Il libro bianco della sanità ligure

Stati generali della sanità:
dal Libro Bianco al Testo Unico
della riforma sanitaria della regione Liguria.

 
Stati generali della sanità:
dal Libro Bianco al Testo Unico della riforma sanitaria
della regione Liguria.

 “Sono molto soddisfatta di questo progetto, perciò abbiamo messo a disposizione di tutti i liguri e dei tanti attori del mondo della sanità uno strumento che parta da una fotografia del presente e che dia indicazioni per il futuro della riforma socio-sanitaria ligure” sono state le prime parole dell’assessore alla sanità della regione Liguria Sonia Viale dopo l’apertura dei lavori degli Stati Generali della sanità ligure avvenuta lunedì 15 febbraio presso il Teatro della Gioventù di Genova alla presenza del governatore ligure Giovanni Toti, della stessa Sonia Viale, di numerosi esponenti politici ed operatori del settore.


Un’apertura al privato che, come ha ribadito lo stesso Toti, ha come scopo quello di “costruire un sistema sanitario virtuoso e compatibile con le nostre risorse. Ognuno è chiamato a collaborare e perciò occorre che vengano potenziati i presidi sul territorio in modo che le prime cure non vengano a mancare a nessuno, tuttavia vi è la necessità di semplificare l’offerta all’interno degli ospedali in modo da evitare doppioni e sprechi. L’incontro ha dato inizio ad un nuovo percorso per individuare i punti cardinali della sanità nella nostra regione e, cercando di coinvolgere gli operatori del settore, dai quali attendo risposte e suggerimenti. Occorre uno sforzo di tutti, sia dai politici che degli amministratori, per far sì che la diminuzione delle risorse non porti ad una riduzione delle cure verso la cittadinanza”.


Il presidente Toti  l’assessore Viale

La vicepresidente della regione Viale ha così parlato del progetto: ”Tra maggio e giugno avremo un testo definitivo della riforma socio-sanitaria basata su una raccolta di dati su tutto il territorio ligure, da Ventimiglia a Sarzana. A giugno il testo sarà varato dalla giunta regionale e successivamente seguirà l’iter consigliare previsto. Il Libro Bianco vedrà coinvolti tutti i liguri pensando che la conoscenza del nostro sistema socio-sanitario sia indispensabile per i cittadini affinché venga garantita la libertà di scelta nelle cure. Puntiamo ad una sanità a “Chilometri Zero” mettendo in evidenza la necessità di cure di alta specializzazione, ma cercando anche di adeguare gli ospedali e le strutture presenti sul territorio. Tengo a sottolineare che nessun presidio sarà chiuso perché ognuno è collocato in un punto strategico del territorio in cui i collegamenti sono problematici, quindi non deluderemo nessuna aspettativa”.


Il Libro Bianco, articolato in circa 170 slides, sarà approfondito ed analizzato in incontri a tema come conferenze dei sindaci, incontri con associazioni ed operatori e cose simili. La Regione ha anche attivato una pagina Facebook per seguire in diretta i lavori e associazioni ed operatori del settore possono mandare manifestazioni di interesse ai lavori mandando una mail al seguente indirizzo: librobianco.sanita@regione.liguria.it, mentre i cittadini che desiderano inviare proposte e contenuti possono scrivere a: scriviassessore.sanita@regione.liguria.it.

Non sono mancate le polemiche da parte delle opposizioni: il Partito Democratico ha espresso il proprio dissenso al piano dicendo come “in questo libro mancano proposte chiare e concrete e sembra, più che un Libro Bianco, il Libro Cuore. Tra le assenze spiccano quelle del sociale e del socio-sanitario, ignorando i medici e gli operatori che lavorano nei distretti socio-sanitari e perciò abbiamo il sospetto che la giunta Toti abbia preso come modello la Lombardia, ma non quella di Maroni, bensì quella dell’era Formigoni. Mancano inoltre riferimenti a quattro temi molto importanti, che sono la mobilità attiva e passiva, le liste d’attesa, l’integrazione ospedale-territorio e l’integrazione socio-sanitaria”.

  
I consiglieri Melis, Salvatore e Paita

Il Movimento Cinque Stelle ha evidenziato le sue perplessità con le seguenti parole di Alice Salvatore: ”Oggi è emerso come la sanità privata venga privilegiata rispetto a quella pubblica superando il modello lombardo avvicinandosi sempre di più a quello statunitense, dove curarsi è un privilegio riservato a pochi. Questo è emerso anche dal fatto che a portare i saluti vi era il rappresentante dell’AIOP (Associazione Italiana Ospedali Privati), mentre non vi era traccia degli esponenti della sanità pubblica. Occorre anche tenere conto che in Liguria vi è un tasso di anzianità molto più elevato rispetto alla Lombardia e quindi vi sono esigenze diverse ed occorre privilegiare istituti per le malattie croniche, necessitando di una sinergia tra medici di famiglia, case della salute, ospedali e poliambulatori”.

Della stessa lunghezza d’onda il portavoce del Movimento Andrea Melis, che ha espresso i suoi dubbi dicendo: ”Si è detto molto poco in maniera concreta e mi chiedo come la Regione possa gestire la competizione tra pubblico e privato dal momento che le regole del gioco provengono da Roma. Il mio timore è soprattutto quello di vedere che prende sempre più piede un ottica aziendale che antepone il profitto alla salute dei cittadini”.

SELENA BORGNA

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