Il significato delle parole

 Il significato delle parole

Il significato delle parole

Populismo”, “demagogia”, “antipolitica”, “essere di sinistra”, “fascista”, sono solo alcune delle parole ormai entrate nel vocabolario di chiunque ricopra ruoli politici di peso, da un sacco di giornalisti, anche da persone comuni. Parole utilizzate per rendere forbito un discorso, discorso che in realtà è povero di argomentazione e che non esprime concetti, ma che, inserendovi tali termini, appare come un pezzo di arte oratoria di livello elevato.

Termini che ormai sono nel lessico comune, ma che hanno assunto un altro significato, proprio perché usate in contesti non coerenti con una diversa accezione. Farò un’introduzione per analizzare alcuni termini e i significati che assumono, per poi analizzare una letterina di pochi giorni fa di un cittadino savonese.

 

Tecnicismi per travisare

Non occorre pensare a parole di difficile comprensione. Basta pensare alle fandonie del “carbone pulito” o dei “termovalorizzatori”. Il carbone pulito è un’invenzione totalmente assurda, che si può riassumere così: la combustione ad alte temperature genera per forza di cose inquinanti altamente pericolosi per la salute, che vengono rilasciati in aria. Cosa consiste la tecnica del “carbone pulito”? Consiste nel “catturare” alcuni tipi di inquinanti e stoccarli nel sottosuolo. La conseguenza è l’avvelenamento delle falde acquifere e del suolo stesso. Mentre l’adozione dei FAP (Filtri Anti Particolato) bloccano sì le PM 10, aumentando però le nanopolveri più sottili, come le PM 0.1, provocando così più danni di prima. Perché dunque chiamarlo così? Per far passare il messaggio alla gente che, in questo modo, la produzione di energia usando il carbone non faccia male, anzi! Stesso discorso per i termovalorizzatori. Hanno questo nome per far passare il messaggio che bruciando i rifiuti si produca solo calore ed elettricità. Peccato che sia una macchina di veleni e l’elettricità viene prodotta solo se l’inceneritore funziona a pieno regime, cosa che avviene solo con una quantità di rifiuti/ora elevatissima. Lo scopo anche qui è far passare per utile un impianto assassino. Con il benestare dei politici.

 Il gergo politico

I politici dunque, soprattutto loro, oltre a sfruttare i termini sopra elencati, utilizzano parole, anzi ne abusano, inserendole in contesti non adatti, privandole dunque del loro significato reale. La parola più usata in questi anni è “populismo”, a cui i nostri governanti hanno dato un’accezione negativa, pericolosa. In realtà questo termine indica semplicemente di un modo di parlare, di far politica, vicino alle persone, al popolo.

 Cosa che deve essere la politica. I politici praticano populismo da sempre, da quando esiste la politica, e ci mancherebbe, visto che sono a ricoprire quel ruolo in nome della nazione, in rappresentanza di tutti. Pensiamo a cosa ci direbbero se non fossero stati populisti: “pecore, pagate più tasse che dobbiamo ingrassarci”, oppure “vogliamo fare delle industrie che inquinino per ammalarvi e far arricchire le case farmaceutiche”. Cose che magari pensano davvero, ma non le dicono! Qui entra allora il secondo termine, ossia “demagogia”. Questo indica la capacità, l’attività di illudere la gente con false promesse, come “votatemi e ci sarà lavoro per tutti”. Indica quindi un raggiro. Ecco cos’è pericolosa, la demagogia. Anche il “qualunquismo” viene visto come terrificante e antidemocratico. Indica soltanto l’assenza di fiducia nelle istituzioni o nelle forze politiche. Cosa che non è così pericolosa, visto che coloro che sono additati come tali vogliono entrare nelle istituzioni, per portare avanti tematiche di pulizia delle stesse dalla corruzione e dal clientelismo dilagante. Infine “l’antipolitica”, termine quasi privo di significato o comunque da ricercare storicamente. Non è facile spiegare cosa sia, visto che possiede diverse sfumature. Si può dire, come pensava Aristotele, che essendo la politica intrisa nell’uomo, il non occuparsi della stessa (quindi essere antipolitici), era comunque una scelta politica. Oppure la si può considerare come l’utilizzo delle istituzioni, da parte delle forze politiche, per non conseguire il bene comune. Altra parola interessante è sovversivo, un semplice sinonimo di rivoluzionario. Perché le viene dato un significato negativo? Un rivoluzionario che pericolo porta se il suo fine è migliorare la condizione generale della comunità?

Il progetto Riborgo

La lettera di Carrieri

Tutto questo per analizzare una lettera che tale Carrieri, residente a Riborgo, ha fatto girare nel recente incontro alla Ubik dove l’ing. Cuneo mostrava le criticità del ormai noto progetto. Una lettera riempita di molti termini sopra analizzati, ma in un concetto in cui non avevano alcun significato.

Tralascio il significato tutto suo che ha dato agli incontri, sorvolo sui problemi di sicurezza di cui parla (perché in realtà non vengono risolti, anzi) preferisco concentrarmi invece su alcuni termini. “Demagogia ecologista”, una nuova corrente, forse non conoscendo il significato di ciò che ha scritto, soprattutto verso chi l’ha rivolto.

Perché le associazioni e le forze politiche che tutelano il territorio non lo fanno per false promesse, ma perché nei loro valori. E lo fanno sempre, non a targhe alterne secondo la convenienza, come alcuni partiti di pseudo-sinistra. Alcune persone, non citate, vengono definite “fasciste” solo perché hanno messo in luce l’incoerenza della costruttrice. Ma questo signore sa cos’è il fascismo? Ha studiato un po’ di storia? Come si permette ad additare come tale persone che nemmeno sa cosa portano avanti? Leggo inoltre che la posizione nettamente contraria delle associazioni e, nello specifico della lettera, di un determinato movimento sarebbero indice di una “involuzione democratica”. Non è che la democrazia permette a tutti di fare ciò che vogliono, fregandosene delle conseguenze, quindi esiste anche l’opzione di impedire certi interventi, che non sono “piccoli interventi di periferia”, ma una cementificazione di un terreno agricolo. In calce si dice che “Italia Nostra sarebbe vicino a certi demagoghi”. Io penso che Italia Nostra non sia vicino a nessuno, semplicemente esprime delle posizioni proprie, che possono coincidere con quelle di partiti, movimenti, associazioni. Sono indipendenti, mentre nella lettera la si vuole spacciare per altro. Il Carrieri si definisce “di sinistra”. Altro parolone. Ora questo signore è di sinistra perché antiberlusconiano o perché crede in certi valori? Perché essere antiberlusconiani lo si può anche a destra, non basta quello per essere di sinistra. La tutela dell’ambiente è uno dei temi portanti delle sinistre, certo qui in Italia è stato spesso dimenticato, ma fortunatamente non da chi quel progetto lo contrasta. Il termine adatto a lei, Carrieri, è “opportunista”: sfruttare una determinata situazione per averne un ritorno, di qualunque tipo. Forse la sistemazione di un muretto di casa sua, più passaggio di fronte alle sue sculture. Spieghi a tutti, usando i termini corretti, il suo sì al progetto.

 

Basta poco, usando i termini sbagliati al posto giusto, per far passare messaggi denigranti o illusori. Lo fanno i politici e i giornalisti schierati ogni giorno. Lo fanno persone che vogliono rivendicare le proprie scelte come le migliori e le uniche giuste, deviando il discorso dai fatti concreti (probabilmente insostenibili), spostandolo su concetti di filosofia politica, costruendo, su quei termini, opinioni di basso livello verso chi, su quei fatti concreti, ha un’idea radicalmente opposta, ma soprattutto sostenibile, argomentabile, sia sui dati, sia sui fatti, on fare un castello di termini che messi assieme portino a sviare il discorso. Perché come visto bastano poche parole, usate senza saperne il significato o che in quel contesto non indicano nulla, per rendere forbito un discorso e farlo passare come un bel pezzo intriso di contenuti. Peccato che le persone sanno leggere, conoscono le parole e i loro significati, capendo che quel mix è solo un intervento tanto per dar fiato alla bocca.

Manuel Meles

Il cittadino frustrato

 

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