Criminalità differenziata

Criminalità differenziata a Sanremo, ma non dimentichiamo il “caso Albenga”
Le elezioni si vincono con parole d’ordine capaci di drogare l’opinione pubblica
(Un articolo di Vittorio Coletti agli elettori di destra e ai buoni cattolici che gradiscono
la pulizia sociale. Accaniti contro gli ultimi della terra, ma rassegnati, silenti e pavidi…)

Criminalità differenziata a Sanremo, ma non dimentichiamo il “caso Albenga”
Le elezioni si vincono con parole d’ordine capaci di drogare l’opinione pubblica
(Un articolo di Vittorio Coletti agli elettori di destra e ai buoni cattolici che gradiscono
la pulizia sociale. Accaniti contro gli ultimi della terra, ma rassegnati, silenti e pavidi…)

Criminalità differenziata

Repubblica — 23 maggio 2010  

MAURIZIO Zoccarato, il giovane sindaco di Sanremo, è fiero, dopo un anno di amministrazione, di aver rimesso a posto la sua città, come aveva promesso in una campagna elettorale tutta centrata sui problemi dell’ ordine e del decoro pubblico. È possibile che le panchine sanremesi oggi siano più pulite, anche perché, a un certo punto, è stato vietato sedervisi!

Ma quanto all’ ordine pubblico, ci si interroga sui fondamenti dell’ orgoglio del sindaco, visti i 305 attentati registrati nell’ ultimo anno e mezzo nel solo distretto sanremese, uno, ha detto il procuratore Cavallone, ogni 280 abitanti. In effetti, il numero e la tipologia di questi attentati fanno più che sospettare una matrice comune o uno stesso ambito criminale, come hanno messo in luce alcune recenti inchieste giornalistiche ed è stato detto nel convegno organizzato a Sanremo in ricordo del pm Francesco Pescetto. M a la consegna, in provincia di Imperia, è minimizzare e sopire, come faceva il Padre Provinciale di manzoniana memoria, cui si è subito conformato il questore che ha derubricato a cortesie tra vicini almeno una buona parte delle centinaia di attentati incendiari, 83 dei quali classificati gravi. Gli amministratori in carica, tolto qualche leghista meno diplomatico, sorvolano, sia per non danneggiare il turismo, sia e soprattutto per non danneggiare se stessi. Molti fanno quello che il procuratore ha chiamato l’ “errore più grave”: “voltarsi dall’ altra parte”. Eppure, il problema non è di oggi. La storia degli ultimi trent’ anni, specie nel sanremese, è costellata di allarmi e indizi evidenti di una presenza criminale che dai dintorni della casa da gioco si è estesa e ramificata in molti comparti dell’ attività commerciale e turistica dell’ estremo ponente e poi di tutto l’ imperiese. L’ immigrazione dei disperati può averle fornito ulteriore manovalanza, ma certo non ne spiega la rinnovata virulenza. Francesco Biamonti l’ aveva capito e raccontato perfettamente nei suoi romanzi. Ma le elezioni si vincono con parole d’ ordine che enfatizzano la microcriminalità ordinaria, fraudolentemente esagerandone i rischi e identificandone gli autori solo nei fastidiosi immigrati. Alle trame, italiane e internazionali, che si tessono nell’ ombra, Zoccarato non ha dedicato la stessa attenzione che ha riservato agli ambulanti nordafricani del centrocittà e ai mendicanti. Per altro, la miscela di ignoranza e cattiveria con i quali viene drogata l’ opinione pubblica è tanto sconcertante quanto di successo. I bravi pensionati piemontesi e lombardi di Sanremo rabbrividiscono all’ idea di essere sfiorati in strada dal magrebino insistente che vende fazzoletti, ma voltano distrattamente lo sguardo dall’ altra parte davanti al bar incendiato o agli automezzi anneriti da un fuoco sospetto. L’ omertà è così tenace che lo stesso Zoccarato deve invitare la gente a collaborare con le forze dell’ ordine. Mai uno che veda, denunci, aiuti le indagini. Contro i forti qui non si mette nessuno. Fa clamore (giustamente) l’ atto vandalico, ma lascia (incomprensibilmente) muti l’ attentato. Sembra che gli elettori di destra, tra cui tanti buoni cattolici, gradiscano questa pulizia sociale differenziata. Si accaniscono contro gli ultimi della terra, sfogando su di essi la loro ferocia di ex benestanti, e si rassegnano a vivere, silenti e pavidi, in una terra inquinata da mafie e loschi traffici, incendi notturni e oscuri omicidi, soddisfatti se vincono i prodi che hanno il coraggio di essere fermi con i poveracci allo sbando e l’ accortezza di essere prudenti con le bande criminali organizzate. – VITTORIO COLETTI

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.