I tre partiti “inutili”
I dati degli ultimi sondaggi sembrano parlare chiaro: a destra come a sinistra ci sono partiti che “non servono più”! Non c’è da stupirsi.
I dati degli ultimi sondaggi in conformità con molte scosse di assestamento politico in atto dopo la tornata elettorale sembrano parlare chiaro: a destra come a sinistra ci sono partiti che “non servono più”!
I nomi sono presto detti: Forza Italia, Lega e Partito Democratico. Guarda caso proprio i tre partiti in “cerca d’autore” (o di leader che dir si voglia) ed i tre partiti -non si dimentichi- che hanno evidenziato al loro interno l’esistenza di due distinte anime e per i quali -un mese sì e l’altro pure- si parla di scissione.
L’affermazione è grave ma estremamente realistica: FI, Lega e PD sono partiti “inutili” in un panorama politico che le elezioni del 25 settembre hanno consacrato (e normalizzato come nelle democrazie mature) in tre poli. Una destra egemonizzata da Fratelli d’Italia, un centro con il duo Calenda-Renzi ed una sinistra letteralmente occupata dal Movimento 5 Stelle assieme ai vari cespugli rossi.
L’accantonamento del centrodestra come del centrosinistra: il primo andato in crisi (e sfasciato nel peggiore dei modi) a Milano e l’altro frantumato dalla mala-caduta del governo di Mario Draghi con conseguente archiviazione del “capo largo” di lettiana memoria, ha consegnato il Paese a scenari politici diversi in cui destra e sinistra possono dialogare con il centro.
Ecco il senso, pienamente in linea con il nuovo assetto politico nazionale, dell’offerta di dialogo sulla finanziaria (e, c’è da immaginarlo, sulle future riforme costituzionali) proposto da Carlo Calenda a Giorgia Meloni ed accolto a piene mani.
Questa è la democrazia: distinti ma dialoganti.
Ma questa è anche la chiarezza che FI, Lega e PD non possono più offrire. L’atroce problema di non poter mai rispondere compiutamente a domande semplici che la politica -attraverso il corpo elettorale- rivolge continuamente: chi sono? Dove stanno? Quali istanze portano e, quindi, con chi dialogano? è la prova provata dell’inutilità.
Non c’è da stupirsi. Con l’avvento di Forza Italia, da un lato, e dell’Ulivo, dall’altro, espressioni come il partito liberale, il partito repubblicano, il partito socialdemocratico, il sole che ride, i verdi di ogni colore ed anche -lo si voglia o no- il partito socialista (vero protagonista della politica italiana degli anni ’80) hanno dovuto prendere atto della realtà, della propria inutilità e scomparire almeno dalla grande ribalta politica.
Con ciò non sono venute meno le idee, anzi!
Sono cambiate le forme della rappresentanza cosa che accadrà inevitabilmente nei prossimi mesi ed anni ai partiti che oggi appaiono sbalzati fuori dalla (cruda) realtà politica.
Daniele Marchetti da PENSALIBERO