Il mercato ordina e la politica esegue 

Se nel mondo ci fosse uno squattrinato che ambisse a diventare Presidente della BCE, di Bank of America, o peggio  Bank of China, non sarebbe comunque abbastanza svitato da eguagliare in presunzione la sconclusa politica mondiale che si ritiene capace di disinnescare la pericolosa mina vagante della globalizzazione.
Nel mercato mondiale, le nazioni comuniste e liberiste (politicamente divise e conflittuali) sono economicamente interdipendenti da secoli. Ed è come aver mischiato diavolo e acquasanta: fiammifero e benzina.

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Dal punto di vista politico, ora gli stati dell’est sono in guerra con gli stati de l’ovest: Russia contro Ucraina e Russia contro America ed Europa.

Ma dal punto di vista economico non c’è politica e non c’è guerra in grado di fermare l’intreccio degli scambi commerciali e finanziari fra paesi politicamente nemici.
In questo istante in Ucraina piovono bombe russe assassine, (ma non è escluso che siano state prodotte da Industrie americane, europee o italiane) e arriva anche petrolio, gas, e chissà cos’altro, pagati dagli ucraini ai russi per finanziare Putin che fa guerra agli ucraini.
Anche Putin e Biden, politicamente sì caverebbero gli occhi l’un l’altro; ma la foresta degli scambi commerciali Russia-America, è inesplorabile almeno quanto la Foresta Amazzonica.
Chi crede ingenuamente che nel mondo c’è ancora una politica capace di governare la mostruosa complessità del mercato, (magari saprà tutto sul mercato rionale delle pulci a due passi da casa sua) ma di globalizzazione non ha ancora capito una mazza.
Il mercato mondiale finanziario ed industriale, ormai è così potente da portarsi a rimorchio la politica, come l’idraulico la borsa degli attrezzi da lavoro, o la pinza a pappagallo.
Siamo al quarto mese di guerra in Ucraina e nessuna parola (occidentale) è riuscita ad indurre Putin al dialogo. Ma alla parola “GRANO” ha capito che la sua guerra stava paralizzando la circolazione del cibo, e questo avrebbe ucciso una grande quantità di umani incolpevoli ovunque nel mondo, e si è reso subito disponibile, (se l’occidente avesse abolito le sanzioni) a non creare ostacoli alla circolazione dei prodotti alimentari che sono l’unico efficace vaccino contro “la genocida pandemia della fame”. Ma soprattutto una colossale fonte di profitti per Paperoni.
Quindi la politica che millanta un potere smisurato, tirannico, invincibile, su tutti i popoli del mondo, di fatto è più inerme di un paralitico sulla sedia a rotelle. È spinta a forza dà una mano invisibile: la circolazione mondiale delle materie prime, dei prodotti energetici, del cibo, dei farmaci, del denaro.
Se in qualche momento storico è stato il mercato a perdere in conseguenza della schizofrenia politica; oggi contro il mercato che tiene “BANCO E BANCA”, la politica indebitata da fare schifo, gioca e perde puntualmente.
L’economia mondiale è diventata un genocida gioco d’azzardo, vincente solo per chi muove “L’ARGENT”, e perdente per tutti gli otto miliardi di umani condannati a giocare, e quando gli va da Dio, rimanere in mutande.

Franco Luceri da il rebus della cultura

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