Associazione pescatori “La Torretta

Diamo voce alle centinaia di pescatori sfrattati dal porto di Savona e ignorati
Mare e moli off limit
canne da pesca addio
Raccolta di firme e petizione al sindaco, a Regione, Provincia, alla Capitaneria,
 ma tutto tace

Diamo voce alle centinaia di pescatori sfrattati dal porto di Savona e ignorati
Mare e moli off limit
canne da pesca addio
Raccolta di firme e petizione al sindaco, a Regione, Provincia, alla Capitaneria, ma tutto tace
  

I pescatori dilettanti (quelli con la canna per capirsi), non ne possono più!. Praticamente per loro, il mare della nostra città gli è precluso.

Gli amici dell’associazione pescatori “La Torretta” ci dicono: non ci resta che appendere la canna al chiodo. Ci siamo rivolti a tutto il mondo, dal sindaco all’assessore provinciale, al presidente della Regione, dalla presidenza dellEnte porto al comando della Capitaneria. Niente da fare, nel porto di Savona non si può più pescare.

Le autorità savonesi sono irremovibili: aumento dei traffici, normative europee, problemi di sicurezza non permettono di avvicinarsi alle banchine del porto di Savona con la conseguente perdita di un importante punto di pesca, senza contare che nel periodo balneare le spiagge diventano tabù per i poveri pescatori..

E allora addio pesca con la canna, addio all’emozione di vedere vibrare il “simellino” che ti avverte quando il pesce ha abboccato. E con esso addio al rilassante passatempo millenario praticato da tantissimi pensionati seduti in lunghe file sui moli con le canne al vento.

Non sono valse le petizioni con centinaia di firme, interrogazioni, suppliche. Niente da fare. Neanche le proposte dei pescatori, disposti a munirsi di uno speciale tesserino di riconoscimento e l’impegno all’osservanza di tutte le misure di sicurezza sono servite a superare il divieto. Le autorità portuali sono irremovibili

I pescatori amareggiati ci dicono: viviamo in una città di mare e siamo arrivati all’assurdo di non potere pescare nel nostro mare. E’ un problema molto serio che coinvolge centinaia di cittadini savonesi che si vedono negata la libertà di potere trascorrere alcune ore del loro tempo libero praticando il loro sport preferito.

Ci associamo al loro appello affinché si possa trovare una soluzione al problema e fare ritrovare ai nostri amici la gioia di potere pescare in santa pace, perché, in questo strano mondo di diviet,i gli unici ad essere felici saranno i pesci non più insidiati da allettanti infide esche.

Tomaso Minuto 

 

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