Monesi

E il presidente Marino Arimondi sarà neo Cavaliere della Repubblica
Monesi, un milione e mezzo di debiti della “Sviluppo Alpi Liguri”
La società pubblica, gestita dalla politica, è alle prese con un flop?
La Regione Liguria ha già investito” per la seggiovia diversi milioni di euro

E il presidente Marino Arimondi sarà neo Cavaliere della Repubblica
Monesi, un milione e mezzo di debiti della “Sviluppo Alpi Liguri”
La società pubblica, gestita dalla politica, è alle prese con un flop?
La Regione Liguria ha già investito” per la seggiovia diversi milioni di euro

Monesi (Triora) –   La località delle Alpi Marittime, con la sua storia, è conosciuta non solo in terra imperiese. Da sempre meta di savonesi e genovesi. Tutti, dopo anni di abbandono (seguito all’era Galleani), hanno tifato per la costruzione della nuova seggiovia, un primo tassello, una prima pietra, premessa per l’avvio di un rilancio complessivo? Non solo con la pratica degli annunci. Un impegno che la Regione Liguria del presidente Claudio Burlando ha sostenuto con decisione e convinzione, in un’area di ferreo centro destra.

Non tutti, probabilmente, hanno potuto leggere la notizia del 26 maggio 2010 dapprima de La Stampa-edizione di Imperia, poi sul blog “Imperia Parla” (vedi….). Un annuncio che fa tremare i polsi. Rischia di gettare nello sconforto. O peggio, senza un chiarimento a 360 gradi, prelude ad amare sorprese per una vallata da decenni in ginocchio e prostrata, semiparalizzata, dopo la morte della “Monesi turistica” (estate ed inverno).

La notizia che dovrebbe avere rilievo ed interesse regionale, preoccupare tutti, nessuno escluso, è di questo tenore.

La società “Alpi Liguri”, partecipata della Provincia di Imperia, creata ad hoc per il rilancio di Monesi (parte nel comune di Triora, parte di Mendatica, di riflesso alla vicina Piaggia Marittima, capoluogo del Comune di Briga Alta), ha già un passivo di gestione di 500 mila euro.  Ma il debito complessivo di bilancio supera il milione e mezzo di euro se si considerano i creditori.

Ed esiste la possibilità che la società pubblica sia addirittura messa in liquidazione e la seggiovia, con un prolungamento fino al Redentore, possa “fermarsi”.

Tra l’altro, pur in assenza di adeguate infrastrutture pubbliche e private (dai gabinetti, a locali ricettivi e di ristorazione, ma priva di un sistema di smaltimento delle acque nere), in queste due stagioni di apertura invernale, con copiose nevicate, c’era stato parecchio movimento. In termini di presenze e di lavoro. Sotto i buoni auspici e tante speranze.


Marino Arimondi

Gabriele Saldo

Il 7 dicembre 2009, Il Secolo XIX, con Ivo Gazo, aveva scritto: “La presidenza della società che gestisce la stazione sciistica, lo Sviluppo Alpi Liguri, sta per passare dalle mani di Gabriele Saldo, capogruppo in Regione del Pdl (e fedelissimo di Claudio Scajola, ma trombato sia alle regionali, sia alle provinciali ndr)  a Marino Arimondi. Per Monesi non cambierà nulla anzi, sarà soltanto l’occasione per ribadire e rinnovare l’impegno sul futuro delle piste più vicine al mare di tutta Italia….”.

Aveva aggiunto Saldo: “Non mi sembra giusto che in quanto consigliere regionale partecipante all’erogazione dei contributi a Monesi, debba anche esserne fruitore. Meglio lasciare le responsabilità ad un grande appassionato, un tecnico qualificato ed un grande maestro di sci.”.

“Ancora dalle dichiarazioni di Saldo: “La Regione Liguria ha ormai erogato lo stanziamento di 2 milioni e 500 mila euro per la costruzione del secondo lotto della seggiovia di cui esiste già il progetto approvato.  Una prosecuzione degli impianti che porterà gli sciatori sulla vetta del Redentore e creerà le condizioni per attirare i clienti dell’estremo ponente e della Costa Azzurra”.

Marino Arimondi concludeva in bellezza: “Potremmo programmare l’appalto dei lavori a breve termine, anche senza aspettare la primavera e presto saremo alla pari con le stazioni sciistiche più moderne ed evolute”. Grande ottimismo.

Ora la doccia fredda (ma la pulce dei bilanci ballerini rimbalzava da mesi), i timori che la situazione possa precipitare. Forse la Regione Liguria, prima che sia troppo tardi, potrebbe decidere  di affidare ad un “revisore” indipendente un chiarimento complessivo  sullo stato di salute della società pubblica. Iniziando un’operazione di trasparenza che potrebbe prima di tutto coinvolgere la Provincia di Imperia col nuovo presidente  Ginetto Sappa.

Conoscere, insomma, le voci che compongono debiti e crediti. Tutti i nomi. Per scongiurare che Monesi subisca un’altra sciagura. L’ennesima ingiustizia. Del resto Saldo e Arimondi non hanno agito in solitudine, c’era il consiglio di amministrazione delle “Alpi Liguri Sviluppo e Turismo Srl”– società che ha finanziato la nuova seggiovia – con esponenti di primo piano della vita imperiese. Basti pensare al dott. Alessandro Falciola, laureato in Scienze Politiche Internazionali e master presso l’Università di Bologna in analisi di Mercato.

R.T.

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