Calcio giovanile e dilettantistico savonese

 LA STAGIONE DEL CALCIO GIOVANILE
 E DILETTANTISTICO 2010 – 2011

 LA STAGIONE DEL CALCIO GIOVANILE E DILETTANTISTICO 2010 – 2011

 
Eccoci giunti al termine di un’altra stagione del calcio giovanile e dilettantistico savonese. Una stagione di assestamento per le neo promosse Veloce e Vado e amara per la Loanesi retrocessa e in piena crisi economica, per quanto riguarda l’Eccellenza; a due facce col Finale promosso e il Varazze retrocesso per quanto riguarda la Promozione e interlocutoria soprattutto a livello giovanile, sul cui settore si è riverberata l’onda d’urto provocata dal salto del Savona nella lega pro, ex serie C 2 e che ha inoltre visto la scomparsa del Santa Cecilia, confluito nell’Albissola e del Legino, che ha clamorosamente rinunciato al proprio settore giovanile, benché definito per tanti anni dal presidente Carella il fiore all’occhiello della società.
A nostro insindacabile giudizio la vera società protagonista dell’anno è stata il Quiliano calcio, trionfalmente promosso al campionato di Promozione dopo aver stradominato il proprio girone di prima categoria, vinto con ben 10 punti di vantaggio sulle seconde, autore di un brillante campionato con i juniores e vincitore della coppa Grenno nella categoria giovanissimi.
 
Il Quiliano ’96 festeggia la conquista della coppa Grenno 1
 
Le migliori nuove quest’anno sono arrivate dalla categoria juniores, serbatoio diretto, almeno sulla carta, delle prime squadre. Principale protagonista, ribadiamo, il Quiliano Calcio che, dopo aver vinto la scorsa stagione sia il torneo provinciale sia le finali regionali interprovinciali, superando in finale i campioni genovesi, è stato ammesso di diritto al campionato regionale juniores.
  
Il Quiliano juniores
  
Ebbene, quest’anno il Quiliano ha prima vinto il proprio girone regionale, imponendosi su avversari di rango come il Vado e l’Athletic Club e venendo così trionfalmente ammesso alle finali regionali. Ha quindi vinto questo secondo girone, qualificandosi per la finalissima secca in campo neutro valevole per il titolo, dove ha ritrovato come avversaria (nonostante entrambe le rose siano state scandalosamente ignorate dal selezionatore della rappresentativa regionale) proprio quell’Athletic Club già sconfitto negli scontri diretti in campionato, a riprova che il girone B, a cui le due squadre erano iscritte, era il più competitivo dei tre gironi liguri. E come purtroppo spesso accade nel calcio, il Quiliano vincitore della regular season e autentica grande sorpresa positiva della stagione, si è visto superare in finale per 3 a 1 ai tempi supplementari

Il Vado, la cui unica sfortuna è stata quella di essere inserito nel raggruppamento più competitivo, dove ha poi concluso al terzo posto, si è parzialmente rifatto imponendosi sia nel trofeo regionale post campionato Lanterna sia nel Memorial Petitti organizzato dal comitato provinciale savonese.

Infine lo Speranza si è messo sulle tracce del Quiliano, vincendo quest’anno a propria volta prima il titolo provinciale juniores e poi il titolo regionale interprovinciale, sconfiggendo in semifinale l’Ospedaletti e in finale il Vezzano per 2 a 1 ai supplementari.

Tre società, dunque, Quiliano, Vado e Speranza, che possono guardare al futuro con la serenità derivante dall’avere giovani rincalzi affidabili da inserire nei ranghi. A patto però che ne sappiano approfittare.

Prima di addentrarci nelle giovanili vorremmo infine ricordare la positiva stagione disputata dal Vado femminile.
 
 
Il Vado femminile di serie C
 
Il calcio femminile, si sa, in Italia è poco praticato, tanto che l’intera provincia di Savona iscrive soltanto due formazioni, la Nolese e il Vado (a cui vanno peraltro aggiunte una juniores rossoblu, presente per la prima volta quest’anno e alcune squadre di calcio a sette), con inevitabili conseguenze negative sul livello tecnico. Tuttavia il Vado femminile, trascinato dai gol di Nadia Galliano e dall’importante contributo di varie altre valide giocatrici, quest’anno ha lottato a lungo per il successo nel campionato di serie C, guidando anche per un po’ di tempo la classifica e terminando alla fine con un buon terzo posto dietro alla Sanremese, sconfitta peraltro nello scontro diretto a Vado Ligure e al Valpolcevera. È giunta inoltre a disputare la finale di coppa Liguria, dove è stata sconfitta proprio da quella Sanremese già vincitrice del campionato.
Venendo finalmente al settore giovanile, accennavamo prima agli effetti causati dall’ascesa del Savona. Il suo ingresso tra i professionisti ha portato come principale conseguenza un’accelerazione da parte sua nell’arricchire le rose di ciascun leva, tanto da arrivare a iscrivere ben tre squadre nella categoria giovanissimi classi ’96-’97 (con qualche esagerazione: lo scorso autunno il Savona aveva addirittura 37 ragazzi del ’97!), inevitabilmente a scapito della altre società. È d’altronde, questo, un problema annoso e difficilmente risolvibile, in cui entrambe le parti hanno le proprie ragioni. La dirigenza del Savona giustamente rileva, infatti, che inserendo i vari ragazzi tra le proprie file, a costoro offre in prospettiva futura maggiori possibilità di carriera e nell’immediato l’opportunità di giocare nei campionati nazionali contro i pari età di Genoa, Sampdoria, Juventus, Torino e Cagliari. Discorso peraltro vero solo in parte, perché è chiaro che se i tesserati sono troppo numerosi, si cade in due diverse alternative, entrambe dannose. O vengono fatti giocare tutti i ragazzi, come sarebbe giusto a livello giovanile, e allora diventa molto più difficile per gli allenatori costruire un gioco di squadra convincente, che gli permetta di affrontare alla pari gli avversari di rango, oppure, come purtroppo accade il più delle volte, parte dei ragazzi finisce per fare molta panchina, con rabbia e insoddisfazione loro e dei loro genitori e col rischio di disimparare per scarsa pratica. Per quanto riguarda invece le società della provincia e in particolare quelle del capoluogo e dintorni, da cui il Savona pesca con maggior frequenza, esse finiscono per vedere le proprie leve impoverite, con conseguente difficoltà ad affrontare i vari tornei. Esempio eclatante quello della Veloce classe ’97, che dopo aver disputato una buona stagione 2009 – 2010, si è vista portar via dal Savona quattro o cinque giocatori essenziali e quest’anno ha terminato il campionato di leva miseramente all’ultimo posto, con appena 4 punti conquistati. Eppure non è detto che per aspirare al successo si debba per forza di cose passare dalle file del Savona. A riprova vorremmo citare il caso eclatante del savonese El Shaarawy, calciatore classe ’92 – che l’estensore di questo articolo ricorda di aver seguito e apprezzato anni fa, quando ancora era un semplice esordiente – di madre italiana e padre egiziano (ma in Italia da quasi quaranta anni!), attualmente in forze al Padova, considerato una delle più grandi promessi a livello nazionale e cresciuto nelle giovanili del Legino, dalle quali a suo tempo passò direttamente al Genoa.

Un secondo, serio problema da segnalare è quello arbitrale. In Italia in genere e in provincia di Savona in particolare, non si trova più nessuno disposto a fare l’arbitro e ogni anno la situazione peggiora. E senza la materia prima diventa impossibile effettuare selezione, con conseguente peggioramento degli arbitraggi, sia a livello minore sia, alla lunga, nella stessa serie A. La responsabilità di tale situazione ricade tanto sulla federazione nazionale quanto sulle tifoserie. Infatti, da una parte l’A.I.A. associazione italiana arbitri è arroccata su idee antiquate, incapace di svecchiarsi e organizza corsi arbitrali che non sembrano in grado di preparare in modo adeguato i giovani futuri arbitri ad affrontare l’impegno, mentre il mondo del calcio paga bene soltanto gli arbitri di serie A e concede ai propri direttori di gara sempre meno privilegi, soddisfazioni e opportunità di carriera. Dall’altra parte accade invece che sia i calciatori, in particolare delle categorie minori, sia, soprattutto, le tifoserie, perfino quelle formate da genitori di ragazzini, abbiano il vizio di utilizzare gli arbitri come comodi capri espiatori di ogni sconfitta, insultandoli e aggredendoli, non sempre solo verbalmente, per ogni presunto errore. E in tale contesti non si capisce francamente chi glielo faccia fare a un ragazzo appassionato di calcio di scegliere la carriera arbitrale.

Venendo dunque ai risultati conseguiti che, ricordiamo, pur non dovendo a livello giovanile essere mai considerati fondamentali, sono comunque pur sempre indicativi della qualità del lavoro svolto, nei tornei i club della provincia di Savona hanno sofferto parecchio, al punto che tra le ben trenta squadre qualificatesi alle finali regionali delle leve ’94, ’95, ’96 e ’97 una sola (contro le quattro dell’anno scorso), e che salutiamo quindi come miglior formazione giovanile locale del 2011, appartiene alla provincia di Savona ed è il Pietra Ligure ’97.

    

Il Pietra ligure ’97
 
Per la cronaca i titoli regionali sono stati vinti rispettivamente da: Bogliasco, ancora Bogliasco, Figenpa e Canaletto.
Per quanto riguarda invece i titoli conseguiti a livello provinciale, iniziamo dal campionato, disputato, sarà bene ricordarlo, dalle squadre che non sono riuscite a qualificarsi per la fase regionale. La Loanesi, leva mista ’94 – ’95, è campione per la categoria allievi, avendo nettamente superato nel doppio confronto la Carcarese.
  
La Loanesi ’94 -‘95 campione provinciale allievi
 
Il titolo dei giovanissimi se lo è invece aggiudicato il Pietra Ligure ’96, che ha sua volta superato in modo netto l’avversario di turno, nella fattispecie il Vado, soffrendo in trasferta ma dilagando nel match di ritorno in casa.
 
  
Il Pietra Ligure ’96 campione provinciale giovanissimi
 
Passiamo quindi alle coppe, organizzate, con legittimo orgoglio e particolare attenzione, dalla F.G.C.I. locale, l’unica, in Liguria, a prendersi l’impegno ogni anno da tempo immemorabile e che in parte per tale motivo e in parte perché vi possono partecipare indifferentemente sia società impegnate nella fase provinciale sia società impegnate nella fase regionale, a nostro avviso hanno finito per diventare forse perfino più prestigiose del campionato stesso.
La coppa Ostuni per allievi l’ha vinta, con una mista ’94 – ’95, il Vado, società che sotto la gestione del presidente Porcile sta lentamente cercando di ritornare agli antichi fasti. Il Vado ha battuto ai calci di rigore il Varazze, dopo essersi complicata la vita facendosi futilmente espellere un giocatore per poi farsi agguantare sul risultato di parità dopo essere stata in vantaggio per 2 reti a 0.
  
Gli allievi del Vado sollevano la coppa Ostuni
  
 La coppa Grenno per giovanissimi l’ha invece sollevata il Quiliano ’96, battendo in finale anche in questo caso la compagine del Vado, capace quindi di disputare entrambe le finali di categoria.
Peraltro tutte e quattro le finaliste della Grenno e della Ostuni sono state premiate con una coppa, una targhetta per gli allenatori e, a seconda della competizione, una statuina o una medaglietta per ciascun giocatore partecipante.
  
Il Quiliano ’96 festeggia la conquista della coppa Grenno 2
 
Il Vado ’96 secondo classificato sia in coppa sia in campionato
  
Terminiamo infine il resoconto con la categoria esordienti (ci sarebbero anche i pulcini, per cui vale il discorso che faremo per gli esordienti, ma il sottoscritto non li segue), cioè dei bambini nati nel 1998 e 1999. Il presidente federale Iannece e la sua equipe saggiamente pretendono che a queste età il risultato non conti e per tale motivo si parla non di “finali” ma di “feste finali” di categoria. Per lo stesso motivo la F.G.C.I. non stipula durante l’anno classifiche ufficiali e non stabilisce le qualificazioni solo in base ai risultati ottenuti sul campo ma facendo riferimento anche ad altri parametri. Il che purtroppo non impedisce ai vari team, sempre fin troppo competitivi, di stilare classifiche proprie. Si arriva così a risultati paradossali, come è accaduto nella categoria ’99, dove l’Albissola era convinto di essersi qualificato come prima classificata del girone mentre Veloce e Savona credevano di giocarsi nello scontro diretto il secondo posto utile per la qualificazioni, con successo finale dei bianco blu. La federazione è stata però di diverso avviso e ha ammesso alla festa entrambe queste ultime formazioni a scapito proprio dell’Albissola.

Facendo riferimento a quanto sopra detto, in due categorie su tre la federazione ha assegnato premi identici a tutte le partecipanti, considerate vincitrici a pari merito, al di là del risultato conseguito nel corso delle minipartite disputate durante la festa finale. Per tale motivo abbiamo deciso di non riportare nomi di presunti vincitori ma solo l’elenco delle varie squadre partecipanti, in rigoroso ordine alfabetico.

Esordienti misti ’98 – ’99 a 7: Albissola, Calizzano, Millesimo e Varazze.

Esordienti ’99 a 9: Baia Alassio, Finale, Savona e Veloce.

Occorre invece fare un discorso a parte per la festa finale degli esordienti ’98 a 11, intitolata per la prima volta ad Alberto Tonoli e i cui familiari tenevano che fosse organizzata una contesa classica con tanto di vincitori effettivi e allo scopo hanno acquistato a proprie spese i premi destinati ai partecipanti.

Ed ecco dunque le verità emerse dal torneo. Primo classificato e dunque miglior formazione savonese della leva ’98 è il Vado, che ha superato in finale per 2 a 1 il Pietra ligure, ottimo secondo arrivato.

 

   

  

Vado ‘98 primo classificato 1

 

 

 Vado ’98 primo classificato 2

 

 
Pietra Ligure ’98 secondo classificato

 

Il terzo posto se lo è aggiudicato la Cairese, che ha superato la Carcarese, quarta, nella finale di consolazione.

   

 
Cairese ‘98

 

 La Cairese ’98 con i premi

 

 

Per quanto riguarda i singoli giocatori sono stati premiati: come miglior portiere Bonzi del Vado, primo giocatore in piedi da sinistra nella formazione rossoblu in foto; come miglior calciatore Armellino della Cairese, il secondo da sinistra accosciato nella prima foto e al centro davanti alla coppa nella seconda e come cannoniere Talento della Carcarese,

 Talento, bomber della Carcarese

 

 

tutte scelte che trovano l’estensore di questo articolo completamente concorde.

Arrivederci al prossimo anno per la nuova stagione calcistica.

Massimo Bianco

 

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