Caro Andreotti, “logora” la mancanza di potere finanziario, non politico

Che riposi in pace. Ma l’Italia è ridotta in condizioni pietose, perché a cominciare da Andreotti, la nostra classe politica si è illusa e ancora si illude che “il potere logora chi non ce l’ha”.
Invece il potere Democratico, subisce la fame e l’ingodizia dei popoli, e reagisce a l’imperizia e agli abusi di chi lo esercita: insomma, logora chi ce l’ha.
In Italia, i professionisti e i politici della prima Repubblica erano talmente potenti da realizzare il boom economico. Ma dopo il boom hanno realizzato il tracollo finanziario, perché di quel potere hanno abusato tanto da devastarlo.

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Quando Andreotti era uno dei pilastri portanti della politica italiana, i politici governavano le banche. Ora le banche governano i governanti e sfruttano i governati a colpi di tassi e tasse.
Professionisti e politici non entrano più in banca dalla porta riservata ai padroni, ma col cappello in mano per svendere debito pubblico a saldi di fine stagione democratica.
Allora chiediamoci: perché il potere dei politici è evaporato fino a questo punto; perché ora i professionisti devono emigrare per non morire di fame in Italia?
Negli anni 60-70-80 avevano il potere di governanti che danno ordini, ora hanno il dovere di governati a cui non resta che eseguirli.
Abbiamo avuto in Italia milioni di Andreotti che non hanno capito che il potere logora chi ce l’ha, se del potere, per colpa o dolo, fa un uso improprio o ne abusa o tollera o favorisce l’abuso da stupido o disonesto.
Se un imprenditore avvia una impresa con un prestito bancario, ed è capace di produrre profitti, il suo potere cresce. Ma se spende 10 e incassa 9, rimanendo a debito con la banca, il suo potere scivola dall’imprenditore col cervello al banchiere col portafoglio.
Ecco come è finito il potere degli intellettuali, professionisti e politici italiani e oltre. Hanno finanziato lo sviluppo con i soldi delle banche, ma poi lo sviluppo non ha prodotto tributi in misura sufficiente a coprire costi, truffe, ruberie e montagne di interessi passivi. E così, oltre a logorare il loro potere di rappresentanza, i nostri politici, facendo lievitare il debito pubblico, hanno impoverito e azzerato il potere sovrano degli italiani.
Se il potere logorasse davvero chi non ce l’ha, perché ha logorato la DC che al governo c’è rimasta per mezzo secolo, mentre al PCI ha fatto da cura ricostituente?
Perché il potere “politico” logora gli inquilini di Palazzo Chigi e non quelli che il popolo sovrano lascia fuori dalla porta.
In Italia e credo nel mondo il potere se lo sono palleggiato per decenni intellettuali e politici, poi lentamente è scivolato verso i banchieri che si fingevano generosi fornitori di ciambelle di salvataggio finanziario.
Ma le ciambelle (bucate) avevano, hanno e avranno (vedi malloppo PNRR) la sola funzione di sfruttare e impoverire lavoratori e piccoli imprenditori e arricchire banchieri e multinazionali.
Ora agli intellettuali e ai politici è rimasto solo il cappello per le elemosine. Il potere, e non solo italiano, se lo palleggiano Banchieri e multinazionali del cibo, del farmaco e delle armi: insomma, i guerrafondai che fanno e disfano emergenze, catastrofi e guerre a piacimento.
Ai popoli impoveriti dalla pandemia, dalla guerra e dalla competizione selvaggia mondiale, è rimasto solo il ricordo della loro “sovranità” risucchiata dal buco nero della globalizzazione.
Manco una tomba su cui piangerla, la buonanima della “sovranità politica” italiana e peggio americana, ormai mutata in “giudiziario-mediatica”, con i democratici e i repubblicani, che arrestando Trump, si sono dichiarati guerra (civile).
Parafrasando una battuta di un film western potremmo dire: quando un politico col cervello incontra un banchiere col portafoglio, a finire “logorato”, è il politico senza portafoglio.
Franco LuceriFranco Luceri da il rebus della cultura

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