STRADA ROMANA, VIA CROCETTA E VIA AURELIA

La targa nello slargo alla partenza della via

La Strada Romana di Celle corrispondeva al tratto della Via Aurelia, ora la SS1, Strada Statale1, o A1 per l’autostrada, che da Roma arriva in Francia ad Arles. Quella dei pellegrini per andare a Roma dal Papa. Essa attraversava il centro del paese: Via B. Arecco e Via Aicardi, il greto del Ghiare, Via Ghiglino, Via Consolazione con deviazione nello slargo poco del Convento, recentemente in corso di ristrutturazione dall’Amministrazione Comunale con capiente scala a chiocciola per chi va o viene dall’abitato dei Piani. Da qui divenuta Via Crocetta, per riprendere in alto, oltrepassata la Via Aurelia, quando allora con c’era, indi salita nei pressi di quella per la Frazione Costa e il ciottolato di Via Crovara in direzione Nord.

Via Aurelia dall’epoca romana in poi, di cui abbiamo unico reperto un ponte in pietra oltre Pecorile per arrivare alle Albisolae, Alba Docilia, ‘via monte’. In tempi remoti transito lungo il litorale, prima del formarsi, in ere più vicine, dell’agglomerato abitativo, per poi arrampicar- si sul declivio della collina, dove esisteva una roccaforte turrita che si vede nei vecchi disegni d’epoca, sino alla roccia a strapiombo sul mare.

La salita sterrata alla Strada Romana, sotto l’’Albergo Excelsior

Questo il promontorio che divideva le due spiagge, sovrastante la Chiesetta della Madonna della Roccia, su precedente costruzione dei Romèi, a cellae di riparo a viandanti e pellegrini, e di qui forse il nome Celle. Costruzione sulla quale è stato poi edificato il Convento dei Padri Agostiniani.

Interpretazione del promontorio della Crocetta: in primo piano la Chiesa della Grotta dedicata a S. Rita. Disegno di Dino Cerisola.

La strada, sicuramente impervia per il transito di carriaggi, veniva sempre più ridotta e spinta verso il ciglio, sino a divenire esclusivamente pedonale con scale e scalette.

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Questo per il sorgere prima di casolari poi, sul fronte mare, di palazzi, ville e villini, dal basso nell’area dietro l’attuale Biblioteca sino, in alto, all’elegante ‘Villa Bomboniera’ e al maestoso castello Testa. Dopo il lungo tratto piano dalla salita dal paese una ripida discesa, per risalire a fianco della Chiesetta, indi ancora discesa per arrivare all’ampia piana di orti (di qui il nome dei Piani) sino all’altro promontorio del Buffòu. Per i trasporti pesanti o ingombranti, il mare! Con capaci ‘leudi’ o barche di piccolo cabotaggio.

Inizio ’900, Cappella della Crocetta con a fianco la stra- da romana e orti, dove sorgerà il castello. A sinistra spunta la “Bomboniera”.

Con la costruzione della ferrovia nel 1860, è stata scavata la galleria sotto la parte più prominente, e demolendo la roccia sin quasi all’ap- poggio del Convento, è stata creata la sede stradale con tratto a scendere al piano dell’abitato per il congiungimento con Via Consolazione: attraversamento binari e proseguimento a lato della Stazione Ferroviaria nel percorso diretto attraverso le vie del centro. Sotto l’archivolto, all’imbocco da ponente di Via Aicardi (ora e da qualche tempo chiusa per le note vicende ri- guardo al Rio Santa Brigida), è ancora visibile il riquadro d’epoca con la scritta ‘GENOVA’.

La targa tra i tubi di sostegno della volta

Il traffico veicolistico attraverso il paese, con il crescente passaggio dai carri alle automobili, era difficoltoso e pericoloso con la complicazione dell’attraversamento dei binari, per cui negli anni ’30 è stato deciso e realizzato (1933) lo spostamento a monte del tratto interno della via Aurelia. Taglio in due del palazzo Colla sull’incrocio mare-monte, ora all’imbocco di Via Matteotti (via Aurelia), e demolizione della roccia e di insediamenti abitativi e coltivazioni – lungo la parete sono visibili mattoni e calce vestigia di un non improbabile pozzo – così ad ottenere una carreggiata in lieve salita per raggiungere la quota della strada esistente, costruendone un lungo tratto su colonne, tipo porticato, come l’attuale.

Fervono i lavori per la nuova Aurelia, 1932, al taglio della roccia fino a Convento

Queste doppie arcate a contrafforto della parte coperta, affondate nel mare con, tra esse, la sugge- stiva passeggiata a poca altezza dal pelo dell’ac- qua, che quando c’era mare grosso si faceva di corsa per non prendere gli spruzzi dell’onda- ta…: vera ‘passeggiata a mare’ ad unire le due spiagge.

Soluzione, questa della strada incastonata nella roccia dietro il Convento che prevalse sulla proposta dell’ing. Silvio Volta di far passare la Via Aure- lia in galleria, a fianco di quella del treno.

Le “quattro strade”, così si presenta la zona del- la Crocetta dopo il 1935 e per il decennio succes- sivo. La strada in alto a destra è la via romana; la nuova via Aurelia, aperta nel 1933, in questo tratto sovrasta con una galleria artificiale la ferrovia. La vecchia strada che entra nel paese in discesa è già stata sistemata a senso unico. Ed in ultimo si vede la nuova passeggiata a mare.

Questa la situazione delle famose quattro strade sovrapposte sino al mattino del fatidico 25 Aprile 1945, con la terribile deflagrazione che ha distrutto uno dei promontori più belli della Liguria. Con riduzione a tre strade: la Romana rimpicciolita a passaggio solo pedonale e con scalinate, la via Aurelia e la passeggiata giardino a mare. Ampia e bella quanto si vuole, ma tutt’altra cosa di quella distrutta, originale e unica!

 Rapi da A Civetta

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