LETTURA DI UN’IMMAGINE Madonna col Bambino e San Giovannino Olio su tavola (1529 – 30 circa) Di Jacopo Carucci detto il Pontormo

Madonna col Bambino e San Giovannino, Olio su tavola (1529 – 30 circa) di Jacopo Carucci detto il Pontormo
Uffizi – Firenze

In quest’opera non finita del Pontormo (Pontorme, Empoli 1496 -Firenze 1556) vediamo una giovane e prosperosa signora che abbraccia teneramente due robusti  fanciullini: si tratta della Madonna che tiene in grembo Gesù Bambino e stringe a sé affettuosamente con un gesto protettivo il piccolo Giovanni Battista, come se fosse consapevole della sorte che lo attende, anzi, che attende entrambi i fanciullini. I quali non hanno per niente un’espressione allegra come converrebbe alla loro tenera età, consapevoli anch’essi di quello che riserba loro la vita.

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Dal punto di vista dello stile siamo lontani dall’equilibrio armonico di un Raffaello o di un Perugino o di un Botticelli, le figure del Pontormo si muovono liberamente nello spazio senza seguire uno schema prefissato: in quest’opera si incontrano lo sfumato leonardesco e la monumentalità dei corpi plasmati da Michelangelo.  E michelangioleschi sono i corpi nudi di Gesù Bambino e del Battista e la loro caratterizzazione fisionomica e quindi psicologica che emerge da un fondo oscuro grazie a un’illuminazione “atmosferica” dove ombre, luci e le tonalità rosse, verdi, rosa e castane formano un gruppo palpitante di figure che annunciano il superamento delle geometrie e del classicismo  quattrocenteschi verso la libertà stilistica della modernità. Rimane da capire il motivo per cui quest’opera è rimasta incompiuta. Sappiamo dal Vasari che Jacopo Carucci era ipocondriaco e che non sapeva né poteva liberarsi dalla paura della morte e che non sopportava la vista dei morti. Ora avvenne che proprio nel periodo in cui dipingeva questa tavola Firenze fu posta sotto assedio dalle truppe imperiali di Carlo V che voleva ingraziarsi e farsi perdonare da papa Clemente VII  de’ Medici che mirava a sottomettere i fiorentini che si erano ribellati al dominio mediceo. Malgrado l’eroica resistenza alla quale partecipò  Michelangelo, i fiorentini dovettero arrendersi e accettare il ritorno dei Medici.  Certamente questi avvenimenti prostrarono Jacopo Carucci nel corpo e nello spirito, ragione per cui non c’è da stupirsi se trascurò di rifinire l’opera, aggiungendovi, inconsapevolmente, il fascino del “non finito” teorizzato dall’amico e collega Michelangelo Buonarroti.

Fulvio Sguerso

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4 thoughts on “LETTURA DI UN’IMMAGINE Madonna col Bambino e San Giovannino Olio su tavola (1529 – 30 circa) Di Jacopo Carucci detto il Pontormo”

  1. Sarebbe interessante sapere perché questo dipinto viene descritto come “non finito”. Cos’altro ci sarebbe da aggiungere? A me sembra più che compiuto, ma non sono un esperto. Vorrei che Fulvio mi/ci illuminasse a questo riguardo. Grazie

    1. Manca il consueto sfondo paesaggistico toscano nel quale il Pontormo immerge, di olito, le sue Madonne. Paesaggio presente in una precedente tavola sullo stesso soggetto dipinta nel 1520 circa dallo stesso pittore. Qui lo sfondo è nero,, salvo alcune pennellate rossastre sipra la spalla destra della Madonna. Pennellate rimaste tali e quali, senza sviluppi di sorta. Inoltre la manina sinistra di san Giovannino che compare sotto il possente braccio dedstro della Madonna che lo tiene stretto sulle sue ginocchia, appare troppo lontana e come staccata dal brccio destro del Battista bambino, che dobbiamo immaginare proteo dietro il corpo di Gesù Bambino. e quindi risultndo più lungo del suo braccio sinistro , cosa che stona con le proporzioni già abbastanza accentuate delle tre figure. Quella manina così isolata e pendula sembra come staccata dal braccio a cui appartiene, e quini bisognosa di una rifinitura. Non so se questa mia risposta ti ha soddisfatto. Fammi sapere. Fulvio

  2. Il Bambino rosso di capelli! Non è troppo frequente! E’ un escamotage per chiarire senza ombra di dubbio chi sia Gesù e chi il Battista, dato il rosso di capelli anche della Madonna?
    Il corpo dei due fanciulli, soprattutto nel busto, ha quasi la struttura della preadolescenza. Cosa che al Pontormo probabilmente è, in linea con l’espressione del viso di entrambi, servita per dimostrare che erano in grado, come fossero adulti, di essere consapevoli del loro tragico destino.
    A questo punto mi chiedo se il corpo della Vergine (che infatti contrasta con il viso fine e proporzionato), non sia oltreché un modo per allinearsi con i canoni michelangioleschi, anche un modo per non risultare spazialmente troppo ridotta rispetto alle altre due figure accresciute oltre la norma. Tu Fulvio che ne pensi?

    1. Le tue osservazioni sono come di consueto pertinenti e acute: E’ evidente che le proporzioni delle tre figure sono fuori misura, basti il particolare del braccio e della mano destra (mentre della sinistra non vì è quasi traccia) della Madonna e la testa addirittura di Gesù Bambino addirittura sproporzionata rispetto al pur “accresciuto” corpo più da adolescente che da bambino. Certamente l’artista , pur nella sua libera intepretazione del del gruppo ricorrente nell’iconografia cristiana ha voluto bilanciare i corpi michelangioleschi dei due fanciulli dall’espressione adulta con la volumetria monumentale della Madonna. Notevole, anche sul piano emotivo, l’accostamente ravvicinato dei volti dei tre personaggi legati tra loro da pre-sentimenti simili.

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