nei conti” e insieme di aumentare i contributi NATO

Seguendo questa logica aberrante e suicida, risulta ben chiara la pervicacia con cui si forniscono armi sempre più devastanti e a lungo raggio per alimentare il macello, che deve proseguire ad ogni costo di vite umane e di disastri ambientali. Apprendere cosa costano le sofisticate armi odierne con le sole “munizioni”, come un missile, che costa milioni di euro, per poi auto-distruggersi e apportare distruzione, dimostra la stupidità umana, che lesina soldi alle strutture necessarie alla vita di tutti per bruciarli in armi della durata di pochi secondi. Mentre i debiti pubblici mondiali non possono far altro che crescere, accentuando vieppiù lo strappo all’insù della pandemia.

Putin ha recentemente tesa una mano all’Italia, tradizionale amico della Russia, anche grazie ai personali rapporti tra lo stesso Putin e il nostro Berlusconi, che oggi ancor più rimpiangiamo non essere più tra noi. Vediamo se la focosa Meloni dell’appoggio incondizionato all’Ucraina, che tanti guai economici e sociali ci ha causato, saprà cogliere la palla al balzo in un, sia pur tardivo, ravvedimento.

Oppure si confessi apertamente che l’Italia, in quanto nazione sconfitta dell’ultima guerra, è tuttora una nazione occupata militarmente dal primo vincitore (basta una scorsa alle tante basi americane sul nostro suolo) e deve sempre chinare la testa ad ogni suo ordine, anche a scapito dei propri più elementari interessi. Chiunque vada al governo.

Post Scriptum

Corsera: Biden a Parigi: «Tutta l’Europa è minacciata dalla Russia. La posta in gioco è altissima». Parole che echeggiano quelle pronunciate da George W. Bush, quando accusò Saddam Hussein di possedere armi di distruzione di massa, per giustificare la successiva invasione dell’Iraq. Ad accogliere l’attempato Biden il presidente francese Macron, ancor più convinto di lui e ormai noto per il vizio del grilletto facile, come il suo predecessore Sarkozy. Ma qualcuno crede davvero che la Russia abbia mire espansionistiche sull’intera Europa? Mentre in realtà si riprese, tramite referendum, una Crimea stoltamente “regalata” da Krusciov all’Ucraina, ma nell’ambito dell’URSS, e invase poi la parte russofona dell’Ucraina per dare un segnale alle mire espansionistiche della NATO, ormai da troppi anni in crisi d’identità, dopo la fine della guerra fredda; e fermamente intenzionata a tornare in scena, ossia sui teatri di guerra, in ciò affratellata ai grandi fabbricanti di armi, dopo il lungo digiuno di guerre su vasta scala, sia come estensione che come capacità di auto-distruzione. Di massa. Stavolta di massa davvero. 

Marco Giacinto Pellifroni    9 giugno 2024

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