Famiglie Imprese e Popoli: uniti si vince divisi si muore

Il popolo unito vince, diviso è già morto.
Chi ha avuto in dono la forza intellettiva o muscolare e la usa solo a proprio vantaggio, o peggio a danno degli altri, mettendo in guerra le classi sociali e persino le famiglie, è una catastrofe ambulante, una calamità naturale.

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SALVO ECCEZIONI, due sono le categorie di “potenti” che stanno contribuendo indefessamente alla distruzione dei sistemi sociali:
1) gli intellettuali che si sentono padreterni, anche quando è evidente che stanno formando popoli ottusi, egoisti e violenti, facili da sfruttare, asservire e rendere inoffensivi.
2) e gli energumeni tuttaforza e zerocervello che danneggiano la collettività a prescindere, perché non sono nemmeno consapevoli che il danno che producono agli altri, gli si ritorcerà contro moltiplicato.
Gli “umani difettati” sono in parte opera di Dio. Ma ora la crescita dei potenti acefali è “pandemica” e gli artefici sono cultura, politica e Finanza.
In una fauna così malridotta, un motociclista che sbarra la strada ad un’auto per salvare e poi aiutare un nonvedente è una rarità da premio Nobel.
E pure, rendersi utile a chi ha bisogno, è l’unica forma di umanità e altruismo che potrebbe fare vero e vincente un sistema sociale, che senza popolo solidale, generoso, protettivo oltre che produttivo, diventa finto democratico e nel migliore dei casi condannato a fallire.
Purtroppo non bastano singoli atti di eroismo o di altruismo per umanizzare un popolo; serve cultura, politica ed economia finalizzate alla giustizia sociale e non alla competizione selvaggia, perfetta per saziare lupi macellando agnelli.
Perciò, chi usa il potere in tutte le sue forme per dividere e affamare le famiglie italiane, rendendole deboli, sfruttabili e inoffensive, sappia che sta lavorando alla tripla distruzione: del popolo, dello Stato e di sé stesso.In politica le “persone per bene” fanno buchi nell’acqua se hanno il potere ma non sono capaci di mediare tra due interessi contrapposti e favoriscono uno a danno dell’altro.
O peggio, per raddoppiare il consenso, li favoriscono entrambi, ma devastano l’ecosistema che non perdona affronti a nessuno.
In tre quarti di secolo l’Italia ha alternato al governo del paese politici “per bene” e politici “per male”, che hanno costruito e demolito a piacimento.

Ora però ci servirebbero i “politici intelligenti”, (i pompieri che non spengono il fuoco con la benzina) per tentare di conservare in pace popolo, territorio e Stato, posto che a livello mondiale i venti di guerra continuano a soffiare sempre più minacciosi.

Franco Luceri da il rebus della cultura

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