ALLA PALPAZIONE: DOLENTE

Ridicoli attestati di solidarietà al prete di Loano. Ma aspettiamo perdio!
Ricordate le processioni per don Lu? Già 2 condanne e ora attesa
 ALLA  PALPAZIONE: DOLENTE
E da Savona ecco Pozzo, il senso di servizio pubblico? Reazione di Berruti

Ridicoli attestati di solidarietà al prete di…Loano…. Ma aspettiamo perdio!
Ricordate le processioni per don Lu…di Alassio? Già 2 condanne e ora attesa
 ALLA  PALPAZIONE:  DOLENTE
E da Savona ecco Pozzo, il senso di servizio pubblico? Reazione di Berruti
Don Fabio Bonifazio

In questi ultimi giorni le cronache locali si sono ricolmate della vicenda di un giovane  prete di Loano, che lavora però ad Imperia, il quale è stato fermato perché, in abbigliamento casual, avrebbe palpeggiato, in una pubblica via loanese, una bella diciannovenne, pare, sul  posteriore fasciato da un normale pantalone blu-jeans.                    

Il quotidiano“La Repubblica” (pagine liguri) ha operato una cospicua confusione sulla località ove sarebbe accaduto il fatto, con fotografie della passeggiata di Finale (Alassio?), della città di Oneglia, con l’indicazione della via Aurelia o delle vicinanza della Parrocchia San Pio X in Loano, dove il rosso (di capelli, per carità…) sacerdote sarebbe cresciuto in fede e cattolica socialità.

      Una palpazione quindi plurilocalizzata, con arresto operato legalmente, in flagranza, per via della connessione temporale con una presunta fuga del presunto reprobo.

      Noi ci auguriamo che il prete loanese riesca a dimostrare la propria innocenza; magari gli era caduto il breviario e, nel raccoglierlo, avrebbe sfiorato senza volerlo la passante, oppure potrebbe essere accaduto che un pericoloso calabrone si sia posata sulla fanciulla ed egli abbia voluto allontanarlo, oppure non è vero niente e il rosso palpeggiatore era uno che assomigliava al nostro… Insomma non sappiamo e sarà la Giustizia a fare il suo corso accertando i fatti.

      Perciò sono penosamente ridicoli gli attestati di solidarietà, le espressioni di stima ecc. di amici, parroci, suore. Ma aspettino, perdio! Che cosa vuol dire “è una persona per bene, non può aver commesso una cosa simile ecc.?”

 
A parte il fatto che la manata alle terga procaci di una donna è dato acquisito dal  nostro vile costume maschilista (anche la cinematografia ne tratta spesso, pensate al film “La poliziotta”, con la giovane Mariangela Melato tormentata in tram e sul posto di lavoro dalla longa manus del disgraziato maschio latino), esistono migliaia di “persone per bene” che nella loro vita sono cadute in tentazione, hanno fatto una belinata, hanno perso le staffe  ecc.

 

 Il famosissimo“ Monsieur Henri Landru”, ghigliottinato a Versailles il 25 febbraio 1922, era uno che, proprio per la sua aria dabbene, riuscì a incenerire una dozzina di ammaliate zitelle incamerando i loro averi e mantenendo così, al meglio, la propria legittima e benedetta  famiglia. Ma la vogliamo smettere di emanare pre-giudizi?  Lo vogliamo capire che non esiste il delinquente nato, che i delitti sono commessi da soggetti (maschi e femmine ovviamente) in tutto simili a ciascuno di noi, di ogni classe,  religione, carattere o idea politica ( alto, basso, biondo, bruno, rosso, dolce, amaro, buonista, malevolo, simpatico, antipatico, destrorso, sinistrorso, moderato di centro ecc. ecc.), mestiere, posizione sociale? Che le carceri scoppiano di persone normali anormalizzate dalle tentazioni della società, dalle crude vicende della vita e della stessa galera? Ci manca  solo una qualche processione con  preghiere a santi e madonne per il povero prete perseguitato dall’accusa di “palpazione” ( chissà perché non si fanno mai per le presunte vittime), così come avvenne per il famoso “Don Lu” di Alassio, tuttora sub iudice in attesa del giudizio della Cassazione (di solo diritto…)  ma con due sentenze di condanna già emesse in primo e secondo grado.

Marco Pozzo

   Fedeli e creduloni di tutte le risme,  baciapile  e simili, sono invitati a sviluppare  almeno un  dubbio e un po’  di autocritica, solo un poco,  un minimo, quanto  basti a salvare la faccia !

      Chi palpa doverosamente e legittimamente sono i medici, essi palpeggiano, nevvero. Abbiamo letto tutti referti, perizie e relazioni, con le scritte di verifica su organi o settori del corpo umano che sono costantemente palpati : “Alla palpazione non presenta reazioni di sorta”; oppure: “Alla palpazione dolente”. 

 Nella fattispecie, la dolenzìa non  sarebbe stata evidentemente fisica ma morale, se avvenuta così come descritta, preludente ad altra più grave invasività sessuale, tale da sussumersi al dettato della fattispecie delittuosa  contemplata dal codice penale.

     Stavamo per chiudere questo intervento, allorquando  ci è pervenuta la pagina di Savona de “Il Secolo XIX” –giovedì 1 marzo 2012 -con titoloni e immagini dedicate al dottor Marco Pozzo, esponente del PSI nel Consiglio comunale del nostro capoluogo,  definito recordman della fascia tricolore che ha indossato più dello stesso Sindaco, beccato, il Pozzo,  a microfoni aperti dove, con il linguaggio greve cui ormai i nostri politici  (si fa per dire) ci hanno abituato, lamenta, parlandone a Franco Zunino di Rifondazione comunista, la penuria di riunioni di commissione e quindi la penuria dei relativi gettoni di presenza.

      Noi non riusciamo a mettere a fuoco, oggi, l’appartenenza al  partito socialista , gruppetto che,  in sede nazionale, saltella dal centro alla destra e alla sinistra a seconda delle località e delle convenienze ( lezione ben acquisita  dal craxismo che, proprio con tali strategie polivalenti, ha mandato a ramengo il vecchio glorioso partito).  Naturalmente non ci dispiace che il vivace consigliere comunale sia popolare, tricolorato, attivo. Neppure, tenuto conto della sovraesposta connessione,  destano in noi meraviglia né ci turbano più di tanto il suo linguaggio e la dimostrazione ludica del suo senso del pubblico servizio.

      Quello che desta in noi perplessità e spaventato stupore è la reazione del Sindaco: egli, reduce dalla romana  sèance, denuncia sue svariate cadute:  caduta dalle nuvole, caduta delle braccia, affermando che “di fronte a certe cose mi sento prigioniero politico” (Ohilà ! Tutti a terra! Avion!).

     Sursussuvvia vivaddio, come esclamava Tognazzi, possiamo dire che La Commissione è  stata desiderata da Pozzo ma, poi, non è successo nulla; solo una carezza da dietro, un po’, si vous voulez, come avrebbe potuto fare un  pretuccio qualsiasi.    Eh, che sarà mai !

                                                                            BELLAMIGO

4 marzo 2012

 

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