Tempi difficili, orizzonte confuso e fosco

Chi determina l’andamento sociale economico, ambientale e energetico?
Una domanda semplice, ma seppure la risposta banale potrebbe essere lo stato e le sue istituzioni politiche non corrisponde del tutto al vero.
L’iniziativa economica dei grandi gruppi di investimento globali, delle finanziarie e delle banche assieme ad alcune multinazionali planetarie superano ogni piano nazionale e in parte anche internazionale (EU). Chi muove concretamente affari e soldi determina di conseguenza anche la politica che è diventata un’istituzione di servizio all’economia attraverso lobby, massonerie e mafie organizzate.
Non voglio neppure dare numeri e cifre di questo fatto, chi vuole può documentarsi di come gli investimenti precedono le iniziative politiche e trainano l’andamento sociale.

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Non c’è PNRR, ne piani energetici nazionali, ne piani sanitari nazionali, ne piani urbanistici locali, ne PAC agricole che siano esenti dalla pervicace presenza dei gruppi di pressione.
Quindi dalla sanità, al consumo di suolo, alla politica sui beni comun i(acqua, energia, rifiuti), alle scelte di indirizzo dell’agricoltura nazionale (ma anche internazionale), ai trasporti, le decisioni non sono di chi è stato votato (a parte il decremento degli elettori), ma da altri che sono esenti da ogni discussione pubblica, non devono risposte a nessuno e neppure stanno a dare dettagli nei talk show, agiscono e basta. Lo fanno con le privatizzazioni in un mantra centrato su: se non fa profitto non è utile, il PIL ed il mercato devono dominare la scena.
In un Italia in ginocchio, dove siamo passati dall’essere la settima potenza industriale ad una crisi sistemica di lavoro e condizioni sociali da terzo mondo può farci felice la notizia che Guerrini è stato a Villanova di Albenga per un panegirico e sottintendendo nuovi contratti alla Piaggio Aeronautica che si salva solo con produzioni di morte e droni militari o da spionaggio per dire?
C’è chi nelle manifestazioni di questi ultimi tempi in provincia contro la privatizzazione o la chiusura di Pronto Soccorso esistenti, spiegava l’operazione dicendo che la sanità locale sta viaggiando verso l’Ucraina sotto forma di armi e aveva ragione…purtroppo.
E’ retorica dire che cemento inutile, dannoso e armi sono l’unica vera “ripresa esistente” mentre gli investimenti bancari aprono la strada verso business in cui l’uomo non è al centro?
A poco servono i commenti dei voti in molti comuni. Da una parte crollano alcuni partiti che sembravano aprire speranze, mentre vincono rappresentanti confindustriali e manager necessari perché la politica locale diventi favorevole agli indirizzi della finanza sui territori.
Se ne fregano se anche vota il 50 %, l’importante è tenere le leve del potere corruttivo dei comuni e delle regioni con contorno di province mai sparite davvero.
Il capitalismo finanziario ha finito la sua corsa espansiva da tempo e ci sta calando in una recessione che diventa pesante, ad esempio con le misure contro la Russia della UE e della nuova divisione di fatto del mercato fra occidente e oriente. Può solo peggiorare.
Draghi penitente a favor di schermo tv a Kiev con Macron e Shultz non ci pensa neppure a rappresentare le necessità degli italiani che in termini di armi fornite si sono espressi in ogni indagine dei media. Le propone e si adopera per entrare con gli altri due sciacalli nel gruppo di rubagalline assieme agli Usa e la Nato in una spirale di guerra continua e perseguita nel tempo che tutti sperano NON FINISCA mai. Date la colpa a Putin (che ovviamente ce l’ha anche) ma continuiamo ad alimentare odio e militarismo. Come pensino di RICOSTRUIRE l’Ucraina con una guerra in corso perseguita, non sembra neppure un problema accennato dal banchiere e i suoi sodali. Useranno l’Ucraina come banco di prova muscolare per andare oltre l’Ucraina verso la Russia degli oligarchi, frega nulla delle città distrutte, dei porti minati, delle ferrovie e ponti demoliti, degli ospedali e scuole in rovina, ecc.
E’ un metodo nuovo di fare guerra in cui la comunicazione ne diventa parte assoluta e la disinformazione un epilogo necessario, come le quotidiane fake-news.
Serve riflettere e poi agire qui e ora, perché gli spazi diventano sempre più stretti, il segnale di Assange estradato vale come ammonimento giuridico e politico.
Chi cazzeggia con le “buone pratiche” e la NON belligeranza con il potere, concede tempo e speranze ai partiti senza vere differenze reali, accettando di accomunarsi con la totale mancanza di opposizione in parlamento e sui territori, è ancora schierato col nemico, purtroppo senza esserne cosciente, nel disorientamento di massa assoluto, senza avere un quadro serio globale di come va questa società e di quale mondo vogliamo abitare e vivere in pace. Si vuol discutere per esempio, di riciclo di rifiuti, di difesa dell’acqua bene comune di difesa del welfare, ma la realtà che sta andando avanti come un vero carro armato è il contrario di questo colpevole atteggiamento, la finanza getta le sue reti e si appropria legalmente di ogni cosa.
Non c’è una autonomia o libertà del singolo neppure attraverso piccole concessioni e può dirlo chi ancora si occupa onestamente del sindacalismo di base, questo capitalismo parassitario globale non fa prigionieri e aumenta la differenziazione sociale.
Il cambio climatico e la siccità se la beccano i poveri senza se e senza ma.
Sono un chiacchierone ma smentitemi se siete in grado di farlo.

Gianni Gatti da  PAROLE LIBERE

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