A SAVONA DISERTARE LE PRIMARIE

A SAVONA DISERTARE LE PRIMARIE
PER IL BENE COMUNE.

A SAVONA DISERTARE LE PRIMARIE
PER IL BENE COMUNE.

 A Savona, come al solito, a ridosso di appuntamenti elettorali , dove c’è aria di incarichi politici, di potere, di spartizioni di posti in lista e di possibili accordi e arrampicate, c’è gran movimento. Ci sono confusione e gran fervore intorno ai luoghi della politica di partito con ben cinquanta comitati sparsi nella Provincia.

 Così, in vista delle primarie del centro-sinistra dove, di fatto, è il PD è a farla da  padrone, s’invita il politico di spicco, come ha fatto il sindaco Berruti con Renzi , i rutelliani con Tabacci e come ha fatto SEL  con  Vendola  e tra un po’ di vino e di focaccia si fa politica….elettorale.

Si parla o meglio si ascolta chi la fa, negli incontri o negli stati generali, a sinistra, più a sinistra o un po’ meno. Non importa!

Le “coscienze” se, prima sopite, irraggiungibili nelle grandi battaglie savonesi sulla difesa del territorio, dell’ambiente e della salute, ora, puntualmente si svegliano, escono dalle loro case e vanno ad ascoltare i leader.

Lo fanno, in un quadro desolante, riscoprendo la partecipazione, tutti uniti contro il “qualunquismo”!

Così continua ad essere definito quello che, denunciando apertamente il vuoto della politica degli stessi partiti, la mancanza di proposte e di reale cambiamento delle modalità, in tema di trasparenza , di etica e concretezza, nonché l’inadeguatezza di una classe politica a rifondare un’identità soprattutto in quei valori che i partiti della sinistra non hanno saputo più interpretare  allontanandosi dalle istanze del Paese: sta già riscuotendo  risultati, erodendo  voti e  proprio a quella sinistra che sembra destinata a non comprendere.

E’ difficile ammettere che la sfiducia nei partiti, non è sfiducia in tutte le istituzioni ma in quei soggetti della politica che dovevano svolgere il loro ruolo e non l’hanno fatto, allontanando, di fatto, il mondo della politica, quella vera, dalla gente.

Non è più credibile resuscitare il fantasma del “qualunquismo” in senso spregiativo, come il PCI faceva un tempo perché reo di minare la vita del sistema democratico, perché, oggi, sta accadendo esattamente il contrario.

La cosiddetta società civile e soprattutto quella dei movimenti, che proviene in larga maggioranza proprio dalla sinistra, vuole partecipare in prima persona al dibattito politico, senza necessariamente supportare o delegare questo o quel  partito di turno  ridotto a un gruppo di potere arrogante e incompetente.

A Savona  il riscatto della politica, anche in questi ultimi anni, non solo non c’è stato ma  le grandi questioni  che potevano condizionare la svolta sono state affrontate contro il bene comune.

Al centro delle primarie nessun dialogo reale  con i cittadini  ma il perpetrarsi di tentazioni autoreferenziali di un dibattito tutto interno al partito che rischia di aumentare la frattura che contrappone società e politica.
 
Le primarie si sono  trasformate in un Congresso del PD e contro questa deriva nessuna depressione collettiva , ma l’esigenza di nuova rinascita, nuovo orgoglio e di nuova politica.

 L’antipolitica? Si contrasta con le Primarie “, dichiara il PD. Ma non sarà più scontata la democrazia senza cittadini e si può dichiarare finita la “democrazia del pensiero unico”.

Forse è anche per questo che, mentre i partiti del centro sinistra si propongono, nelle primarie, come futuri protagonisti del cambiamento al Governo del Paese, di fatto  sostengono  l’agenda Monti e nel Consiglio comunale savonese portano avanti, in piena continuità col passato, la vecchia politica: quella di chi difende, in modo miope e anacronistico, uno sviluppo della città fatto di cementificazione, di ampliamento e  mantenimento di una centrale a carbone, di piattaforme porta container, di ampliamento di discariche magari in attesa di forme d’incenerimento.

Sostengono il loro leader, come fanno Di Tullio e Martino con Bersani, dichiarando di lavorare per una politica nuova, mentre a Savona sono i rappresentanti di una politica vecchia e deleteria, decisa soprattutto nelle segreterie di partito e lontana dal dibattito con la gente.

Anche Sergio Aquilino, consigliere comunale e capogruppo di Sel, esprime la sua soddisfazione: «La vittoria del nostro candidato Vendola offrirebbe un segnale di cambiamento e di discontinuità con il passato – dice  – Come programma elettorale, sono dell’idea che Vendola potrebbe riportare in agenda il tema del lavoro, e ricollocarlo al centro dell’azione del governo». Ma ci si dimentica che Vendola viene dalla regione dove lo scontro industria –salvaguardia della salute e dell’ambiente ha raggiunto l’apice  producendo la chiusura dell’ILVA e le vicende giudiziarie connesse, mentre qui il SEL condivide il governo della città e della regione con chi sostiene un’azienda che sta operando nella stessa maniera in nome del ricatto salute o lavoro. Quale è stata la politica di discontinuità promossa da SEL a Savona?

Tutto ciò mentre i Consigli Comunali di Vado e Quiliano, sostenuti da forze vicine agli stessi partiti, confezionano delibere di contrarietà all’ampliamento di una centrale che già troppi morti ha prodotto, ma subiscono passivamente un’AIA provvisoria che consente, di fatto all’azienda che tutte le carte in regola non ha, a proseguire nel suo delirante progetto di ampliamento. Un’AIA confezionata da una Regione che vede al potere proprio quei partiti della sinistra che si apprestano a chiamare la gente, che fino ad oggi ha dovuto solo subire, a partecipare al voto.

E c’è anche chi si dimette.
Come ha fatto il PRC in questi giorni, proprio nel comune di Quiliano e proprio sulla vicenda Tirreno Power, togliendo il sostegno alla maggioranza.
Ma la pronta sconfessione non è tardata ad arrivare e proprio dal PD savonese che denuncia l’incoerenza del PRC quilianese, dimenticando la sua di incoerenza quando a ridosso di una scorsa campagna elettorale raccolse le firme contro l’ampliamento della centrale , per poi dimenticarsene una volta vinte le elezioni.

«L’atteggiamento di Prc non ci pare coerente, visto che, a seguito delle decisioni prese dalla Regione su Tirreno Power ci si sarebbe attesi anche l’uscita dello stesso partito dalla maggioranza regionale». Insomma solo un invito a lasciare libera un’altra poltrona , solo per coerenza!

Anche se di poltrone non se ne sono liberate neanche a Quiliano perché l’assessore Lavazzelli è rimasto lì al suo posto.

Ma le primarie fanno volare alto. !”La competizione autentica sono l’unico vero antidoto all’antipolitica!” dichiara il PD genovese che si prepara agli stati generali dove il tema sarà: ( ahinoi !!) la crescita ,” perché senza crescita non ci può essere né lavoro di qualità, né giustizia sociale.

E in onore al più becero e solido qualunquismo si dichiaraCome possiamo parlare di massimi sistemi a chi, ogni sera, ha il problema di garantire un tetto o un pasto ai propri figli

Quali massimi sistemi stiamo elaborando in un territorio imbarbarito da decenni di sovrapproduzione di cemento, di dissesti idrogeologici, d’inquinamento ambientale e di produzione energetica inutile ma mortale?

Quali massimi sistemi sta chiedendo chi è cosciente che, siamo sempre più in mano agli interessi delle grandi aziende che impongono una sovrapproduzione e uno stoccaggio di merci e che controllano le fonti di energia utili a una certa produzione, proprio con la complicità della politica e di molti partiti ?

Sono massimi sistemi i gravi problemi d’inquinamento a Savona che, in questi anni, si è cercato di nascondere per assecondare interessi economici?

Sono massimi sistemi i diritti dei cittadini savonesi alla salute? 

Sarebbe stato importante, proprio in questo momento politico, per il cittadino ascoltare, per esempio, dichiarazioni di pubblico sdegno da parte del  Partito Democratico savonese sull’occultamento alla cittadinanza, da parte di Tirreno Power, dei dati di grave inquinamento del territorio, ma ciò non è accaduto.

L’antipolitica? Si contrasta con le Primarie“, momento di grande partecipazione della gente, salvo poi dimenticarsene subito dopo quando non si terrà conto dell’opposizione della grande maggioranza di cittadini, comitati e associazioni del territorio, del parere di medici che parlano di tassi di mortalità intollerabili, degli esposti in Procura, della mancanza di controlli pubblici sulle emissioni, dell’assenza di indagini epidemiologiche, di valutazione di impatto sanitario e di un registro tumori, e in accordo col PDL si deciderà ugualmente, per il bene comune, di ampliare la centrale, con nuovi gruppi a carbone di maggiore potenza che inquineranno per altri 50 anni.

Solo per questo, per il bene comune, a Savona sarebbe d’obbligo cominciare a dare un concreto segnale, alzare la testa e disertare le primarie !!!

 

ANTONIA BRIUGLIA

 

 

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