IL SUCCESSO del M5S in provincia di Imperia

Dal Protettore al Distruttore a Imperia
il voto degli orfani di Scajola

Dal Protettore al Distruttore a Imperia
il voto degli orfani di Scajola

IL SUCCESSO del M5S in provincia di Imperia è stato ancor più clamoroso che nel resto del Paese. Alle ragioni che quasi ovunque hanno portato i grillini al primo posto tra i partiti, se ne è aggiunta lì una speciale. Anche a Imperia come altrove il 5S è lievitato raccogliendo i delusi della destra e della sinistra.

Ma ha intercettato in più un cospicuo malloppo di voti in uscita dal Pdl perché questo era privo di Scajola. C’ è chi dice che sia stato lo stesso ex ministro a spingere i suoi fedeli verso Grillo. Non lo so, e comunque non credo che il vecchio leader abbia tutto questo potere di condizionamento del voto. Penso invece che gli elettori imperiesi passati dal Pdl a Grillo perché non c’ era più Scajola siano un caso speciale e significativo dentro il generale successo grillino. Si tratta infatti di gente che prima non votava un’ ideologia o un partito, ma un uomo, o meglio: un protettore. Votava Pdl perché votava Scajola. Una volta che il suo protettore non c’ è e non ce n’ è in vista un altro equivalente (non essendo questione di partito sarebbe andato bene anche un autorevole esponente di altre forze politiche, se ci fosse stato), questa gente passa al distruttore. Non c’ è dubbio che, in generale e soprattutto nel caso specifico, il voto a Grillo sia un voto essenzialmente di protesta e demolizione. Solo che, a Imperia, il sostegno al guru di Sant’ Ilario è venuto anche da elettori che non ce l’ avevano tanto con la politica nazionale da tempo stanca e corrotta, quanto con la politica locale improvvisamente mostratasi insensibile ai loro problemi personali, inadatta alle loro private aspettative. Quando si sono accorti che nessuno poteva soddisfare la loro idea della politica come mezzo per la propria sistemazione particolare, questi concittadini hanno protestato con la politica in generale. Avendo per decenni votato per ottenere un appalto, un posto, un incarico, un avanzamento di carriera, magari anche solo una paternalistica pacca sulle spalle, o per ringraziare di averli avuti, ora che non c’ è più chi può promettere questa distribuzione di pur modesti benefici, la gente volta le spalle alla vecchia politica, schifata non dalla sua corruzione o incapacità a risolvere i problemi del Paese, ma dalla sua inadempienza rispetto ai tradizionali impegni di protezione e cura del singolo, della data famiglia, del piccolo gruppo. Per questo aspetto il voto di Imperia a Grillo dà bene l’ idea di come il consenso a 5S sia anche un’ ennesima forma di autoassoluzione degli italiani, che sono passati senza batter ciglio da un colpevole sostegno a una vecchia politica clientelare, con annesso, permanente conflitto di interessi, al rifiuto della vecchia politica. Come Grillo stesso ha detto più volte, meglio a lui che a un neofascismo cattivo di nuovo conio. Ma la componente costitutivamente di destra del voto grillino è ben visibile da questo particolare osservatorio. Per fortuna non è l’ unica e comunque, a questo punto, meglio un voto a Grillo che a Berlusconi, anche se il cambio non è stato dettato da alcuna nobile o generosa ansia di rinnovamento dei nostri costumi pubblici e privati

Vittorio Coletti

 

da La Repubblica

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