Votate pure liberamente: “le jeu est fait”.
Volete sapere perché la sinistra vince anche quando ce la mette tutta per perdere e la destra perde anche quando s’ammazza per vincere?
Perché la grande massa dei cittadini avendo subito per tre quarti di secolo, la religione del “politicamente corretto”, non vota più l’uomo ma l’idea sinistra sempre vergine, irrealizzata e irrealizzabile dell’uguaglianza e giustizia sociale a prescindere dalla qualità dei candidati. Se i fascisti si candidassero a sinistra li farebbero tutti presidenti a furor di popolo.
Invece chi vota a destra, della ideologia comunista non gliene frega una mazza. Sapendo di vivere (per “merito” altrui ma anche per “merito” proprio) in un Paese di disoccupati e di falliti in tumultuosa lievitazione, cerca disperatamente “cervelli”, campioni di saggezza politica e produttività economica nella speranza di salvarsi dal rotto della cuffia. Persino quando ha già smesso di credere di poterli trovare, perché di quelli ne nasce uno ogni secolo.
Perciò basta ridicolizzare o screditare i candidati di destra alla vigilia del voto; e la destra, data vincente dai sondaggi al 110%, e sicura di essere già nella stanza dei bottoni con i suoi campioni di liberismo turbo diesel, rimane fuori con un pugno di mosche e col serio rischio che di quelli, qualcuno gli finisca pure “al fresco”.
Chi dovesse considerare bislacca questa analisi, cerchi ulteriore conferma citofonando Berlusconi, Meloni, Salvini.
Ora voi mi direte, perché la destra non fa altrettanto con la sinistra? Non lo so, credo che qualche timido tentativo l’abbia pure fatto, ma sarà uscita tante di quelle volte con le ossa rotte che ha smesso. Berlusconi aveva tutta l’aria di mangia comunisti, ma ora ha cambiato dieta e dietologo, e capire come ha fatto a riciclarsi in vegetariano è un rompicapo. Avrà avuto problemi di digestione.
Screditare la sinistra è come lanciare un boomerang da suicida, il danno che pensi di fare all’avversario ti ritorna centuplicato fra capo e collo.
Se provi a condannare un comunista, l’enorme massa di sinistri non solo se lo scagiona nel giro di 24 ore, ma peggio se lo santifica e corre in pellegrinaggio a chiedergli miracoli.
Insomma per non farla lunga, candidare a sinistra cervelli quanto un cecio è già un indecente spreco. Candidare a destra cervelli quanto un pianeta, persino premi Nobel confezionati come ravanelli in mazzi da 6 o 12, ma sgraditi al mondo finanziario europeo e mondiale (nonché, a l’inesplorata ed inesplorabile costellazione di satelliti succhiasoldi, da clienti, utenti e contribuenti) è suicidio con certificato di garanzia.Franco Luceri da il rebus della cultura