Finanza

ALEA  JACTA  EST!
SI È PASSATO IL RUBICONE E IL PUNTO DI NON RITORNO
by Egon von Greyerz
Traduzione di Marco G. Pellifroni

ALEA  JACTA  EST!
SI È PASSATO IL RUBICONE E IL PUNTO DI NON RITORNO
by Egon von Greyerz
Traduzione di Marco G. Pellifroni

Ci siamo! Abbiamo varcato il Rubicone ed è probabile che gli eventi nell’economia mondiale si svolgano in maniera totalmente fuori controllo. I governi senza bussola tuttora non capiscono che sono le loro azioni rovinose ad aver creato un credito infetto e un mondo in bancarotta. Essi continueranno a prescrivere lo stesso rimedio che ha causato il problema all’origine, e cioè più credito e più moneta stampata. Le conseguenze sono ben chiare: avremo iperinflazione, miseria economica e umana, così come ribellioni sociali.

Quando il mondo comincerà a capire che si è oltrepassato il punto di non ritorno? Tristemente, non siamo probabilmente lontani da quel punto, che sta già cominciando a verificarsi in molte nazioni.

L’ultimo pacchetto di misure di EU ed IMF di $ 1 trilione (€ 750 milioni) è un ulteriore futile tentativo da parte dei governi di abolire la povertà stampando moneta. Dev’essere assolutamente chiaro che questo denaro non esiste e che i governi dell’eurozona, dichiarando l’emissione di un simile enorme ammontare, sperano di fregare gli speculatori del Wolfpack (branco di lupi). Così facendo l’EU ha solo creato dall’aria un’impressionante cifra tonda. Ma quando il loro bluff sarà smascherato dal Wolfpack e si scatenerà un suo nuovo attacco, i governi dell’eurozona, dopo i primi scomposti tentativi di farvi fronte, si daranno a stampare quantità illimitate di moneta cartacea.

In tal modo il mondo è sulla strada della propria rovina e non c’è azione, non c’è leader, non c’è somma di denaro stampato che possano salvare il mondo o prevenire una depressione da iperinflazione.

Mai nella storia il mondo si è trovato in una situazione in cui praticamente tutte le nazioni industrializzate sono in bancarotta. Perciò, non esiste un precedente di quanto avverrà nel giro di pochi anni. Ciò di cui possiamo essere ben certi è che gli eventi si susseguiranno secondo schemi apparentemente casuali e che sarà impossibile prevedere da dove la prossima crisi prenderà avvio.

Ma sebbene noi non siamo in grado di prevedere in quale ordine gli eventi si verificheranno, possiamo aspettarci che buona parte di quanto diremo più oltre succederà.

 Gli attacchi del Wolfpack

Già nel 2007 mettevamo in guardia dall’alto rischio del mercato dei CDS (Credit Default Swap). Questo è oggi uno dei principali strumenti usati dal Wolfpack (termine coniato la Ministro delle Finanze svedese Borg). Il Wolfpack, branco di speculatori con un’enorme potenza di fuoco, come gli hedge funds e le grandi banche d’affari [tipo Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Chase, ecc., NdT ], usa il mercato dei CDS per attaccare qualsiasi settore finanziario debole, si tratti di una nazione, di una banca, di una società. La combinazione del leverage (effetto leva), dei CDS e dell’enorme disponibilità di capitali del Wolfpack gli permette di far crollare o ridurre a malpartito chiunque sia la vittima designata.  Non è stato il Wolfpack a causare, ad es., il problema greco, ma esso può buttare a terra molto rapidamente una vittima debole e trarne immensi quanto immorali profitti.

Ci sono tantissime potenziali deboli vittime che il Wolfpack può attaccare, e certo comincerà dalle più deboli, come Portogallo, Spagna, Irlanda, ecc.  Ma al momento opportuno attaccherà persino l’Inghilterra e gli Stati Uniti.

Così entro il prossimo anno vedremo una nazione dopo l’altra finire sotto gli attacchi del Wolfpack, il che darà un’accelerazione alla stampa di moneta e causerà un’impennata dei  tassi d’interesse.

Islanda – Irlanda – Grecia – Chi sarà il prossimo?

Si ritiene che le misure di supporto di $ 1 trilione dell’EU bastino a proteggere il resto dell’Europa da un’altra tragedia greca. Il dilemma con un impegno così massiccio da parte dell’EU è che nessun governo si aspetta di dover poi sborsare quei soldi. Se dovesse farlo i suoi elettori lo estrometterebbero. Perché i cittadini tedeschi, che stanno già vivendo tempi difficili, dovrebbero sobbarcarsi i debiti dei greci, dei portoghesi e degli spagnoli, soprattutto alla luce dell’evidenza che i loro prestiti non saranno mai rimborsati?

La Grecia è in bancarotta, ma sta ciononostante succhiando ulteriori $ 140 miliardi di prestiti dall’EU. Di più, si suppone che le loro misure di austerity abbassino il deficit dall’odierno 12% del PIL al 3% nel giro di pochi anni. Ma chi può essere così stupido da fare prestiti ad una nazione in fallimento che scivolerà nei mari Ionio ed Egeo nei prossimi pochi anni? Con tagli massicci nella spesa pubblica, con sostanziali cadute produttive, con la disoccupazione in forte crescita, con le entrate fiscali al collasso, come ci si può ragionevolmente aspettare che la Grecia possa migliorare la sua economia e pagare un alto tasso di interesse sul suo debito esplosivo? Per giunta, fintanto che la Grecia resterà nell’euro, sarà totalmente non competitiva. Quindi, se essa non sa amministrare la propria economia nei tempi di grassa, è assolutamente garantito che non avrà alcuna chance di sopravvivere in tempi di magra. Di conseguenza la Grecia andrà in default, e così faranno Portogallo, Spagna, Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e molti altri. Ma prima di allora ci sarà il più colossale esercizio mondiale di stampa di moneta, che depaupererebbe le foreste del pianeta, se non fosse per l’alternativa della moneta elettronica.

In conclusione, se le nazioni virtualmente fallite non tagliano il loro deficit esse andranno a picco; ma, se le stesse tenteranno di tagliarlo, andranno comunque a picco a causa del collasso della produzione e delle entrate fiscali, schiacciate da debiti colossali. Perciò qualunque cosa facciano o non facciano i governi, sono comunque condannati.

Il grafico qui sotto mostra il debito come % del PIL nelle nazioni OCDE. I debiti ufficiali (in rosso) sono enormi e molto probabilmente non saranno mai pagati in moneta reale. I debiti totali (in grigio) includono i debiti senza copertura come quelli relativi alle pensioni e all’assistenza sanitaria. La Spagna ha il debito totale più basso, del 250% rispetto al PIL. Germania e Regno Unito sono intorno al 400%, gli USA al 500%, la Grecia supera l’800%. Queste cifre sono assolutamente astronomiche e provano che la maggior parte dei governi mondiali sono completamente incapaci di ripagare i loro debiti o di coprire le pensioni o l’assistenza medica come si sono impegnati a fare. Non importa niente quanto i governi taglieranno le spese o aumenteranno le tasse, tutte queste nazioni sono insolventi e niente e nessuno le potrà salvare.

 

  Il mondo deve effettuare riaggiustamenti permanenti (strutturali)

La maggior parte dei governi tuttora crede che la spesa in deficit e la stampa di moneta siano la soluzione dei loro problemi. Poiché l’espansione dell’economia mondiale negli ultimi 100 anni, e soprattutto negli ultimi 40, si è basata primariamente sul credito anziché sulla crescita reale, i governi vivono sotto la falsa impressione che la stampa di moneta funzionerà anche questa volta. Tuttavia, abbiamo raggiunto il punto in cui i risparmiatori non comprano più titoli di debito governativo privi di valore, che infatti non saranno mai ripagati con moneta reale. Attraverseremo dapprima un periodo in cui i governi emetteranno e compreranno i loro stessi debiti, quindi monetizzandoli, ovvero stampando moneta. Questa sarà la fase iper-inflativa. Successivamente il mondo si renderà conto che nessun debito governativo e ben pochi debiti bancari saranno mai ripagati. Si avrà allora un’implosione del credito e di tutti i beni finanziati col credito. Alla fine prenderà corpo un nuovo sistema monetario e finanziario e il mondo ripartirà daccapo.

Il periodo di assestamento sarà molto lungo e comporterà una accentuata miseria economica e sociale, con l’esplosione di sommosse e sostanziali sconvolgimenti politici. Questo prolungato periodo di riaggiustamento sarà per il mondo un’esperienza orribile. Ma sarà come il fuoco in un bosco, che lo libera del legno morto e creerà le condizioni per una nuova robusta crescita.* La nuova era ripartirà da un livello assai più basso e le persone saranno pagate per il loro lavoro senza o con una modestissima rete di protezione sociale. Il credito verrà concesso solo per progetti con un sano ritorno del capitale investito, non per i consumi (superflui) o per speculazioni. Si riaffermeranno i valori etici e il vitello d’oro non sarà più adorato. Ma prima di allora il periodo di riaggiustamento sarà molto lungo e doloroso per l’umanità intera.

 

Egon von Greyerz                                                                            24 maggio 2010-05-25

 

Original source: whiskey@agorafinancial.com

 

Alea Iacta Est! Past the Rubicon and the Point of No Return 

 

* C’è anche chi, come il CEO dell’hedge fund Eclectica Management, Hugh Hendry, arriva ad auspicare: “Lasciamoci sopraffare dalla recessione. Sarà durissima. Molti lavoratori perderanno il loro posto. Lo perderebbero comunque. Potremmo spalmare questa recessione lungo uno stillicidio di uno o due decenni. Meglio invece comprimerla in soli 3 anni. Per poi ricominciare.” Vedi: http://timiacono.com/index.php/2010/05/28/hendry-i-would-recommend-you-panic/

 

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