Clinica San Michele

 Clinica San Michele, la “Enne Srl”, l’ospedale
Nante, Testa, Bellenda, Gentile
Il rilancio bipartisan dell’ortopedia privata

Clinica San Michele, la “Enne Srl”, l’ospedale
Nante, Testa, Bellenda, Gentile
Il rilancio bipartisan dell’ortopedia privata
 
Clinica San Michele
Albenga –  Trucioli Savonesi della settimana scorsa ha pubblicato la notizia del progetto di ortopedia privata in ospedale, un appalto per tre anni, del valore di 7 milioni di euro. In parte la notizia era stata ripresa – vedi …articolo di Luciano Corrado dal titolo “Abbiate pietà! Il cerino acceso. Notizie riservate per i savonesi distratti” – dalle cronache locali del Secolo XIX  e La Stampa.

Il Decimonono aveva citato che a vincere la gara d’appalto, in solitaria, era stata la società creata ad hoc: Gsl (Gruppo sanità ligure) di cui farebbero parte, secondo il giornale, Omnia medica group di Alessio Albani, Villa Montallegro di Genova, la cooperativa Co.Re.S.S., legata a Cooperarci di Savona e la Nsrs che gestisce la casa di Cura San Michele di Albenga. Per ora la Gsl non risulta registrata alla Camera di Commercio.

Da una più attenta disamina, inoltre, la società ingauna è denominata “Enne Srl” ( e non Nsrs) con sede in Albenga, viale Pontelungo, costituita il 25 novembre 2009 dal notaio Cataldo Dinolfo di Poggibonsi (Siena) e iscritta al registro delle imprese di Savona  il 5 novembre 2010.

Nell’oggetto sociale figurano diverse tipologie. Dai servizi sanitari privati e convenzionati, alla casa di cura medical hotel; da residenze per anziani ad impianti sportivi, stabilimenti termali, balneari e elioterapici, centri benessere, di talassoterapia, ristoranti, tavole calde, bar, pizzerie. L’acquisto, vendita, costruzione, gestione di immobili civili, industriali, commerciali, turistici, agricoli, ovunque situati.

Il capitale sociale è di 10 mila euro. L’inizio dell’attività  di casa di cura è dell’11 dicembre 2009. Tre i componenti previsti del consiglio di amministrazione. Nell’anno 2010, al 21 dicembre risultano mediamente 51 dipendenti.  Tra i titolari  di cariche Mauro Testa, 62 anni, di Albenga, nominato consigliere e presidente del Consiglio di amministrazione il 15 novembre 2010, in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2013. C’è il “rappresentante dell’impresa”, Franco Bellenda, 73 anni, di Carcare, anche lui in carica fino al 2013. Terzo consigliere, Anna Maria Gentile, 46 anni,  di Vico Equense (Napoli).

Il proprietario dell’immobile (la San Michele) e socio  unico della società di gestione (ovvero Enne Srl) è Nicola Nante, 55 anni, albenganese di nascita, medico, residente a Siena. Inizialmente era presidente del consiglio di amministrazione e Testa vice presidente.

Nicola Nante con Burlando
Poi le nuove designazioni e nuovi poteri anche in seguito alla rinuncia (per asserita incompatibilità) di Franco Bellenda che è assessore nel Comune di Carcare. E al quale restano affidati “i rapporti con le banche al fine di individuare le migliori strategie e forme di ricorso al credito monitorando inoltre le condizioni contrattuali dei conti correnti e degli altri finanziamenti necessari alla società”.

 

Urge un piano di rilancio di una casa di cura che quando fu data in gestione a terzi, dalla famiglia Nante, si trovò al centro di gravi vicissitudini sul piano giudiziario e di bilancio dissestato che coinvolsero i gestori.

La presa del timone di Nicola Nante ha fatto tirare un sospiro di sollievo soprattutto sul fronte occupazionale. Rafforzato dal passaggio del “testimone” all’asse Testa-Bellenda  in grado di offrire buone prospettive di sviluppo.

Tra l’altro, senza ignorare il peso politico. Anzi, bipartisan. Dal centro sinistra (governa la Regione e il potente assessorato alla Sanità) al centro destra con la Provincia, il Comune di Albenga e l’area di riferimento leghista ben inserita nel contesto.

Era il 14 luglio del 2009, pagina 24, quando Luca Rebagliati dalle colonne del Secolo XIX, annunciava “I socialisti ingauni in massa nel Pd. Segretario, consiglieri, assessori e presidenti di enti di secondo grado lasciano il Ps”.

Nell’articolo si raccontava che  avevano deciso, nel corso di una riunione l’emigrazione. “Tra i principali esponenti – ricordava il servizio – il segretario Mauro Testa, ex sindaco, direttore di lungo corso dell’ex Iacp; il consigliere comunale Tullio Ghiglione; il presidente di Ecoalbenga, Euro Bruno; il presidente Anpi, Giovanni Timo. E ancora personaggi come Enrico Ario e Paolo Cassani lungamente impegnati nella vita del partito e dell’amministrazione della città. A questo gruppo si devono aggiungere l’assessore Vincenzo Damonte e grandissima parte degli iscritti”.

Commentava, sempre nel 2009, Mauro Testa: “Abbiamo ritenuto che nel quadro politico attuale il miglior modo per portare avanti le idee socialiste, i nostri valori sia quello di entrare da socialisti nel Pd. Sono quindici anni che condividiamo le stesse esperienze, gli stessi obiettivi e le stesse scelte.  Da quando nel 1993 Franco Vazio, allora segretario  del Psi si candidò con Alternativa Democratica. Siamo sempre stati assieme al governo della città o all’opposizione. Da allora sono passati 15 anni, e a questo punto riunirsi nello stesso partito ci sembra la cosa più logica da fare”. Oggi Vazio è vice segretario provinciale del Pd. Il referente autorevole dell’estremo ponente.

L’asse Lega Nord- Pdl  ha strappato al centro sinistra il Comune di Albenga, ma almeno sul fronte dell’ortopedia privata, del maxi appalto, dell’interesse di “poteri forti” nel probabile business – a parte qualche criticata isolata in campo sindacale – c’è una larga convergenza se non proprio alla luce del sole. Per una volta senza annunci roboanti. Nella necessaria riservatezza.

La lunga navigazione politico-amministrativa di alcuni personaggi impegnati in prima linea sul fronte privato lascia intravedere interessanti scenari.

Se aggiungiamo, proprio ad Albenga, la forza e certi legami massonici, che coinvolge trasversalmente partiti, imprenditori, professioni, mondo del credito, della finanza, governo locale e provinciale, con posizioni dominanti, possiamo concludere: più coesi, più forti, a prescindere dalle ideologie e dalle appartenenze partitiche.

E’ la più significativa chiave di lettura, senza fronzoli, al progetto di ortopedia privata in ospedale. Ai sindacati contestatori non resterebbe che “abbaiare alla luna”. L’interesse privato non sempre fa a pugni con quello pubblico. Certo, nella Sanità bisogna possedere tante antenne, alleanze. E a volte non bastano.

R.T.

 

12 giugno 2011

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.