DOPO LA CONDANNA DI BERLUSCONI MA CHI SONO I MAGGIORI EVASORI FISCALI?

 
DOPO LA CONDANNA DI BERLUSCONI
MA CHI SONO I MAGGIORI EVASORI FISCALI?

DOPO LA CONDANNA DI BERLUSCONI

MA CHI SONO I MAGGIORI EVASORI FISCALI?

Secondo Marco Della Luna, sono proprio le banche -il cui grande capo, Mario Draghi, denuncia l’evasione fiscale come “macelleria sociale”- i maggiori evasori fiscali delle nazioni dell’eurozona. A tale riguardo riporto qui sotto l’ultima parte del suo chiarissimo articolo di denuncia di questo dato di fatto.

.…Creando denaro-debito gravato di interessi, cioè creando più debito che liquidità, e alternando periodi di credito facile a tassi bassi con periodi di credito stretto a tassi alti, la comunità bancaria costringe la gente e le imprese, per sopravvivere, alla rincorsa disperata del profitto, alla lotta di tutti contro tutti, perché ciascuno, essendo il denaro disponibile meno di quello dovuto, per pagare gli interessi passivi che gli competono (sia come interessi diretti, sia come tasse), deve togliere denaro a qualcun altro ad ogni costo. Questo è il fattore che costringe gli uomini alla rincorsa del profitto per il profitto, alla sopraffazione, allo sfruttamento radicale. Che li disumanizza.

Ma è anche il fattore che costringe ad evadere per sopravvivere, per conservare un reddito, per limitare i costi e non chiudere, licenziare, fallire. Si può dire, quindi, che molti evadono le imposte e i contributi sociali per poter pagare gli interessi alle banche. Per poter pagare gli stipendi ai lavoratori, sia pure in nero. Per poter pagare le materie prime. Per poter contenere i costi di produzione così da non finire fuori mercato e dover chiudere. Quindi questa evasione potrebbe esser considerata una legittima difesa per l’evasore, e un bene per la società, perché la protegge contro una spoliazione mortale e le consente di sopravvivere.

Ma, alla luce di quanto detto sul sistema monetario, va riconosciuta una realtà più profonda: l’evasione, il denaro evaso, è, in larga parte, denaro che non c’è, che il corpo sociale non ha, e che quindi non potrebbe dare allo Stato nemmeno volendo, nemmeno se volesse togliersi il sangue pur di fare il proprio “dovere”. Non potrebbe, proprio a causa del sistema monetario congegnato e diretto dalla comunità bancaria, del debito perpetuamente crescente che esso genera in automatico, aumentando inarrestabilmente il debito e gli interessi passivi rispetto alla liquidità, e portando altrettanto inesorabilmente alla recessione, ai fallimenti, ai licenziamenti, al commissariamento di interi paesi, a sacrifici tanto duri quanto non dovuti.

Marco della Luna

Chi volesse leggerlo per intero potrà accedervi tramite…questo link.

La tanto evocata speranza di “ripresa”, che secondo Draghi sarebbe “a portata di mano” purché ci sia la “stabilità” e si facciano le “riforme”, è di fatto irraggiungibile se la priorità è il pagamento, a interesse, degli interessi sul debito pubblico. È come correre contromano su una scala mobile che aumenta la sua velocità a dispetto dei nostri sforzi di correre sempre più a perdifiato, fino allo sfinimento. Ma i “parametri di Bruxelles” ci impongono proprio questo: produrre sempre di più, ossia sempre più PIL, per vincere la gara con gli interessi da pagare ai grandi evasori bancari. Paradossalmente danno degli evasori ai produttori di reddito proprio i parassiti che del lavoro di questi ultimi vivono, e alla grande.  


C’è in Italia tutto un tintinnio di manette ad imprenditori piccoli e grandi. E con ogni probabilità le condanne per evasione fiscale saranno pure in linea con le leggi. Ma quelle stesse leggi non valgono invece per gli evasori massimi, come bene spiega Della Luna nel suo articolo. La cosa è talmente lampante ed elementare che anche un bambino la capirebbe; ma sfugge invece alla GdF, all’Agenzia delle Entrate, alla magistratura. Tutte forze alacri invece nel condannare e spogliare chi produce ed occulta per sopravvivere parte dei cespiti, sottraendola all’avidità di uno Stato sempre più affamato dei soldi dei suoi cittadini. Per farne cosa? Più opere o servizi di pubblica utilità? Nossignori, per pagare il “servizio del debito”, per “abbassare lo spread”, per tranquillizzare “i mercati”. E l’Italia vada pure alla malora, ma col consenso della troyka (un’eco del “Washington consensus” di antica e vigente memoria). La vera macelleria sociale, quindi, sta proprio nel meccanismo perverso del debito di tutti verso le banche, architettato da governanti del passato, assurti poi a “salvatori della patria” per averci accollato il Trattato di Maastricht e l’ingresso nell’eurozona: cioè proprio i fattori dell’attuale disastro economico e sociale.

Marco Giacinto Pellifroni        6 ottobre 2013  

 

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